News | 03 settembre 2022

I Semprevivi: piante grasse simbolo di forza e resistenza

La fotografa Valentina Pulinetti accompagna i nostri lettori alla scoperta della flora spontanea ligure

I Semprevivi: piante grasse simbolo di forza e resistenza

I semprevivi sono piante grasse appartenenti alla famiglia delle Crassulacee. Il nome scientifico sempervivum, deriva dal latino semper (sempre) e vivum (vivo), ed è legato al fatto che tali piante crescono in condizioni molto difficili e mantengono le loro foglie anche durante l'inverno. Sono ampiamente diffusi nelle zone montane d’Italia e di tutto il continente europeo, con alcune specie presenti anche in Asia e in Africa. Frequentemente vengono coltivati come piante ornamentali da giardino soprattutto perché non necessitano di particolari attenzioni e perché sono in grado di resistere al freddo ed alla siccità.

 

 

I semprevivi sono piante erbacee perenni, a portamento variabile. Possiedono rosette compatte dalle foglie spesse, carnose e quasi sempre acuminate. La peculiarità delle rosette di presentarsi in dimensioni variabili non dipende solo dalla specie ma anche dall’ambiente di crescita. I fiori hanno una forma stellata e sono disposti in cime erette, sovente addensate e racemose. I petali in genere sono otto o più, oblunghi e lanceolati, di colore rosato o rossastro. Si tratta di piante resistenti e molto rustiche, caratterizzate da dimensioni contenute e dall’incredibile forza vitale, infatti sono in grado di vivere tra le fessure delle rocce dei pendii aridi e assolati, ad un’altitudine che parte dai 200 m e che si spinge fino ai 2800 m.

 

 

La loro moltiplicazione allo stato spontaneo si perpetua sovente per mezzo delle giovani piantine che, rotolate dalle rupi sulle quali sono nate, non appena riescono a trovare un po’ di terreno fertile, emettono radici e si saldano rapidamente alle rocce. Con il passare degli anni, queste piante possono arrivare a creare fitti tappeti. In passato i semprevivi spontanei venivano impiegati per ottenere un succo emolliente e lenitivo, in grado di ridurre significativamente il dolore alle orecchie che spesso affliggeva i bambini; inoltre le proprietà antibatteriche erano utili per vari disturbi cutanei quali ferite, contusioni e punture di insetti. Il loro periodo di fioritura va dal mese di giugno fino ad agosto.

 

 

Nella flora ligure sono presenti quattro specie di semprevivi. Il Sempervivum tectorum (Semprevivo maggiore o Semprevivo dei tetti) specie molto diffusa, veniva usata in passato per coprire i tetti in pietra delle case di montagna, in modo da riempire eventuali buchi e permettere un isolamento termico dell’abitazione.

 

 

Questa tradizione, risalente all’antica Roma, deriva dalla credenza che questa pianta riuscisse a proteggere le case dai fulmini. Nel VII secolo d.C., l’imperatore del Sacro Romano Impero, Carlo Magno, ordinò che si facessero crescere semprevivi su tutti i tetti delle case per proteggere ogni abitazione non solo dai fulmini ma anche dagli incendi. Non si trattava infatti solo di superstizione: queste piante sono altamente resistenti al fuoco e sono in grado di ricrescere anche dopo poche settimane di distanza da un incendio.

 

 

Il Sempervivum arachnoideum (Semprevivo ragnateloso) deve il suo nome alla finissima tela, così evidente da sembrare l'opera di un ragno, depositata ad arte sulle sue minuscole rosette basali; la lanosità è invece dovuta all’incrociarsi dei ciuffi di lunghi peli candidi posti all’apice di ogni minuscola foglia.

 

 

Il Sempervivum montanum (Semprevivo montano) nativo dell’ arco alpino è rassomigliante all’arachnoideum ma distinguibile per i petali più allungati e privi dell’evidente venatura scura e per l’assenza di peluria sulla rosetta basale.

 

 

Il Sempervivum calcareum (Semprevivo del calcare) indigeno dell’estremo Ponente ligure, differisce dalle altre specie, per avere la sommità delle foglie basali macchiata di bruno.

 

 

Alle quattro specie elencate si aggiunge lo Jovibarba allionii (Semprevivo di Allioni), piccolo genere parente prossimo dei semprevivi dai quali si differenzia per i fiori campanulati a sei petali, di colore giallo-verde. Ai Semprevivi è stato attribuito, dall’emblematica floreale, il significato di trionfo e di vittoria sui nemici, nonché quello di protezione, legato certamente al loro antico impiego di parafulmine vegetale. Sono per questo considerati simbolo di forza, di resistenza ed anche di un legame indistruttibile d’amicizia. Queste piante, un po’ come la fenice, riescono a risorgere dalle ceneri e iniziare una nuova vita.

 

 

Valentina Pulinetti è nata a Sanremo nel 1993. Dopo la maturità Sociopsicopedagogica al Liceo C. Amoretti di Sanremo, ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Genova, discutendo una tesi sui diritti delle donne.  Grande appassionata di cavalli pratica l’equitazione fin dall’infanzia.   Ama praticare l’escursionismo in montagna. Da circa 10 anni con la sua reflex immortala la flora e la fauna in particolare del Ponente ligure. Ha partecipato a diversi concorsi fotografici nazionali ottenendo alcuni premi e riconoscimenti.

 

Contatti: e-mail valep93@virgilio.it Facebook e Instagram (@valentinix28)

 

 

Valentina Pulinetti