Per uno chef del calibro di Matteo Baronetto, con le sue molteplici esperienze in giro per l’Italia, soprattutto in Lombardia alla corte di chef Carlo Cracco, aver pensato a raccontarsi in un libro diverso dai soliti, dove le ricette diventassero una sua personale biografia, si era reso quasi necessario.
Eleganza di pensiero e di azione: queste le caratteristiche dei suoi piatti , insieme ad una forte sensibilità per la valenza territoriale di cui il ristorante si fa portatore , che è diventata la sua casa da ormai 8 anni, il “Del Cambio” a Torino, nella piazza che segna la storia d’Italia, Piazza Carignano.
In questo libro, da conservare con cura, denso di contributi fotografici ad opera di Davide Dutto, figura nota nella ristorazione piemontese e che, con estrema cura e umanità, racconta l’identità dei piatti, le ricette della tradizione gastronomica torinese e regionale, vengono illustrate in un viaggio magico, dove la loro proposta in versione “ contemporanea” non viene debellata nella loro storicità , ma solo rielaborata. Non sono le ricette a cambiare, ma le epoche, i modi di percepirle e di adattarle ai diversi gusti alimentari.
La sensibilità dello chef, traspare proprio nella composizione del libro stesso: non si parla di Matteo Baronetto, ma delle ricette, della loro evoluzione, tra ieri e oggi. La stessa prefazione, a cura di colui descritto come il “food whisperer” , cioè colui abile ad evocare la componente “ magica “ dagli ingredienti più semplici e familiari combinandoli insieme e presentandoli in maniera innovativa pur rimanendo ancorato alla tradizione italiana, rende chiaro come lo chef non ami parlare di sé ma lasci parlare i suoi piatti, in una sorta di gioco con gli ospiti del ristorante.
Ed ecco che Matteo Baronetto si racconta in un piatto di acciughe al verde, di vitello tonnato o di giardiniera: e, in tutte queste, lo chef racconta allo stesso tempo storia, geografia , costumi, ma anche il passare delle stagioni e il cambiamento della civiltà. La gastronomia piemontese è colta, dai modi di conservazione alla varietà degli ingredienti utilizzati e per tramandarla bisogna affidarsi alle ricette delle nonne. E Matteo, che ne è ben consapevole, le illustra proprio a partire dalla storia di ognuna di loro e già in questo passaggio si palesa il più alto grado di innovazione della tradizione, perché ogni nonna ha la sua ricetta e sono tutte portatrici di una propria storia personale.
In questo viaggio di perenne accompagnamento dell’innovazione nella tradizione, quasi come un mantra, sulla copertina del libro, è raffigurato un uovo, ma non uno qualsiasi, ma l’uovo “ im – perfetto “ come a raccontare che ogni giorno è un giorno nuovo da narrare e da declinare in qualcosa di diverso, una rinascita continua da un qualcosa di rotto, il guscio – simbolo di forte fragilità ma anche di forte resistenza - , a qualcosa di duraturo nel tempo.
Il libro è suddiviso come un menu ma con l’aggiunta, a seguito dell’antipasto, del “ framezzo” , a dare un tocco di storicità in più: nei menù piemontesi di casa Reale erano pietanze di piccola porzione che venivano servite per creare un intervallo fra le due portate, come ad esempio l’insalata di carne cruda o gli ovuli in insalata e ricci di mare, e preparare il palato alle portate successive.
Ogni piatto, nei vari momenti del menu, viene introdotto subito da interessanti note storiche e di tradizione culturale dell’ingrediente utilizzato; a corredo della descrizione, è lo chef a parlare che illustra la sua personale interpretazione della ricetta, fornendo dei consigli utili per una moderna realizzazione casalinga. Ecco che molte abitudini culinarie odierne potrebbero essere ripensate, a volte in meglio: per la preparazione della salsa per il vitello tonnato “ alla maniera tradizionale” , ad esempio, è preferibile realizzare, al posto della maionese, un intingolo di fondo di arrosto, arricchito da capperi e acciughe. Oppure, considerato il
periodo delle feste, per la preparazione dello zabaione classico al quale spesso viene aggiunto il marsala, la proposta “innovativa” consiste nell’utilizzo del moscato e di una scorza d’arancio; e per darle maggiore corposità, l’uso di un liquore di noci sarà la giusta ricompensa per scaldarsi il cuore.
Il libro, edito da EDT, è acquistabile su Amazon o nelle librerie “ Feltrinelli”