Emanuela Polidori è ricercatrice etnobotanica indipendente, appassionata di erbe e tradizioni, scrittrice e divulgatrice didattica. Vive e lavora nell'estremo Ponente ligure, uno dei territori italiani con la più alta biodiversità vegetale. Un vero paradiso per chi ama la natura ed è attento alle buone pratiche di sostenibilità ambientale. Proprio da questo territorio parte il viaggio alla scoperta di fiori e erbe con la rubrica "Storie di erba persa" curata da Emanuela Polidori.
Emanuela di cosa ti occupi?
“Non mi piace definirmi esperta di erbe perché è un ambito talmente vasto che non basterebbero due vite per esserlo, direi piuttosto che mi sento una custode del tempo che vive e si impegna affinché non si perdano gli antichi saperi. Mi occupo di etnobotanica, una scienza interdisciplinare che studia come le piante e l’uomo abbiano interagito attraverso il tempo (non di ecosistemi, di botanica accademica, di medicina, di magia, o quant'altro!). Nel mezzo di questa grande ricerca si fanno studi di botanica, antropologia, fitochimica, erboristeria, cosmesi e cucina. Si cerca di comprendere lo stile di vita delle popolazioni prese in esame e di recuperarne il più possibile gli antichi saperi. Le mie ricerche sono prevalentemente focalizzate sulle tradizioni locali italiane, estese alle culture straniere quando hanno portato nella nostra terra dei cambiamenti significativi. Oltre a consultare testi autorevoli, parlo con le persone, in particolare con gli anziani, che ancora fanno vivere le conoscenze trasmesse di generazione in generazione. Verifico, cammino, esploro territori e metto insieme tutti i pezzetti, come un puzzle.
Sono una ricercatrice indipendente, non ho uno sponsor alle spalle: lo faccio per passione, perché credo fermamente che le nostre radici vadano preservate e che il pianeta abbia bisogno di ricordare da dove veniamo, che sia un nostro dovere preservare ciò che ci è stato lasciato in eredità. Il mio scopo è quello di rendere le informazioni semplici e alla portata di tutti ed è quello che ogni giorno mi impegno a fare.
Com'è nata questa passione?
Sono innamorata delle erbe fin da bambina e ho avuto la gran fortuna di crescere in Liguria tra montagne e mare, con dei nonni che hanno alimentato le mie curiosità e spiegato i miei quesiti. Ho passato l’infanzia in piccoli paesi dove le tradizioni erano ancora molto forti, radicate e questo mi ha permesso di soddisfare la mia curiosità senza fine, il fascino di ciò che gli anziani raccontavano mi ha sempre incantata.
Mi sono addentrata professionalmente nel mondo del benessere intorno ai vent’anni e quando ho capito che tutto quello che amavo fin da piccola era in linea con un’idea di benessere più ampia ho deciso di allargare esponenzialmente le mie conoscenze.
Mi sono specializzata in scienze naturopatiche con l’intento di poter divulgare il più possibile come uno stile di vita legato alle nostre radici possa giovare al benessere psicobiologico di un individuo. La passione per l’etnobotanica e la ricerca è stata una naturale conseguenza.
Ho deciso di abbandonare l’attività commerciale per dedicarmi totalmente all’insegnamento e al recupero delle antiche tradizioni durante il lock down, quando ho compreso che le persone di fronte a quella nuova realtà avevano stabilito un ordine di priorità differente e cercavano sempre di più una guida per reinventarsi. E' stato un momento dove la ricerca delle tradizioni perdute è tornata in essere quasi con prepotenza. Cerco di insegnare alle persone come utilizzare erbe e fiori nella vita di tutti i giorni, in modo semplice, come facevano le nostre nonne.
Hai da poco pubblicato un libro di ricette “Come ti cucino le erbe del prato”, dove fiori e erbe spontanee sono veri e propri ingredienti e non hanno solo funzione decorativa. Ma la tua trasmissione di saperi e tradizioni non si limita alla cucina, tieni laboratori anche su tintura naturale, ecoprint, economia domestica e cosmesi naturale: ce ne vuoi parlare?
Negli ultimi anni l’interesse che si è acceso sui fiori eduli ha rispolverato anche altri ambiti di utilizzo riguardo erbe e fiori e tralasciando la parte medicamentosa si è riportata l’attenzione anche sugli usi più comuni della flora spontanea, quegli usi appartenenti appunto alla tradizione popolare.
Ecco che poter colorare da soli le proprie lenzuola con il solo ausilio di fiori e radici, decorare abiti e accessori con le foglie, ha assunto un nuovo valore, sono tornati nelle famiglie gli unguenti semplici, la voglia di prestare attenzione alla differenza tra il profumo di una rosa e quello di una fresia.C'è il desiderio di conoscere per nome ciò che fino a poco tempo fa si calpestava senza troppa attenzione durante le passeggiate e scoprire che può essere utile in cucina, in casa e nella vita di tutti i giorni. Quasi tutti restano meravigliati quando scoprono che con alcune erbe ci si possono ad esempio lavare i panni, eppure fino a non molti anni fa chiunque sapeva quali erbe raccogliere per fare il bucato!
Da dove provengono i partecipanti?
È possibile seguire corsi e laboratori sia on line che in presenza. Non c’è un luogo dove questo ritrovare il tempo perduto ha attecchito di più, è un fenomeno piuttosto globale: ho partecipanti da nord a sud in Italia ma anche in Inghilterra, in Romania, ai Caraibi e alle Canarie. Trovo meravigliosa questa attenzione perché il pianeta guarirà solo se le persone imparano a sentirsi connesse con le cose più piccole.
Oggi ci sono moltissimi articoli, ci sono i social, i media, siamo sommersi di informazioni su ecologia, ambiente, natura, risparmio energetico: come si distingue la tua proposta?
Sono quasi tutte informazioni pensate su larga scala per arrivare poco a tutti e nel mezzo si spera di sortire un risultato. Personalmente ho scelto di condividere le mie conoscenze con poche persone per volta, i miei corsi sono quasi tutti individuali o comunque orientati a gruppi molto ristretti perché ognuno abbia la possibilità di esplorare questo piccolo mondo antico con i suoi tempi, seguendo il cuore e l’istinto per trovare la giusta direzione e portare il sapere acquisito nel proprio presente. Questo permette a chi si addentra in questa ricerca di non limitarsi ad imparare una lezione ma di dare alla sua vita una nuova prospettiva. Chi impara al mio fianco respira il mio modo di vivere, lo fa suo e sono certa che non dimenticherà mai ciò che ha appreso. Non insegno nulla di diverso da ciò che io per prima vivo quotidianamente, ho due figli piccoli, una casa e una famiglia che si muove nella società attuale: le persone devono comprendere che vivere in modo naturale è semplice e alla portata di tutti.
In che modo?
Sento spesso dire che “sarebbe bello” poter vivere così, ma non occorre per forza la tenuta in campagna da centinaia di ettari per farlo! Non è uno stile di vita riservato a una nicchia, ognuno può riportare nella propria vita e a sua misura quel profumo di passato che ci avvicina alle nostre radici e alla nostra vera natura. Io non ho una proprietà immensa, ho un piccolo terreno in cui coltivo le mie erbe e di questo una parte è lasciata libera perché la biodiversità proliferi come meglio crede. Sono insetti e animali a farla da padroni, io mi limito ad osservare con rispetto il loro operato. Passo gran parte del mio tempo libero in montagna perché attraverso il trekking ho la possibilità di esplorare ambienti diversi dal mio e interfacciarmi con altre realtà.
Il tuo obiettivo ora?
Spero di riuscire a trasmettere a un numero crescente di persone che riappropriarsi dei saperi del passato è un potentissimo mezzo per proiettarsi in un futuro esponenzialmente migliore.
Emanuela Polidori tiene corsi individuali on line e in presenza di: tintura naturale, ecoprint, economia domestica, cosmesi naturale, cucina con le erbe spontanee. I corsi sono rivolti sia ad adulti che a ragazzi.
Contatti: Facebook: erbeprofumiesapori
Mail: erbeprofumiesapori@gmail.com