Con il termine peonia si intende qualsiasi pianta appartenente alla famiglia delle Paeoniaceae. La peonia fu nell’antichità al centro di numerosi miti e racconti, uno fra tutti attribuisce il nome a questa splendida pianta. Il nome del genere infatti sembra che derivi da Peone, medico greco antico dalle abilità talmente eccezionali da avere fra i suoi clienti le divinità dell’Olimpo. La sua scoperta principale era stata quella di aver individuato le potenzialità terapeutiche di un magnifico fiore delle montagne dalle grandi corolle scarlatte con il quale, secondo Omero, sarebbe riuscito a guarire perfettamente il dio degli inferi Plutone che era stato ferito da Ercole. Il filosofo Teofrasto afferma che per queste ragioni i Greci vollero celebrarne il ricordo dedicandogli il nome della splendida pianta.
Le peonie contano diverse specie ed ibridi che da sempre, per la loro bellezza e per le loro innumerevoli variazioni di colori, hanno appassionato gli amanti dei fiori. Nella cultura tradizionale cinese la peonia è simbolo augurante di un matrimonio felice e di immortalità. Già nei secoli prima di Cristo, gli Imperatori cinesi prediligevano questo fiore tanto da farle raffigurare sulle preziose e delicate porcellane quale simbolo di eleganza, raffinatezza e di gloria imperiale. Ancora oggi in Cina la peonia è considerata la regina dei fiori, tanto che le è stato dedicato il festival popolare di Luoyang. In Occidente già nel 1500, gli orticoltori coltivavano queste piante per abbellire i giardini europei. Insieme alla rosa è il fiore per eccellenza regalato dagli innamorati alle loro amate. Negli ultimi anni, la peonia sta diventando fiore prediletto per le composizioni nuziali.
Allo stato spontaneo è possibile trovare la Paeonia officinalis che fiorisce tra maggio e giugno ad altitudini che vanno da 100 a 1800 m. Originaria dell'Europa meridionale, i suoi habitat prediletti sono i boschi e le radure con terreni pietrosi, preferibilmente calcarei. Nella nostra nazione l’areale di diffusione si estende dalle Alpi agli Appennini fino all'Italia centrale. Nella Liguria di Ponente, nell’estremo Imperiese, sui Monti Toraggio e Grammondo, cresce spontaneamente un meraviglioso endemismo: la Paeonia officinalis subsp. villosa. Questa rara sottospecie è protetta dalla Legge regionale 30 gennaio 1984 n. 9 che ne vieta la raccolta.
La pianta forma dei veri e propri cespugli con radici formate da tuberi oblunghi dai quali parte un fusto alto sino a 100 cm. Le foglie, di un bel verde intenso, hanno divisioni allungate tre volte ternate. I fiori sono grandi ed appariscenti, di colore rosa vivo con la corolla formata da 5-10 petali, talvolta doppi, al centro dei quali si trovano numerosissimi stami gialli. L’epiteto specifico officinalis è indice delle sue proprietà curative che per troppo tempo hanno contribuito a decimare le piante da raccolte indiscriminate. Fin dai tempi di Ippocrate la pianta è stata considerata il rimedio migliore contro l'epilessia e questa convinzione è persistita per tutto il Medioevo. Inoltre le è stata a lungo attribuita la funzione di potente amuleto efficace contro i demoni ed i sortilegi, in grado di scacciare gli incubi favorendo sogni piacevoli.
Ai giorni nostri, con le specie coltivate, ne viene fatto un uso limitato in omeopatia visto la tossicità della pianta e sotto controllo attento di personale qualificato. I principi attivi contenuti nei fiori, nelle radici e nei semi sono antispasmodici e sedativi sulla muscolatura liscia, per cui possono essere utili per i disturbi nervosi e come calmanti per la tosse. Viene inoltre utilizzato l’olio essenziale estratto dai petali per la cura della pelle e per l’aromaterapia. Nel linguaggio dei fiori, la peonia è chiamata anche “rosa senza spine”, ed è simbolo di bellezza femminile, di grazia, prosperità e raffinatezza. In considerazione dell’intenso colore dei sepali le viene attribuito anche il significato di imbarazzo e timidezza che si rivela con un “arrossir di gote”.
Valentina Pulinetti è nata a Sanremo nel 1993. Dopo la maturità Sociopsicopedagogica al Liceo C. Amoretti di Sanremo, ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Genova, discutendo una tesi sui diritti delle donne. Grande appassionata di cavalli pratica l’equitazione fin dall’infanzia. Ama praticare l’escursionismo in montagna. Da circa 10 anni con la sua reflex immortala la flora e la fauna in particolare del Ponente ligure. Ha partecipato a diversi concorsi fotografici nazionali ottenendo alcuni premi e riconoscimenti.
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