Itinerari | 21 novembre 2025

Viaggio nel cuore libero e segreto di Antibes alla scoperta del quartiere di Safranier

Nato nel 1966 per difendere tradizioni e spirito di comunità, resta ancora oggi un’oasi di autenticità tra vicoli fioriti, feste popolari e memoria storica. Fotografie di Silvia Assin

C’è un luogo, ad Antibes, che sulla carta non esiste ma che vive più intensamente di molti comuni veri. 

È la Commune libre du Safranier, un piccolo universo nel cuore della città vecchia, nato nel 1966 dall’iniziativa di alcuni abitanti decisi a preservarne l’anima, le tradizioni e la convivialità. Ne scopriamo l’anima segreta attraverso le foto di Silvia Assin.

Un “comune che non c’è”, ma che continua a scrivere la sua storia con la freschezza delle sue iniziative e il fascino senza tempo del suo dedalo di vicoli.



Un quartiere dove la tradizione è viva
Racchiuso tra rue de la Tourraque e rue du Haut Castelet, il Safranier conserva l’aspetto di un vero villaggio: stradine silenziose, case fiorite, una comunità attiva che anima la vita locale con feste che attirano curiosi e habitué. 

Dalla celebre soupe au pistou alla festa delle castagne, fino al teatrale “Bal National des boules carrées” del 14 luglio, ogni appuntamento diventa un’occasione per rinsaldare i legami tra residenti.

Il cuore pulsante è la piazza del quartiere, dominata dalla storica Taverne du Safranier, punto di partenza e arrivo di tutte le celebrazioni popolari.

Qui si trova anche un piccolo museo dedicato ai mestieri e alla memoria degli antichi abitanti, mentre la vicina Villa Fontaine ospita artisti in residenza, confermando la vocazione culturale del luogo.



La nascita di un “comune libero”
L’idea di fondare una comune libera prese forma agli inizi degli anni Sessanta grazie a tre Antibois, Baures, Boldrini e Pretazzini, desiderosi di dare un’identità a questa fetta di città.

Dopo lunghe trattative, nel 1966 il Safranier ottenne il suo statuto simbolico, ben lontano da qualsiasi ambizione politica ma fortemente radicato nello spirito festoso e solidale del quartiere.

Louis Pretazzini fu il primo sindaco, in carica per trent’anni. Gli sono succeduti Zézé Marconi e, dal 2014, Noël Degliesposti. «Il nostro obiettivo era semplice – ricorda il sindaco – organizzare feste, perpetuare le tradizioni, rafforzare i legami tra gli abitanti».

Luogo di memorie e ispirazioni
Anticamente soprannominata “la piazza dei fannulloni”, citata anche da Mistral, la piazza del Safranier fu a lungo ritrovo di chi lavorava la notte e trascorreva le giornate tra chiacchiere e partite a pétanque.

Un’atmosfera che ha incantato artisti e intellettuali: qui lo scrittore greco Nikos Kazantzakis, autore di Zorba il Greco, scelse di concludere la sua opera. Una targa ricorda ancora oggi la sua presenza.



Safranier oggi
A distanza di quasi sessant’anni, la Commune libre du Safranier continua a vivere della sua libertà simbolica e del suo spirito comunitario. Forse la sua anima è tutta racchiusa nel motto attribuito allo stesso Kazantzakis: «Non temo nulla. Non spero nulla. Sono libero

Un pensiero che sembra fatto su misura per questo angolo nascosto di Antibes, custode di un’identità semplice, autentica e sorprendentemente moderna.


 

Beppe Tassone