FACEBOOK | 07 ottobre 2025

Capouns alla nizzarda: il cavolo farcito che racconta la cucina povera di Nizza

Nati per recuperare gli avanzi nelle cucine dell’entroterra, i capouns sono oggi un piatto simbolo: economici, saporiti e carichi di storia.

Un tempo, nelle case dell’entroterra nizzardo, il cibo non si sprecava mai. Con pane raffermo, carne avanzata, verdure dell’orto e un pizzico di ingegno, le famiglie preparavano i capouns, foglie di cavolo ripiene che trasformavano pochi ingredienti in un pasto nutriente e conviviale.

Questa specialità, conosciuta anche come lou capoun, ricorda che il cavolo – umile e versatile, è da sempre protagonista della cucina di Nizza.

Il nome, in provenzale, significa “piccola testa” o “cappuccio”, richiamando la forma rotonda e avvolgente di questi fagottini. In passato, oltre alla carne macinata, potevano finire nella farcia olive a rondelle, foglie di ortica, fichi secchi a scaglie o persino il pane secco del giorno prima, ammorbidito e insaporito.

Oggi, i capouns à la nissarde mantengono intatto il fascino della tradizione. La ricetta prevede una cottura lenta in brodo aromatico, che permette agli ingredienti di fondersi e al cavolo di diventare tenerissimo.

Il risultato? Piccoli scrigni di sapore, da gustare con una salsa di pomodoro o con una fetta di pane rustico intrisa di brodo.



Ricetta dei Capouns alla nizzarda
Ingredienti (per 6 persone)

  • 1 grosso cavolo verza
  • 200 g di riso
  • 200 g di pancetta salata (a cubetti o striscioline)
  • 250 g di carne macinata (maiale, vitello, agnello o manzo)
  • 2 cipolle tritate finemente
  • 3 spicchi d’aglio
  • 4 uova
  • 150 g di parmigiano grattugiato grossolanamente
  • Prezzemolo o erba cipollina
  • 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • Per il brodo:
  • Acqua di cottura delle foglie e cuore del cavolo
  • 1 mazzetto aromatico (bouquet garni)
  • 1 costa di sedano
  • 1 porro
  • 1 carota
  • 1 spicchio d’aglio intero
  • 4 bacche di ginepro
  • 2 chiodi di garofano
  • Sale e pepe q.b.


Preparazione
Sbollentare le foglie di cavolo – Eliminate le foglie esterne rovinate, prelevate circa 20 foglie e fatele bollire in acqua salata per 2-3 minuti ciascuna. Scolatele e lasciatele sgocciolare capovolte su una ciotola.

Preparare il brodo – Nella stessa acqua di cottura, fate bollire per 10 minuti il cuore del cavolo. Aggiungete sedano, porro, carota, aglio, ginepro, chiodi di garofano e bouquet garni. Lasciate sobbollire.

Cuocere il riso – Lessatelo per 10 minuti in acqua fredda salata per farlo “aprire” e renderlo più adatto ad assorbire la farcia.

Preparare il ripieno – In una padella, fate dorare le cipolle con un filo d’olio. In una ciotola capiente unite carne macinata, uova, parmigiano, pancetta, cipolle e riso. Aggiungete il cuore del cavolo tritato, l’aglio schiacciato e le erbe aromatiche. Amalgamate bene e regolate di sale e pepe.

Formare i capouns – Disponete una foglia (o due sovrapposte) sul piano di lavoro, mettete al centro 100-120 g di farcia e chiudete a pacchetto, legando con spago da cucina.

Cottura – Sistemate i capouns in una pirofila dai bordi alti, copriteli con il brodo e cuocete in forno a 150-180°C per 1 ora e 15 minuti.

Finitura – Scolate i capouns e scegliete se:

farli asciugare in forno per 15 minuti, oppure

rosolarli in padella con olio d’oliva per una crosticina dorata.

Servire – Due capouns per piatto, con salsa di pomodoro o una fetta di pane raffermo imbevuta nel brodo.



 

Beppe Tassone