News | 10 ottobre 2025

“364 stagioni”: la natura in metamorfosi nell’arte di Lamarche-OvizeAll’Espace de l’Art Concret di Mouans-Sartoux

Fino al 2 novembre, un percorso tra disegno, installazioni e profumi che intreccia arte, natura e gastronomia

C’è tempo fino al 2 novembre 2025 per visitare all’Espace de l’Art Concret di Mouans-Sartoux l’esposizione 364 Stagioni, firmata dal duo artistico Lamarche-Ovize.

Una mostra che trasforma il disegno in un’esperienza totale, capace di intrecciare arti visive, scultura, natura e persino cucina d’autore.

Florentine e Alexandre Lamarche-Ovize lavorano insieme dal 2006 e hanno fatto del disegno il cuore della loro ricerca: dai loro taccuini emergono rimandi al fumetto, alla pittura classica e a motivi vegetali che si trasformano, attraverso assemblaggi e cambi di scala, in installazioni ibride e sorprendenti.


Notes, 2023, Mirazur, extraits de carnet © credit photo droits réservés © Adagp, Paris 2025

Questa volta il progetto nasce da un dialogo con il Mirazur di Mentone, ristorante tre stelle Michelin creato dallo chef Mauro Colagreco, che fonda la sua cucina su un legame profondo con la natura e con i prodotti stagionali coltivati nei suoi giardini biodinamici.

Da questo incontro, gli artisti hanno tratto ispirazione per dare forma a un universo visivo che riflette il ciclo delle stagioni e il rapporto tra uomo, paesaggio e sapori.

In mostra trovano spazio schizzi e taccuini degli artisti ma anche dei cuochi del Mirazur, diventati una vera “banca di immagini” da cui scaturiscono forme, colori e composizioni.

Le opere dialogano con creazioni precedenti che evocano i cicli della natura, il sole, la luna, l’acqua, ma anche con le teorie del geografo e pensatore Elisée Reclus, pioniere dell’ecologia e della difesa del paesaggio.

Il percorso espositivo ricrea persino l’esperienza sensoriale dei giardini: Lamarche-Ovize hanno realizzato oyas, antiche ceramiche per l’irrigazione, integrate negli spazi museali, e hanno invitato il profumiere Olivier Maure e il designer olfattivo Alain Joncheray a concepire una dimensione aromatica che avvolge il visitatore.

364 Stagioni diventa così un viaggio che unisce arte, natura e gastronomia, restituendo con poesia e rispetto il ritmo del tempo e la forza vitale dei cicli naturali.


 

Beppe Tassone