Poche e semplici regole di convivenza e ospitalità tra parenti e non e un po’ di buone maniere a tavola, imbandita a dovere e con eleganza ( che non guasta mai soprattutto a Natale) , possono essere di aiuto per trascorrere delle feste in maniera serena e senza troppi bisticci…
Barbara Ronchi della Rocca, giornalista, voce radiofonica, esperta di buone maniere e autrice di diversi libri sull’argomento, consulente cerimonialista della Presidenza della Repubblica all’epoca di Luigi Scalfaro, illustra alla redazione di Travel Eat come e cosa intende per un Natale “educato, gentile, elegante e anche un po’ stiloso”
1. Qual é l'origine dello scambio dei regali a Natale?
Un’origine antichissima: dal 17 al 23 dicembre, quindi a cavallo del solstizio d’inverno, in Roma antica si celebravano i Saturnali, feste che riunivano in sé il nostro Natale, ma anche Halloween e il carnevale: infatti si organizzavano banchetti e sacrifici religiosi, ci si scambiavano auguri e doni (le strenne), ma anche si operava un sovvertimento dell’ordine sociale, per cui gli schiavi comandavano ai padroni, e le donne si vestivano da uomo…Tutto questo in onore del dio Saturno, accompagnatore delle anime dei defunti (che in questo periodo lasciavano l’al di là e “passeggiavano” sulla terra) ma anche protettore dei raccolti e della campagne. E si indossavano maschere colorate: il sacerdote del dio ne aveva una rossa, colore della divinità. Come vedi, non è cambiato molto…
2. Quali sono, se ci sono, dei cadeaux propriamente dedicati da scambiarsi per gli ospiti alla tavola di Natale che non siano i parenti stretti? E con quali doni gli ospiti esterni alla famiglia dovrebbero presentarsi? ( inclusi anche prodotti gastronomici)
Non è affatto dovuto fare un regalo agli ospiti, perché stiamo già “donando” la nostra ospitalità! Se però ci piace fare trovare a ciascuno un pacchettino accanto al piatto, ricordiamo che è questo l’unico caso in cui il galateo consiglia un regalo uguale per tutti, per non creare il sospetto di preferenze. Non volendo donare oggetti troppo personali, sceglieremo un libro, una scatola di dolci, una pianta fiorita…La parola d’ordine è “piccolo”, per non imbarazzare chi lo riceve, che dovrà ricambiare alla prima occasione con un oggetto di pari valore: praticamente una cambiale in protesto...
3. L'apparecchiatura della tavola per le feste
Il Natale è la festa tradizionale per eccellenza, quindi anche l’apparecchiatura della tavola segue regole antiche: è d’obbligo l’apparecchiatura “alla latina”, con una tovaglia grande (anche comoda perché maschera egregiamente eventuali magagne o allungature del tavolo!) ma non lunga fino a terra. Quindi la “caduta” dal piano del tavolo sarà di 30-40 centimetri. Sotto la tovaglia è sempre utile uno spesso mollettone, che protegge il tavolo dal calore dei piatti e attutisce l’acciottolìo delle posate. Non sono più di moda i sottopiatti ma in questa occasione speciale possiamo usare quelli dorati, o di ceramica, per dare un tocco di colore in più. Un’idea facile da realizzare è appoggiare su un tessuto di lamé d’oro, o rosso, o del colore delle decorazioni dei piatti la classica tovaglia di pizzo traforata. Sempre per ottenere un vero “effetto speciale”, mettiamo sopra alla tovaglia bianca un coprimacchia di tulle colorato fermato agli angoli con cordoni o fiocchi dello stesso colore
Il tovagliolo piegato a triangolo o a rettangolo non starà – come al solito – a sinistra, accanto alle forchette, ma sul piatto stesso; per l’occasione sarà ornato con un nastrino rosso, o d’oro, un rametto d’abete, una pallina di vetro: insomma, una mini decorazione che può eventualmente sostituire il centrotavola (se il tavolo è un po’ stretto) oppure riprenderne i colori e i motivi. E a proposito di centrotavola: il più classico è un piccolo bouquet di fiori freschi di stagione, con qualche rametto di vischio e di abete; molto simpatica anche una piccola composizione di foglie e verdure, che avremo dipinto di vernice d’oro con la bomboletta spray. Naturalmente, se non abbiamo propensioni artistiche possiamo comprare una decorazione già pronta, magari con tanto di Babbi Natale e renne: quello che per undici mesi e mezzo sarebbe irrimediabilmente kitsch, nel periodo natalizio è perfetto per farci sentire tutti un po’ bambini. I segnaposti non sono mai necessari per un invito a casa, ma in queste occasioni possono diventare una decorazione in più, appoggiati su un mazzolino di foglie e bacche invernali, che i commensali potranno portarsi a casa come ricordo. Ogni bambino piccolo deve sedere accanto a un adulto che se ne occupi, mentre quelli più grandicelli possono mettersi tutti insieme da un lato del tavolo, o addirittura sedere a un tavolino tutto per loro, con tovaglia e tovaglioli di carta e bicchieri non fragili.
4. È sempre necessario usare il colore rosso nei tessuti della tovaglia o degli altri arredi?
Proprio no, se non piace. Però fa parte della tradizione. Comunque, le decorazioni di tavola e casa dipendono troppo dal gusto personale e dal tipo di arredamento per poter dettare delle regole, se non quella di lasciare alle vetrine dei negozi le soluzioni “alternative” di abeti turchesi o viola, e magari di adottare un altro dei colori tradizionali del Natale: verde scuro, bianco, oro
5. Esiste la tavola della feste perfetta?
E’ quella in cui l’ospitalità che offriamo ai nostri ospiti non travalica i limiti di una rilassata piacevolezza: la bellezza dell’apparecchiatura non mette in imbarazzo gli ospiti più semplici, il menu non è scelto per rimpinzare gli ospiti come galline all’ingrasso, o per cercare di stupirli con l’ostentazione di cibi costosissimi, primizie e specialità esotiche, e la conversazione evita critiche e giudizi “pepati” sui presenti e sugli assenti, e si mantiene su argomenti “leggeri”, su cui ciascuno possa dire la sua.