Cibo | 03 aprile 2021

Busto Arsizio (VA): Pasquetta con "insalata e ciapi", un mix di tradizione e antiche leggende popolari

Dopo l'abbuffata pasquale, in casa si puntava sulla praparazione di un piatto semplice, ma gustoso.

Busto Arsizio (VA): Pasquetta con "insalata e ciapi", un mix di tradizione e antiche leggende popolari

Primo appuntamento con la cucina bustocca, con un piatto semplice ma ricco di storia e tradizione: insalata e ciapi.

È il tipico “mangiare del giorno di Pasquetta” perchè il lunedì dell’Angelo, dopo l’abbuffata Pasquale, si abbinavano due elementi simbolo della primavera: l’insalata e le uova sode. L'insalata, valerianella, altrimenti nota come Songino, a Busto si chiama bacunscei. Spunta in primavera con il risveglio della natura e si abbina bene con le uova, che sono simbolo di fertilità. 

È interessante poi  scoprire il significato del termine ciapi… che  si riferisce al sedere (o le chiappe) di rubiconde, giovani e formose contadine che un tempo abitavano le corti e le cascine bustocche. E così, le due mezze uova sode si adagiano una affianco all’altra, con la parte bombata rivolta verso l’alto su di un letto di tenera insalata. La cottura consigliata dell’uovo è di circa 7/8 minuti, in modo che il rosso sia ancora un poco “molle”, poi tagliare a metà le uova, riporle sulla insalata, un filo d olio di oliva, una presa di sale ed un pizzico di pepe e... buon appetito! 

Insalata e ciapi, come detto, sono tradizionali nella festa del lunedì dell'Angelo, alla Madonna in Veroncora: la chiesina, meta della scampagnata festiva, è situata in campagna dove la strada uscendo da Busto conduceva verso la brughiera e le selve, da cui l'antico "in ves ai ronchi".   

Alla chiesetta sono legate antiche leggende come quella che narra di un mugnaio che nella cappelletta trovò riparo durante una tempesta ed in segno di riconoscenza la fece ampliare e dotare di un portico che servisse da riparo per gli animali che accompagnavano i viandanti. 

Tradizionale anche la gara di abilità di cavalieri spericolati su cavalli addobbati a festa con nastri e fiori. Attorno al prato di gara stavano predisposti i carri sopra i quali le famiglie facevano un tifo infernale sino a tarda sera.

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a cura del Magistero dei Bruscitti - www.magisterodeibruscitti.org