Vini | 28 gennaio 2023

Chiusura col botto per l’Edizione del Ventennale del Blues & Wine Soul Festival.

In un convegno sono stata annunciate importanti scoperte su alcuni vitigni Ad esempio il “Grillo”, si conferma come incrocio di Moscato e Catarratto, ma il padre non sarebbe Barone Mendola di Favara. Il Sangiovese non è più toscano, ma meridionale.

Chiusura col botto per l’Edizione del Ventennale del Blues & Wine Soul Festival.

Il mondo del Vino dovrà cominciare a fare seriamente i conti con i rimedi da adottare contro la siccità ed i cambiamenti climatici, potendosi trovare da qui a pochissimi anni con dei terreni desertificati. La disidratazione dei terreni, farà riemergere in talune zone italiane la salinità del mare che un tempo le ricopriva, con le relative possibili disastrose conseguenze.

 

 Assegnati nella Cena finale, i XVI Blues & Wine Awards ai Personaggi Blues & Wine dell’Anno 2022, Prof. Attilio Scienza, Dr.ssa Manna Crespan e Dott.Rosario Lentini.

 

Chi pensava che le emozioni e le cose interessantissime che propone sempre il Blues & Wine, fossero finite con le meravigliose tappe estive di grande Musica e Vino, con le coinvolgenti cene degli Awards e con i recenti spettacolari concerti Gospel natalizi, si sbagliava di grosso ….

 

La chiusura con importante incontro scientifico della manifestazione – alla quale lavorava da tanto tempo, il creatore e direttore artistico, Joe Castellano – è da considerarsi un altrettanto rilevante momento della manifestazione, dal quale sono emersi risultati davvero incredibili e destinati a cambiare forse i testi dei volumi di ampelografia e di studio della vite.

 

   Nonostante il maltempo, che sta facendo capolino in questi giorni, abbia penalizzato le giornate di convegnistica, si è realizzato quel grande momento di studio e di confronto delle tesi sul futuro del vigneto. Una bella ed affollata Cena finale presso il Ristorante “il Cacciatore di Castrofilippo” ha celebrato ed accompagnato, inoltre, la consegna dei “XVI Blues & Wine Awards” ai personaggi Blues & Wine dell’anno, che lo stesso momento scientifico hanno illuminato nelle due sessioni, con le loro tesi ed i loro preziosi studi.

 

  Se infatti il Dott. Lentini ha aperto la prima sessione, con excursus storico sul passaggio dall’era prefillosserica a quella postifillosserica, la Dr.ssa Manna Crespan del Centro di Ricerche CREA di Conegliano, ha poi relazionato sulle importantissime scoperte degli ultimissimi anni in tema di paternità di taluni vitigni e di come da taluni semi sconosciuti (ai molti) di essi dell’era prefillosserica, con vari incroci si sia arrivati a quelli che oggi producono i vini sulle nostre tavole.

 

  Ma proprio da queste recenti scoperte, incrociate con le documentazioni storiche prodotte dal Dott. Lentini, sono emerse delle grandissime novità destinate a cambiare i testi di ampelografia e talune paternità attribuite a qualche grande studioso del passato .

 Se, infatti, anche ad Agrigento si è confermato quanto era stato già fatto emergere dagli studiosi del CREA, ossia sulle origini meridionali e più propriamente siculo-lucane del più diffuso vitigno italiano, quale il Sangiovese, (“Strinto Porcino” e “Visparola Bianca” gli accreditati genitori), proprio dal Convegno del Blues & Wine di Agrigento, emerge quella che sarebbe una clamorosa news sulla diversa paternità del famoso “Grillo”, che non si rivelerebbe come frutto dell’incrocio operato dal grande ampelografo favarese, Barone Antonio Mendola, ma che avrebbe origini del tutto naturali e pregresse agli esperimenti di Mendola, derivanti comunque dall’incrocio tra Moscato di Alessandria e Catarratto .

 L’esperimento del Mendola era stato dedicato al suo amico ed anch’esso grande ampelografo, Giovan Battista Cerletti, ed era stato denominato “Moscato-Catarratto Cerletti”, con prima fioritura nel 1874 (come scriveva lo stesso Barone nei suoi diari) . Ma quando lo stesso Mendola nel 1884, da un’inchiesta parlamentare venne sollecitato a redigere un inventario sulle tipologie di vitigni esistenti nelle varie province siciliane (come si rileva nei preziosissimi studi del Dott. Rosario Lentini), indicò un “Grillo Bianco” come vitigno presente nella sola provincia di Trapani e non in quella di Agrigento, dove lui stesso dieci anni prima lo avrebbe partorito, secondo quella letteratura che si era elaborata e trasmessa fino ad oggi …  Quindi già un dato assai stridente nella cronologia delle rilevazioni, rapportate ai documenti.

 

 Ma anche dal lato prettamente scientifico, la Dr.ssa Crespan fa rilevare che dalle indagini svolte dal CREA, con prelievo di campione dalla barbatella originale trasmessa dallo stesso Barone Mendola al famoso vivaio storico di Montpellier, non si riscontra nella stessa alcuna traccia di Catafratto. Quindi, assai probabile un errore di vitigno pre fillossera che lo studioso favarese aveva associato al Moscato, per generare quel “Moscato-Catarrato Cerletti”, che comunque mai lo stesso Barone aveva definito e denominato “Grillo”. La diffusione del Grillo invece nella Provincia di Palermo, in quegli anni veniva celebrata dal naturalista Marchese De Gregorio. (come sempre dagli studi del Dott. Lentini si rileva).

 

 Viene da sé come già da sola, questa interessantissima tesi emersa nel Convegno di Agrigento del Blues & Wine Festival, rivoluzioni qualsiasi testo in cui si parli di vino e di Grillo.  Ormai da diversi anni, infatti, la paternità di tale vitigno veniva attribuita al Barone Mendola di Favara, di cui il Festival comunque in questi giorni (e finalmente nella terra agrigentina di origine…) ha celebrato la grandiosità e l’importanza, consentendo anche un saluto al Vice Sindaco di Favara – Dott. Liotta, che all’apertura dei lavori ha distribuito agli ospiti speciali un piccolo volume sulla vita del nobile scienziato proveniente da quella cittadina, limitrofa ad Agrigento.

 

 Ma a tale importantissima nuova tesi e scoperta sulle origini del Grillo, dedicheremo apposita Nota Stampa nei prossimi giorni, con la ricostruzione storica ed i dettagli scientifici del caso.

 

 Assieme ad essa, daremo a quanto emerso dallo studio proposto dal Prof. Attilio Scienza, in base alla tematica che era stata voluta dall’ideatore e conduttore del Convegno, nonché Presidente del Blues & Wine, quale è Joe Castellano.

 

Se provocatoriamente la tematica era “Barbatella americana o ritorno al Piede franco, visti i periodi siccitosi a cui stiamo andando incontro?”, dal Convegno di Agrigento emergono delle criticità e delle rilevazioni che dovrebbero fare riflettere tutte le Aziende e tutta la viticultura italiana.

 

 Attilio Scienza, dopo avere fatto una mirabile dissertazione anche fotografica su alcuni rari vitigni di piede franco disseminati in varie zone del mondo, ha focalizzato il suo intervento in punti che possiamo riassumere, per come segue:

 

1)    RISCHIO SICCITA’ TOTALE e DESERTIFICAZIONE da qui al 2035 per alcuni territori. La Sicilia purtroppo tra i primi.

 

2)    RITORNO AL PIEDE FRANCO SOLUZIONE NON PRATICABILE e SCONVENIENTE per Prof. Scienza. LA FILLOSSERA SEMPRE IN AGGUATO. SUOLI VULCANICI O INATTACCABILI DALLA FILLOSSERA TROPPO DI NICCHIA

 

3)    ANZICHE’ IL PIEDE FRANCO, IMPORTANTE RICORRERE A NUOVI PORTAINNESTI PIU’ RESISTENTI GIA’ SPERIMENTATI POSITIVAMENTE

 

4)    UNO DEI PROBLEMI POTRA’ ESSERE LA MODIFICA DEI DISCIPLINARI  

 

5)    POTREBBE ESSERE INTERESSANTE UN RITORNO A VITIGNI AUTOCTONI CHE AVEVANO MATURAZIONE PIU’ LENTA E QUINDI PIU’ LUNGA

 

6)    VENDEMMIE ORMAI TROPPO ANTICIPATE PER IL SURRISCALDAMENTO – PERDITA DELLE PARTI FENOLICHE DEL VINO

 

7)    ALTRO PROBLEMA SARA’ ABITUARE IL GUSTO DELLA GENTE A NUOVI SAPORI E A NUOVI VINI. LA SICCITA’ È INDUBBIO CHE PORTERA’ A NUOVI PRODOTTI IN FUTURO, DIVERSI DAL GUSTO DI OGGI

 

8)    LO STRESS IDRICO DELLA VITE DESTINATO AD INFLUIRE SULLA QUALITA’.

L’INNALZAMENTO DI QUOTA DELL’IMPIANTO, UNA SOLUZIONE MA SOLO OVE CIO’ SARA’ POSSIBILE

 

9)    IL SANGIOVESE NON PIU’ TOSCANO MA MERIDIONALE. CAMBIA QUALCOSA NELLA GEOGRAFIA DEL VINO ITALIANO ED INTERNAZIONALE? Per il Prof. Scienza, SI.

 

Questi ed altri, i punti principali – e che approfondiremo nei prossimi giorni – emersi dal prezioso intervento del Prof. Attilio Scienza al Blues & Wine Festival, il 21 Gennaio 2023.

 

A quanto rilevato dagli illustri studiosi di cui sopra abbiamo esposto, il creatore del Blues & Wine – che è stato anche creatore e conduttore di questo Convegno - Dott. A. Joe Castellano – aggiunge:

 “Come abbiamo concordato e discusso con gli illustri studiosi presenti e che ringrazio ancora caldamente per questa loro importante e preziosa presenza e testimonianza al nostro Festival, aggiungo che è tempo che le Aziende del Vino, (diminuendo di fatto per siccità ogni anno la produzione dei migliori vini), passino  dal celebrare un po' meno ogni vendemmia come “eccellente annata” e che invece affrontino una realtà (un po' meno eccellente) che non si è voluta vedere ed affrontare da quando si è presentata, ossia già dal 1985 ……. Il Prof. Scienza ha illustrato di come già, a partire tra soli 12 anni, interi territori italiani, tra cui in primis la Sicilia, potrebbero vedere trasformati i loro vigneti in terreni desertici ove sarà impossibile produrre alcunché …

 Ovviamente lungi da Noi fare allarmismo, ma i dati forniti anche dai più importanti Centri di Ricerca, purtroppo convergono in tal senso, visto che come da me esposto, anche CNR in Italia ed INRA in Francia, parlano di desertificazioni delle superfici vitate per il 58% a livello mondiale, con appena un solo grado medio di temperatura in più, da qui al 2050.

  È il tempo di agire per salvare il salvabile, prima che la vigna italiana faccia la fine di Ercolano e Pompei o che dopo 150 anni abbia una seconda distruzione, che stavolta sarebbe forse assai peggiore della fillossera”.

 

 Un momento importante di studio, ma anche un grido di allarme importante quindi quello che si alza da Agrigento e dal Blues & Wine Festival per tutto il Vino italiano.

 

 Nei prossimi giorni, il Festival fornirà ancora più dettagliati elementi sia sulle nuove scoperte ampelografiche che si sono rivelate, sia sulle tesi che ha esposto il Prof. Scienza.

 

   Ancora il Presidente del Blues & Wine e creatore del Convegno – Joe Castellano – ha avuto il piacere di anticipare la creazione di un importante COMITATO SCIENTIFICO del Festival, che ogni anno si darà appuntamento per affrontare sempre nuove importanti tematiche scientifiche, ampelografiche ed a tutela del vigneto italiano.

 

Lo stesso Festival, ringrazia CNA Sicilia e l’Ente Parco della Valle dei Templi di Agrigento, quali Partner delle due giornate di studio tenutesi presso il Museo Archeologico Regionale “Pietro Griffo” di Agrigento.

 

 Si estendono i ringraziamenti, altresì, anche agli amici: Andrea Zanfi (Editore della Rivista Media Partner Bubble’s Italia), Tonino Guzzo (famoso enologo siciliano) e Gori Sparacino (Direttore della Federazione Italiana Strade del Vino) per la loro preziosa presenza, testimonianza e collaborazione.

  La consegna del Blues & Wine Award “Premio Eleganza 2022” alla Cantina Felsina di Castelnuovo in Berardenga (Siena) per lo splendido Vino “Fontalloro 2019” – vincitore dei Blues & Wine Awards “Selezione Rossi 2022” (con le 5BWS) – ha visto la graditissima presenza anche del produttore Giuseppe Mazzocolin, unitamente alla figlia Caterina.

   Questo Premio 2022, è stato dedicato da Joe Castellano alla Signora Gloria Mazzocolin, prematuramente scomparsa.

 

  Si sta già lavorando alla XXI Edizione del più grande Wine Music Festival nel mondo, che partirà il 22 Luglio 2023, mentre da febbraio proseguiranno le Cene di avvicinamento al Vino, proposte da Joe Castellano nei migliori Ristoranti siciliani, che tra poco verranno inseriti in un’apposita Guida e che alla loro porta esporranno un adesivo con la scritta “Raccomandato dal Blues & Wine Soul Festival per il 2023”.

 

 Appuntamento a Tutti da Luglio 2023, per nuove grandi emozioni in Vino, Musica e tanto altro, come ormai da 21 anni il Blues & Wine propone.

 

 

Claudio Porchia

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