A Cengio Rocchetta si è svolta la prima festa dell’aglio orsino, quest’anno abbinata alla 54esima sagra della frittella dolce, prodotto De.Co. di Cengio e alla ultra-secolare festa della Madonna du Rigon.
Ospite dell'evento Eleonora Matarrese, laureata in lingue (ne conosce sette), esperta di etnobotanica e fitoalimurgia. Nel 2012 ha aperto "Pikniq", il primo ristorante in Italia — oggi anche azienda agricola — a offrire cibo selvatico a 360 gradi. Fa parte dell’Alleanza Cuochi di Slow Food e gestisce un suo blog "La cucina del bosco", attraverso cui diffonde anche le pratiche della raccolta consapevole di specie spontanee commestibili in tutta Europa, con particolare riferimento all'autosufficienza, alla permacultura e alle food forest. E' anche direttore di "i Skogen!", unico magazine in Italia su etnobotanica, fitoalimurgia e folklore in chiave di ricerca. Inoltre ha pubblicato "La cuoca selvatica", storie e ricette per portare la Natura in Tavola.
Dopo la passeggiata sui sentieri di Nico per scoprire erbe e fiori, la Matarrese ha partecipato allo show cooking curato da Claudio Porchia, giornalista e presidente dell'associazione "Ristoranti della Tavolozza". L'obiettivo? Conoscere e approfondire le molteplici qualità di questa varietà di aglio, di cui si possono utilizzare in cucina, foglie, fiori e bulbi, presenti in alcune zone della Valle Bormida in prossimità di luoghi umidi, ruscelli, corsi d’acqua e prati con dimostrazioni pratiche sulla preparazione di ricette.
Alle ore 12 tutto esaurito al PalaZucca per i gustosi piatti preparati con questa straordinaria piantina, che dona un gusto inaspettatamente in grado di conquistare anche chi non ama gli aromi troppo aggressivi. Un sapore delicato e aromatico, che ricorda quello dell'aglio ma con un retrogusto più dolce. Dopo pranzo ancora show cooking, la consegna alla cuoca selvatica di un premio e tanta allegria con la distribuzione delle frittelle.