Cibo | 09 dicembre 2022

La Cannella è la spezia del Natale. Il parere dell'esperto Emanuele Rondina.

Nota per le proprietà legate al suo effetto riscaldante e adatta al periodo invernale per la preparazione di dolci o tisane, la cannella vanta una storia millenaria. ED ha anche proprietà antitumorali.

La Cannella è la spezia del Natale. Il parere dell'esperto Emanuele Rondina.

 La sua diffusione nel Mediterraneo risale al II millennio a.C quando i Nabatei, un popolo nomade di commercianti e grandi viaggiatori del nord dell’Arabia, aprirono la prima strada carovaniera chiamata “la Via dell’Incenso” arrivando fino in India e in Cina. Il suo uso, soprattutto nel campo medico, è attestato già nel 2700 a.C. ed è il motivo per cui fu denominata poi dagli arabi Kin Anomon, ovvero pianta profumata della Cina.

Usata dagli antichi Egizi per le imbalsamazioni e persino citata nella Bibbia, nel libro dell’Esodo quando Dio ordina a Mosè di consacrare il Tempio con un misto di sostanze aromatiche, questa spezia fu da sempre anche considerata per le sue proprietà terapeutiche e curative anche dalle popolazioni del Mediterraneo. Nel Medioevo divenne il simbolo del potere di nobili e aristocratici e addirittura, durante i banchetti, la quantità utilizzata era proporzionale all’importanza degli ospiti. Adoperata come dono per re e regine, la cannella fu anche alla base del potere commerciale di Venezia, crocevia e luogo di incontro tra l’economia europea e l'Oriente.

Fino a tutto il Cinquecento si pensava a questa spezia come ad un afrodisiaco, poi nei secoli questo aspetto passò in secondo piano rispetto alle qualità aromatiche della pianta.
Nell’Ottocento divenne poi una delle quattro spezie automaticamente considerate nei libri di cucina quando si parlava di “un pizzico di spezie o di droghe” (le altre erano noce moscata, chiodi di garofano e pepe).

 

Oggi è nota per essere un potente battericida e antimicotico: inibendo il proliferare di funghi come la Candida o batteri come l’ Helicobacter pylori aiuta a migliora la digestione e rallenta la velocità di svuotamento dello stomaco dopo un pasto. Regola la glicemia e riduce gli attacchi di fame nervosa, dovuta a picchi e cadute dei livelli di zucchero nel sangue. Ecco perché è molto utile nel periodo natalizio in cui è facile che si ecceda con dolci e pietanze a base di carboidrati. Inoltre, il suo potere digestivo si esplica anche in un’azione lenitiva ne caso di infiammazioni di tutto l’apparato gastroenterico. Può essere quindi utilizzata come rimedio in caso di nausea e indigestioni oppure assunta prima dei pasti, semplicemente per favorire la digestione. In gravidanza è bene però limitarne il consumo poiché potrebbe determinare contrazioni uterine non desiderate. Se teniamo conto di quanto suggerito da un nuovo studio che ritiene basti una soluzione di acqua e cannella per ridurre significativamente il rischio di sviluppare malattie cardiache o il diabete di tipo 2, il merito andrebbe agli antiossidanti presenti.


Gli ultimi studi suggeriscono che l’applicazione di questa sostanza aromatica o dei suoi composti attivi ostacola efficacemente il processo di sviluppo del cancro in diversi stadi, dai processi iniziali alla metastasi, effettuando una stimolazione dei geni che regolano la risposta antiossidante e antinfiammatoria. 

Dei tre olii fondamentali contenuti al suo interno (la cinnamaldeide, l’acido cinnamico e il cinnamato) solo il cinnamaldeide è il composto che ne conferisce il caratteristico aroma ma è anche un potente inibitore naturale efficace contro il cancro del colon-retto.

Lo studio effettuato dai ricercatori della University of Arizona College of Pharmacy e del UA Cancer Center ha dimostrato che con l’aggiunta di questa spezia nella dieta di alcuni topi si è riusciti a proteggerli dall’insorgenza del tumore.

Infatti in risposta al cinnamaldeide le cellule degli animali avevano acquisito la capacità di proteggersi contro l’esposizione ad agenti cancerogeni attraverso la disintossicazione e la riparazione.

La spiegazione è che la cinnamaldeide, nelle cellule epiteliali del colon, aumenta l’espressione di alcuni geni, in particolare del fattore di trascrizione redox-sensibile Nrf2 (fattore che regola la risposta antiossidante), conferendo maggiore citoprotezione e sopprimendo la carcinogenesi infiammatoria del colon.

Se si volesse regalare, in commercio si può trovare sotto forma di cannelli oppure ridotta in polvere ma per preservare al meglio l’aroma e le proprietà è preferibile scegliere i cannelli da sbriciolare al momento dell’utilizzo, conservandoli in vasetti di vetro chiusi ermeticamente e riposti in una dispensa priva di umidità e lontano da fonti di luce e calore.

Dott Emanuele Rondina - Biologo Nutrizionista divulgatore scientifico e consulente per la corretta ed equilibrata nutrizione

 

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