Gli Eryngium sono un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Apiaceae, comunemente note come calcatreppole, dall'aspetto di piccole erbacee biennali o perenni, spinose e con fioriture simili ai cardi. Il genere è maggiormente diffuso nelle regioni temperate e calde del globo. La concentrazione maggiore si trova nell’area mediterranea e nell’emisfero australe del Nuovo Mondo. Queste piante amano i luoghi soleggiati, infatti l’irradiazione solare rende le piante più forti portando ad avere un maggior numero di fioriture. Prediligono terreni piuttosto sabbiosi ed aridi, ad eccezione di alcune specie acquatiche. I loro habitat ideali variano dal litorale marino alle zone collinari e montane.
Alcune classificazioni contano addirittura 200 specie, una dozzina delle quali appartengono alla flora italiana. In Liguria possiamo trovare allo stato spontaneo le seguenti specie: Eryngium spinalba (Eringio spina-argentata), Eryngium campestre (Eringio campestre), Eryngium maritimum (Eringio marittimo), Eryngium amethystinum (Eringio ametistino). L’Eryngium spinalba è un endemismo delle Alpi Liguri-Marittime, si tratta di una specie complessivamente rara e minacciata d'estinzione; è per questo protetta dalla legislazione regionale ligure e da quella nazionale francese. L’Eryngium maritimum una volta molto diffuso sulle spiagge, oggi sopravvive a stento nelle pochissime zone litoranee mantenutesi integre, dove comunque continua ad essere impunemente razziato per la costituzione di mazzi di fiori secchi.
L’Eryngium campestre e l’Eryngium amethystinum crescono nei pascoli aridi, ai margini delle strade ed in ambienti sassosi preferibilmente su suolo calcareo, dal livello del mare fino a 1500 m di altitudine. Anche se nella nostra regione non è ufficialmente presente allo stato selvatico non si può non nominare il meraviglioso e raro Eryngium alpinum (Eringio delle Alpi o Regina delle Alpi) che cresce nelle zone di alta montagna ed è presente in Italia solo sulle Alpi. L’arte del giardinaggio si è interessata a questo genere per via della bellezza di alcune sue specie e per il lunghissimo periodo di fioritura.
La prima documentazione sicura di una specie di Eryngium coltivata all’interno di giardini europei risale al 1596. Da documentazioni indirette, sembra comunque che alcune specie siano state coltivate ancora prima di questa data ufficiale. Allo stato attuale sono una ventina le specie che vengono coltivate per l'importanza decorativa dei capolini. Dal punto di vista morfologico si può notare che le foglie degli Eryngium sono coriacee e generalmente pungenti, solitamente solcate da nervature molto prominenti, di un verde argentato. I fiori sono raggruppati in infiorescenze a ombrello circondate alla base da un involucro formato da grandi brattee spinose. I capolini possono avere una forma sferica o cilindrica, e a seconda della specie, i singoli fiori assumono una colorazione bianca o azzurra ma anche verde o viola, con riflessi metallici. Il periodo di fioritura va da giugno a settembre.
Nell’antichità alcune specie di questo genere avevano una reputazione come piante medicinali. Infatti Dioscoride Pedanio, botanico e medico greco antico, menziona nelle sue opere l’Eryngium per indicarne le proprietà antispasmodiche. Le radici di Eryngium venivano servite ai pazienti per curare l’indigestione e alleviare i disturbi allo stomaco. Infine nel linguaggio dei fiori e delle piante l’Eryngium esprime il significato di fedeltà e felicità coniugale.
Valentina Pulinetti è nata a Sanremo nel 1993. Dopo la maturità Sociopsicopedagogica al Liceo C. Amoretti di Sanremo, ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Genova, discutendo una tesi sui diritti delle donne. Grande appassionata di cavalli pratica l’equitazione fin dall’infanzia. Ama praticare l’escursionismo in montagna. Da circa 10 anni con la sua reflex immortala la flora e la fauna in particolare del Ponente ligure. Ha partecipato a diversi concorsi fotografici nazionali ottenendo alcuni premi e riconoscimenti.
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