News | 24 agosto 2024

Il Myosotis, meglio conosciuto come Non ti scordar di me, è il simbolo di fedeltà e di amore eterno

La fotografa Valentina Pulinetti accompagna i nostri lettori alla scoperta della flora spontanea ligure.

Il Myosotis, meglio conosciuto come Non ti scordar di me, è il simbolo di fedeltà e di amore eterno

Il Myosotis è un genere di piante della famiglia delle Boraginaceae, comprendente circa 150 specie erbacee annuali o perenni, fra le quali il comune Non ti scordar di me. I Myosotis costituiscono un genere diffuso allo stato selvatico nelle zone a clima temperato tanto dell'emisfero boreale, quanto di quello australe. Infatti la distribuzione del genere è cosmopolita, essendo diffuso in Europa, Africa, Asia,
In Liguria si possono trovare le seguenti specie: Myosotis alpestris (Non ti scordar di me alpino), Myosotis scorpioides (Non ti scordar di me delle paludi), Myosotis sylvatica (Non ti scordar di me dei boschi), Myosotis decumbens (Non ti scordar di me dei torrenti), Myosotis laxa (Non ti scordar di me a fiore piccolo), Myosotis nemorosa (Non ti scordar di me a peli riflessi), Myosotis arvensis subsp. arvensis (Non ti scordar di me minore), Myosotis ramosissima subsp.ramosissima (Non ti scordar di me ramosissimo). Il nome Myosotis è originato dalla fusione di due radici della lingua greca “mys” (topo) ed “ous” (orecchio) ed è nato per opera di Dioscoride con lo scopo di descriverne l'aspetto delle foglie, la cui forma ricorda appunto le orecchie dei topi.

I Myosotis fioriscono dalla primavera fino all’estate producendo una profusione di fiorellini a 5 petali, i cui colori vanno dal classico azzurro a tinte particolari come il rosa, il violetto e il bianco. Il centro del fiore è invece di colore giallo. Le piantine dal portamento cespuglioso, sono di bassa taglia non superano mai i 30 cm di altezza. I fusti eretti e ramificati risultano molto fragili e delicati. Dagli Antichi veniva chiamato “erba sacra” ed era usato nella preparazione di medicamenti per gli occhi. Plinio il Vecchio riporta nei suoi manoscritti che il fiore era considerato una panacea contro tutti i mali e da ciò che potesse incupire la vita.

 Il Non ti scordar di me è conosciuto anche con l'espressione “occhi della Madonna”. L'origine di questo soprannome risale al tempo di Cristo il quale, in braccio alla Madonna, desiderò che i suoi occhi potessero essere visti per generazioni e generazioni. Toccando dapprima gli occhi della madre e, successivamente, il terreno
 A partire dal XV secolo, il Myosotis è diventato il simbolo per eccellenza della fedeltà e dell'amore eterno, infatti si riteneva che l’uomo che avrebbe indossato il fiore non sarebbe stato dimenticato dalla propria amata. Mentre le donne lo indossavano come segno di fedeltà. Diverse sono le leggende che rendono protagonista questo fiore. La prima di origine medievale racconta che un cavaliere intento a raccogliere dei fiori per la sua amata durante una passeggiata in riva ad un fiume, scivolò e cadde in acqua con la sua armatura. Prima di venire trascinato via dalla corrente riuscì a lanciare il mazzolino di Myosotis alla fidanzata chiedendole di non dimenticarlo mai. Da questo episodio sarebbe nato il nome Non ti scordar di me.

 Un’altra leggenda di origine germanica invece narra che Dio, durante la Creazione, aveva dimenticato di dare il nome ad un piccolo fiorellino. Una flebile voce sussurrò “non ti scordar di me” ed allora Dio accortosi della dimenticanza decise di esaudire il bel fiorellino chiamandolo proprio così. I Non ti scordar di me sono stati da tempo adottati dagli appassionati di giardinaggio per abbellire le aiuole dei giardini ma vengono anche semplicemente coltivati in vaso per adornare i terrazzi. Lo splendido fiorellino è stato adottato a livello internazionale come fiore ufficiale della Festa dei Nonni, perché loro di certo non si possono mai dimenticare.


Valentina Pulinetti
è nata a Sanremo nel 1993. Dopo la maturità Sociopsicopedagogica al Liceo C. Amoretti di Sanremo, ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Genova, discutendo una tesi sui diritti delle donne.  Grande appassionata di cavalli pratica l’equitazione fin dall’infanzia.   Ama praticare l’escursionismo in montagna. Da circa 10 anni con la sua reflex immortala la flora e la fauna in particolare del Ponente ligure. Ha partecipato a diversi concorsi fotografici nazionali ottenendo alcuni premi e riconoscimenti.

Contatti: e-mail valep93@virgilio.it Facebook e Instagram (@valentinix28)

Valentina Pulinetti