News | 07 aprile 2022

Torino: l'Osteria Rabezzana rappresenta un pezzo importante della storia gastronomica cittadina

A maggio la consegna dell'importante targa di" Custode del territorio" a Franco Rabezzana

Torino: l'Osteria Rabezzana rappresenta un pezzo importante della storia gastronomica cittadina

Nella Torino di fine ‘800 a parte in pochi rinomati e storici ristoranti, la possibilità di consumare pasti fuori casa era limitata alle Trattorie. Queste erano i locali dove venivano somministrati piatti di tradizione popolare torinese, accompagnati da vini locali. In alternativa c’erano le Locande, ove era possibile mangiare ed avere una stanza per dormire, e le Osterie/Piole, essenzialmente locali di mescita vini con accompagnamento di poche varietà di cibo dove si passavano le serate giocando a carte, bevendo e cantando.

C’era una discreta rete di empori perlopiù cooperative, che prima della fine del secolo si riunirono dando vita all’Alleanza Cooperativa Torinese, ove era possibile acquistare di tutto: dai farmaci al vestiario e tanto altro fino ai generi alimentari di base. Per l’acquisto di prodotti più pregiati come salumi, formaggi, spezie, pesci in barile sotto sale o in salamoia occorreva rivolgersi alle poche botteghe conosciute come “Salsamentari” e in altre regioni d’Italia denominate “Pizzicherie”. Locali, che, nei tempi successivi avrebbero assunto i nomi di “Drogherie” “Salumerie” e “Gastronomie”.

Una fra le più rinomate di queste botteghe a Torino era “Il Salsamentario” in corso Casale, dalle parti della Madonna del Pilone come raffigurata dalla foto d’epoca (fine ‘800). Il locale era gestito dalla famiglia Girardi e la ragazzina con il grembiule al centro era la bisavola di Franco Rabezzana che una volta cresciuta e coniugata Giustetto ne prese le redini diventando la capostipite di una famiglia, che è testimone e protagonista da oltre 120 anni della gastronomia Torinese.

Il figlio Francesco, dopo essersi fatto le ossa in bottega, ben presto si mise a lavorare in proprio aprendo nel 1911 il “Pastificio Giustetto” con sede in via Nizza. Acquisendo rapidamente notorietà e clienti, che apprezzavano i suoi prodotti, in primis la pasta rigorosamente tirata a mano, diventa fornitore della Casa Reale. Si racconta che il Principe Umberto di Savoia nei suoi soggiorni Torinesi apprezzasse in modo particolare i suoi “agnolòt”. Il pastificio crebbe nel tempo con trasferimenti di sede prima in via XX Settembre e poi in Via Santa Teresa. Nel frattempo già dal 1948 a papà Francesco erano subentrati i fratelli Anna e Luigi Giustetto, che ampliarono l’offerta di pasta fresca e agnolotti di carne rigorosamente venduti “due dozzine a porzione”  insieme a tipici prodotti di tradizione Sabauda: come  il prosciutto con le uova in gelatina, le palline di pasta reale, i semolini da far fritti, l’insalata russa o quella capricciosa, oggi presenti in quasi tutti i market, ma all’epoca considerate prelibatezze vendute in poche rinomate botteghe. I due fratelli hanno condotto il pastificio/gastronomia fino a poco tempo fa con il proverbiale “bel deuit” del negoziante Torinese, un melange di buone maniere, cortesia e competenza, che erano prerogative particolarmente apprezzate nella Signora Anna che hanno reso il negozio una meta assidua dei buongustai Torinesi.

Al raggiungimento degli 88 anni lei e 92 lui hanno lasciato il campo al nipote Franco Rabezzana, a sua volta discendente dalla menzionata Girardi Giustetto e dal ramo paterno con il bisnonno Luigi Rabezzana. Quest’ultimo aprì il primo emporio vini nel 1911 in via San Massimo (in perfetta coincidenza con il primo pastificio). Poi il nonno Carlo nel 1930 ha aperto la Piola in piazza Carignano ed il papà Renato che nel 1946 vi trasferisce l’attività nell’Enoteca di via San Francesco d’Assisi proprio di fianco alla bottega dei Giustetto.

Oggi Franco Rabezzana unisce la storia del pastificio/gastronomia Giustetto con quella delle Vinerie di famiglia proponendo l’attività dell’Osteria Rabezzana nei locali di via San Francesco d’Assisi, 23/c  che dopo essere stati oggetto di ristrutturazione dei 450 mq dei bellissimi magazzini sottostanti l’Enoteca presentano un vasto ambiente particolarmente adatto ad eventi culturali e gastronomici in linea con la definizione di  “Testimoni della cultura enogastronomica Torinese” ed acquisendo a pieno titolo il riconoscimento di “Custode del Territorio”, promosso dall’Associazione Ristoranti della Tavolozza e che sarà consegnato il 6 maggio a Moncalieri.

Roberto Pisani