Il Carnaroli, il riso principe degli italiani, è il protagonista dell’iniziativa in programma nel fine settimana a cui hanno aderito dieci agriturismi del Varesotto, ben sparsi in tutta la provincia.
È “Le vie del riso Carnaroli”, organizzato da Terranostra Varese, l’associazione ambientalista di Coldiretti che si propone di promuovere e sostenere l’attività agrituristica in un’ottica di protezione e valorizzazione delle risorse naturali del mondo rurale.
Questa gustosa iniziativa è stata presentata stamattina presso Il Ronco di Casarico di Casciago. Tra le giornate di venerdì, sabato e domenica, quindi, ciascuno dei dieci agriturismi aderenti proporrà il riso cucinato secondo una propria originale ricetta. Si va dal classico risotto ai funghi o alla zucca, fino al porri e salsiccia o radicchio e speck, e moltissimi altri.
«L’agriturismo non è in contrapposizione con la ristorazione - afferma Massimo Grignani, presidente di Terranostra a livello provinciale e regionale - È importante è proporre i prodotti della nostra provincia: si parla sempre e solo di prodotti locali, ma il mondo agricolo varesino sforna tantissimi prodotti. Come Coldiretti ci stiamo muovendo in questa direzione, qua chi cucina sono i cuochi-contadini, per far capire quanto è ampio questo mondo».
L’attività di Terranostra si declina anche in attività a salvaguardia e a conoscenza dell’ambiente, con l’obiettivo di valorizzare scenari e prodotti locali. Dopo la recente iniziativa sul sottobosco e i suoi frutti, questa volta tocca al riso Carnaroli.
«Da quarant’anni commercio Carnaroli - racconta Domenico Carnevale, risicoltore della provincia di Pavia - che è una varietà storica selezionata, incrocio tra il Violone e il Lencino. È una varietà per risotti che è tipica della Pianura Padana. Il riso da risotti deve avere certe caratteristiche come la tenuta della cottura e la conservazione dell’aroma».
«Negli ultimi anni - continua Grignani - è cambiato il modo di andare in agriturismo: ora hanno funzione didattica, di esplorazione del territorio, di punto vendita diretto… Puntiamo sul fatto di poterci muovere di più».
«Dopo la pandemia c’è stata una ripresa forte. Sicuramente la stagione è andata bene. Con i mondiali di canottaggio poi gli agriturismi di riflesso hanno avuto una crescita. Ora c’è il grosso problema dell’aumento dei costi. L’agriturismo ha il doppio problema dei costi di produzione, quindi anche della siccità, e di ristorazione».
Ma al futuro degli agriturismi varesotti, sempre secondo Grignani, si può guardare con ottimismo, in quanto le nuove generazioni sembrano sempre più decise a intraprendere questo tipo di attività.
«C’è un amento dei giovani che si stanno avvicinando al mondo agricolo con idee chiare e precise, è un ben sperare per il futuro di questo mondo. Girando per fattorie e mercati ci si rende conto di quanto possa essere importante l’agricoltura anche nel nostro territorio».
Di seguito gli agriturismi che aderiscono a “Le vie del riso Carnaroli”:
Agriturismo Il Carpio di Cugliate Fabiasco
Agriturismo Ai boschi di Origgio
Agriturismo Il castagno di Tradate
Fattoria Canale di Azzate
Agriturismo Il ronco di Casarico di Casciago
Agriturismo Il boscagnolo di Samarate
Agriturismo Il vecchio castagno di Angera
Cascina Paradiso di Cuasso al Monte
I giardini del lago di Varese
Agriturismo Valticino di Lonate Pozzolo.