Ristoranti | 29 novembre 2020

Imperia: tradizione, arte e buona cucina da “Salvo Cacciatori”

115 anni di storia con ospiti illustri: da Gregory Peck ad Abbe Lane per passare all'arte di Peynet, Salvador Dalì, Nino Manfredi.

Imperia: tradizione, arte e buona cucina da  “Salvo Cacciatori”

Quattro generazioni di ristoratori e una famiglia che in 115 anni ha osservato e contribuito a creare la storia di Imperia. Il ristorante “Salvo Cacciatori” nasce come osteria nel 1905, e diventa ben presto raduno per i cacciatori “gentiluomini", che hanno sempre saputo mantenere le tradizioni in una eredità storica che ancora oggi ad Imperia è una leggenda e, a livello nazionale, una bottega storica.

Nel corso degli anni, attraverso guerre ed eventi epocali che hanno caratterizzato il '900 e il primo ventennio degli anni 2000, compresa una pandemia, l'idea nata da Luigi Salvo è una vera eccellenza ligure.

Ospiti illustri, da Gregory Peck ad Abbe Lane e i più celebri attori della Hollywood degli anni d'oro, per passare all'arte di Peynet, Salvador Dalì, Nino Manfredi e a chi ha fatto la storia d'Italia tra cui l'allora maestro di francese Benito Mussolini: tutti clienti abituali del ristorante che hanno intrecciato le loro vite con le ricette di famiglia. Clienti divenuti amici come Enzo Biagi, con cui il titolare aveva un fitto scambio epistolare. Eccellenze nell'eccellenza imperiese con uno speciale ricordo legato all'Agnesi e al musicista Luciano Berio.

Arte che si respira in tutto il locale, dai tavoli, alle immagini, ai piatti perché cucinare è una fra le forme artistiche più personali. E ancora di più lo sono le cose semplici, che parlano del territorio e che ti avvolgono in un salto nel passato, ma con un la perfezione dell'intuito moderno.

Enrico Calvi racconta i 115 anni di storia della sua famiglia e del ristorante “Salvo Cacciatori”.


Stefania Orengo