Itinerari | 09 ottobre 2025

Alpes Maritimes: alla scoperta del Saut des Français e Duranus (Foto)

Un itinerario alla scoperta del Dipartimento delle Alpi Marittime

Danilo Radaelli ci accompagna, questa volta, alla scoperta di due luoghi della Valle della Vésubie: il Saut des Français e il Villaggio di Duranus. L fa con la sua inseparabile bicicletta, macinando chilometri su chilometri.

C’è un punto, appena oltre Duranus, dove la strada si stringe e la Vésubie sprofonda in un canyon vertiginoso.

È il Saut des Français, il “Salto dei Francesi”, un luogo di bellezza feroce e di memoria contesa. Oggi ci si arriva in bicicletta, salendo lentamente tra ulivi e querce, seguendo le curve che serpeggiano sopra la valle. Ma dietro quel panorama perfetto si nasconde una storia che il vento non ha mai del tutto cancellato.



Una memoria che affiora tra le rocce
Nel 1792, il contado di Nizza non era ancora francese. L’eco della Rivoluzione si era spinta fino alle Alpi Marittime, e gli abitanti delle montagne si erano organizzati in piccole milizie (i Barbets) per resistere alle truppe repubblicane.

Secondo la tradizione, proprio da questa falesia alta trecento metri, i Barbets avrebbero gettato nel vuoto alcuni soldati francesi, in risposta alle violenze subite. Da allora, quel nome, Saut des Français, è rimasto come una ferita incisa nella roccia.

Per tutto l’Ottocento, le leggende sui Barbets hanno popolato i racconti orali del paese nizzardo, intrecciandosi a quelle dei Saraceni e della regina Giovanna.

Lo scrittore Michel Lafelice definì “pittoresca e un po’ macabra” la descrizione che Victor-Eugène Gauthier diede nel 1870 di quel luogo nel suo romanzo Les Bandits justiciers des Alpes-Maritimes, dove si legge di “risa sataniche” che riecheggiano tra gli abissi della Vésubie.

Un amore sotto la Terreur
A questo scenario storico si ispira Louis Gilles Pairault nel suo libro Le Saut des Français. Al centro del racconto, l’amore impossibile tra Jacques, un giovane soldato francese, e Elisa, una ragazza di Nizza, sullo sfondo della guerra e del sospetto.

Jacques, ex liutaio, si arruola per sfuggire ai massacri parigini del settembre 1792 e finisce nel Sud, dove la diffidenza è più tagliente dei coltelli.

L’incontro con Elisa è una tregua fragile, un amore che ha il sapore dell’impossibile. Quando il soldato scompare, una voce corre tra i monti: i Barbets gettano gli invasori dalla rupe del Saut des Français. Elisa decide di cercarlo, seguendo la traccia sottile che unisce l’amore alla leggenda.



Duranus, balcone sulla Vésubie
Pedalando oggi verso Duranus, si attraversa un paesaggio sospeso tra natura e storia. Il villaggio, aggrappato a una roccia calcarea, domina la valle come un nido d’aquila.

Le case sparse, le cappelle di Sainte-Eurosie e Saint-Michel, le rovine della Rocca Sparviera che vegliano dall’alto: tutto parla di un tempo che non passa. Da quassù, lo sguardo si apre su un mosaico di valli e uliveti, dove il silenzio si posa come una fotografia in bianco e nero.

Un luogo da fotografare, non da dimenticare
Per chi ama la bicicletta, arrivare al Saut des Français è più di una tappa panoramica: è un viaggio nella memoria.

Ogni curva sembra raccontare un frammento di storia, ogni ombra di montagna custodisce una leggenda. E quando si raggiunge il belvedere, con la Vésubie che brilla in fondo alla gola, si capisce che certi luoghi, come certe fotografie, non sono solo da guardare, ma da ricordare.


 

Beppe Tassone