Vini | 16 dicembre 2022

Fotografare le vigne in bianco e nero

L’azienda vinicola Le Colture rende omaggio al territorio di Valdobbiadene attraverso una serie di iconici scatti del noto fotografo marchigiano Lorenzo Cicconi Massi.

Fotografare le vigne in bianco e nero

Queste fotografie sono la traduzione di suoni, colori e stagioni che prendono spunto dal vino e dal relativo lavoro contadino. Nelle immagini si rispecchia la bellezza unica del paesaggio che l’anima sensibile del fotografo è riuscita a cogliere, nonostante fosse un territorio per lui nuovo.

Il risultato è emozionante, perché il linguaggio fotografico, le sensazioni ed i suoi personaggi danno veramente l’impressione di immergersi in una Valdobbiadene inedita, dando nuova voce ad un luogo che ad oggi, purtroppo, è ancora poco raccontato.

Dopo la tappa milanese di maggio 2022, la mostra fotografica “A disegnar le vigne. Le Colture un racconto per immagini” è stata riproposta nella nativa Valdobbiadene tra settembre e ottobre, per condividere con tutti la rappresentazione di una Valdobbiadene autentica, di quei contadini che hanno creduto e ancora credono nella loro terra che parla di passato, presente e futuro.

Questa raccolta, fruibile anche grazie ad un meraviglioso libro (A disegnar le vigne – Ed. Marsilio 2021) conta circa 50 immagini che, con un sapiente uso del bianco e nero, fanno rivivere con nuovi occhi un paesaggio a tratti quasi onirico, scandendo un anno di ritmi, pensieri ed emozioni che nascono e si evolvono appunto nelle vigne di Valdobbiadene, colline dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco per il loro valore paesaggistico.

Oltre a questo progetto artistico, nella cantina Le Colture spicca la novità “Incalmo”, uno splendido vino rifermentato frizzante in bottiglia, forse di semplice beva ma che apre verso la strada di una nuova interpretazione dell’uva glera.

Incalmo è un vino 100% uva glera, prodotto con metodo ancestrale, un procedimento antico e naturale per ottenere vini frizzanti rifermentati spontaneamente in bottiglia, caratterizzati da un perlage delicato e persistente e da un basso livello di solforosa.

 

 “Con Incalmo – racconta Alberto Ruggeri – le mie sorelle Veronica e Silvia ed io sentivamo il desiderio di realizzare un vino che andasse oltre le denominazioni, un vino di famiglia, capace di recuperare l’arte antica di produzione dei vini frizzanti esaltata e valorizzata dal patrimonio conoscitivo, culturale e tecnologico di oggi. Da qui il nome Incalmo, termine che evoca l’innesto, cioè l’unione che dà il frutto così come tra la nostra storia e il nostro presente.”

Estetica e gusto si fondono perfettamente in questa produzione, complice anche la stessa etichetta che si differenzia dal precedente stile di brand aziendale, raffigurante l’abbraccio simbolico tra pianta e lavoro dell’uomo tramite un disegno di Aldo Rebuli – artista di Valdobbiadene e amico storico della famiglia Ruggeri – a testimonianza di uno spirito innovativo combinato con passione alle tradizioni del territorio.

 

                                                                                                                      

 

 

 

Fulvio Tonello

Ti potrebbero interessare anche: