News | 16 ottobre 2025

La Puglia al vertice del turismo enogastronomico italiano

Il Rapporto sul Turismo Enogastronomico in Puglia, presentato da Roberta Garibaldi (presidente AITE) al TTG di Rimini conferma la Puglia al primo posto – a pari merito con la Toscana – tra le regioni più riconosciute dai turisti italiani come mete enogastronomiche (41% delle preferenze). Seguono Emilia-Romagna (37%) e Sicilia (35%).

La Puglia al vertice del turismo enogastronomico italiano

La regione Puglia ha registrato un balzo dell’11% nel post pandemia rispetto al 2019, grazie alla notorietà dei suoi prodotti agroalimentari e vitivinicoli e alle azioni sinergiche tra operatori pubblici e privati. Il mare resta la principale motivazione (42%), ma cresce la componente multi-motivazionale: vivere il territorio (14%), visitare parenti e amici (10%), scoprire le specialità enogastronomiche (7%), la cultura (6%) e la natura (6%).
Leader assoluto il Salento (34% sia lato Adriatico che Ionio), seguito da Bari e costa barese (26%), Gargano/Daunia (24%) e Valle d’Itria (21%). La spesa media giornaliera si concentra tra 51 e 150 euro (64%), con un 8% di turisti alto-spendenti oltre i 200 euro. Chi viaggia per enogastronomia tende a spendere di più (29% oltre 151 euro). Il budget destinato a vitto ed esperienze culinarie oscilla per la maggioranza tra 11 e 30 euro, ma sale al 75% tra i turisti “food lovers”.

I prodotti più noti sono orecchiette alle cime di rapa (35%), olio d’oliva (28%) e taralli (26%), seguiti da vino (17%), focaccia (13%), pasticciotti e pesce (10%).

Il turista enogastronomico cerca novità, autenticità e benessere: nuove esperienze (37%), pausa dalla routine (27%), arricchimento culturale (26%) e immersione nella natura (23%).
Quasi tutti i visitatori vivono esperienze culinarie: ristoranti tipici (70%), mercati e botteghe (46%), eventi gastronomici (45%), street food (37%).
L’olio è protagonista: il 36% acquista direttamente in azienda, il 28% partecipa a degustazioni e il 25% visita frantoi storici. Seguono vino (30%) e caseifici (28%).

Le esperienze ottengono valutazioni complessivamente positive. Le degustazioni e gli acquisti diretti sono le più apprezzate, mentre gli eventi mostrano margini di crescita. Le aree da migliorare riguardano prezzi (3,89) e accessibilità alle informazioni (3,94).

Tre i principali cluster:

Enogastronomia e mare,

Enogastronomia e cultura,

Relax con parenti e amici (60%), spesso in vacanze balneari.

Seguono escursioni (48%), shopping e visite culturali (46%), confermando l’integrazione tra gusto, territorio e convivialità.

Claudio Porchia