Parigi con tutte le sue meraviglie pare non avere più segreti, eppure la si può vedere sotto un altro profilo, un po’ da lontano, all’orizzonte, con un breve viaggio di circa mezz’ora in RER per raggiungere Saint-Germain-en Laye, fra i luoghi storici più interessanti, che fu città reale dal 1666 fino al 1682, quando il sovrano di Francia elesse il suo castello a dimora prediletta. E proprio dalla Terrazza di Saint-Germain, dove un tempo sorgeva il grandioso maniero Chateau Neuf, fatto costruire nel 1539 da Francesco I, si gode una veduta incredibilmente bella sulla valle della Senna, il placido corso del fiume, e sulla capitale. Questo luogo magico altro non è che il Pavillon Henri IV, oggi hotel de charme, in realtà il Padiglione della Cappella reale, una delle ali del Castello Nuovo. Dopo varie peripezie, iniziate con il disinteresse di Luigi XIV, che prima si spostò al Castello Vecchio e poi a Saint- Germain-en-Laye preferì Versailles, quindi a seguito dei tragici eventi della Rivoluzione, alla fine del XVIII sec. l’edificio fu demolito dai nuovi proprietari . Più tardi quanto restava, vale a dire il Padiglione della Cappella reale, divenne prima un elegante caffè –ristorante e quindi un hotel.
QUI NACQUE IL RE SOLE E SOGGIORNARONO OSPITI CELEBRI
Se il Re Sole preferì a questo luogo una nuova sontuosa reggia, la sua presenza ancora aleggia al Pavillon Henri IV- così fu poi chiamata la Cappella: come recita l’atto di nascita, egli vide la luce il 5 settembre 1638 da Luigi XIII e Anna d’Austria nel salone storico dal soffitto poi affrescato nel 1686 da Louis Tournier . Gli ospiti dell’hotel possono ammirarlo vicino alla reception , e in esso si svolgono eventi speciali e, talvolta, mostre. E poi, non a caso, sulla facciata dello storico edificio , dichiarata monumento storico, uno stemma in cui campeggia una culla recita: “Ici nacqui tLouis XIV”, “Qui nacque Luigi XIV”.
ATMOSFERE RAFFINATE
Tutto in questo luogo, che negli anni è stato prediletto da ospiti illustri, fra i letterati Victor Hugo (non lontano, a Port-Marly negli Yvelines si trova la sua magica dimora, il famoso Castello di Montecristo) e Georges Sand e, poi dal futuro re del Marocco Mohammed V, riporta a fascinose, aristocratiche atmosfere. Dell’hotel 4 stelle è proprietario Charles –Eric Hoffman, i cui gusti raffinati hanno dato un’impronta particolare agli arredi e all’accoglienza del Pavillon Henri IV, alle sue 42 camere, da molte delle quale si apre la vista incomparabile sulla Valle della Senna, mentre da altre lo sguardo spazia sulla vicina foresta demaniale di Saint-Germain-en –Laye, un tempo prediletta dai re di Francia per la caccia, ora rilassante percorso per passeggiate. Monsieur Hoffman , con la sua visione aperta al futuro, ha in progetto un’estensione dell’hotel, per un insieme di 80 stanze, compresa la realizzazione di una SPA .
AUTENTICA CUCINA FRANCESE
Il ristorante panoramico, dove si tiene un imperdibile brunch domenicale - aperto a tutti e non solo agli ospiti - e in cui lo chef Eric Lurthy propone menu raffinati, nello spirito della cucina francese classica e stagionale, si lega anch’esso a una storia gastronomica davvero unica. Qui, infatti, il 24 agosto 1837, quando venne inaugurata la linea ferroviaria Parigi-Saint –Germain-en –Laye, monsieur Collinet, il cuoco del Pavillon Henri IV, inventò in maniera casuale la ricetta delle “pommes soufflées”, vale a dire delle “ patate soffiate” , una deliziosa, leggera variante di chips “gonfiate”, mentre un po’ dopo egli mise a punto un’altra ricetta divenuta famosa, quella della salsa Béarnaise (bernese), a base di burro chiarificato, tuorlo d’uovo, scalogno, profumata al dragoncello e al cerfoglio. Questa, fra le preparazioni più raffinate della cucina francese, dalla consistenza morbida e vellutata e il gusto un po’ asprigno, accompagna idealmente piatti di carne, in particolare lo chateaubriand, e di pesce. Ma l’hotel dispone anche di un’altra tavola, nel vicino, fascinoso centro storico di Saint-Germain-en-Laye (oltre al Castello Vecchio e al suo Museo archeologico, da non mancare la Piazza del Mercato e la chiesa di Saint-Germain): è la Table IV, un piacevole , accogliente bistrot.
SERATE DI GALA COME UN TUFFO NELLA STORIA
La storia, con le sue preziose tradizioni, è una costante al Pavillon Henri IV, dove vengono regolarmente organizzate delle serate speciali , ispirate ad eventi, come possono essere il carnevale di Venezia, o a celebri personalità. Memorabile è stata quella del 18 novembre scorso, la Grande Soirée du Gala Napoléon III, (a cui hanno presenziato anche il principe Jochim Murat, discendente dell’imperatore e la sua consorte principessa Jasmine) , in onore di colui che nel 1862 fu anche fondatore, nel vicino Castello Vecchio, del Museo delle Antichità Nazionali di Francia, oggi Museo di archeologia nazionale. Per l’evento, organizzato nel 150 anniversario della scomparsa dell’imperatore, il menu verteva intorno ai suoi piatti preferiti, realizzati con maestria da Eric Lurthy. Fra questi, i “Vol-au-vent forestier ai funghi di bosco”, il delizioso “Filetto alla Marengo, flambé al cognac, accompagnato da purée di sedano al tartufo piemontese” e la “Foudre Napoléon” al cioccolato amaro croccante. Un week end gastronomico da non perdere al Pavillon Henri IV sarà quello del 22-23 giugno, dedicato alla cucina italiana.
UN HOTEL DOG- FRIENDLY
E, last but not least, chi ama i cani può portare con sé in questo luogo speciale il suo fedele amico: l’hotel non solo è dog-friendly, ma non è difficile incontrare il proprietario con i suoi magnifici bracchi di Saint-Germain, discendenti di una razza canina, anche questa reale, creata verso il 1830 nei canili della corte francese a Compiègne e poi a Saint-Germain-en- Laye, luogo da cui poi derivò il nome di questi vivaci e affettuosi animali,riuscito incrocio tra un pointer e un bracco.
Hotel Pavillon Henri IV, 19-21 rue Thiers, Saint-Germain-en Laye, tel. 0033 1 39101515, www.pavillonhenri4.fr