Ristoranti | 31 ottobre 2023

Autunno il mese ideale per provare i sapori intensi e tradizionali della cucina piemontese. I migliori indirizzi (Prima parte)

Dai piatti principali ai dolci, passando per i vini pregiati, l'autunno in Piemonte è una festa per il palato.

Autunno il mese ideale per provare i sapori intensi e tradizionali della cucina piemontese. I migliori indirizzi (Prima parte)

L'autunno è la stagione perfetta per una visita in una regione famosa per la sua cucina ricca di ingredienti freschi e di qualità, che si sposano alla perfezione con le atmosfere e i colori caratteristici di questa stagione.

Le Langhe, in particolare, sono una zona che offre una vasta varietà di prodotti tipici e piatti tradizionali che celebrano le eccellenze locali. Tra le specialità più famose ci sono i tartufi, le nocciole, i funghi porcini, i formaggi e i vini pregiati come il Barolo e il Barbaresco.

Durante l'autunno, questi ingredienti raggiungono il loro massimo splendore e vengono utilizzati per preparare piatti gustosi e saporiti. Oltre ai piatti tradizionali, l'autunno è anche il momento ideale per fare una degustazione di vini nelle Langhe. Le cantine della zona propongono tour e visite guidate, permettendo ai visitatori di scoprire i segreti di produzione e degustare i vini locali più rinomati. Le viti, in questa stagione, si tingono di rosso e di arancione, creando panorami spettacolari che si affiancano al piacere di bere un buon bicchiere di vino.

Ecco un primo elenco dei migliori ristoranti dove provare la cucina tradizionale tra ristoranti e osterie:

·         Bene Vagienna (CN) La Vigna del Maestro

·         Cherasco (CN) Ristorante Madama Piola

·         Igliano (CN) Le Piemontesine

·         Lequio Tanaro (CN) Trattoria Da Anna

·         Lequio Tanaro (CN) Trattoria Ca’veja

·         Monchiero (CN) Tra Arte e Querce

·         Narzole (CN) Ristorante Venaria Reale “Da Matteo”

·         Neive (CN) Cantina del Rondò

·         Santuario Vicoforte (CN) Ristorante Cucina Gambaro

 

Bene Vagienna (CN) La Vigna del Maestro

Una cascina immersa nella campagna, una ristrutturazione curata che ha creato un ambiente confortevole nelle sale interne, nelle camere situate al piano superiore, e nello spazio esterno con mattoni a vista. Il ristorante è dedicato al Maestro “Castiln”, padre di Fulvio e nonno di Chiara e Fausto, che oltre al suo lavoro di maestro elementare si dedicava con passione alla vigna e alla campagna. La cucina è affidata allo chef Alberto Paglieri, che propone piatti della tradizione, ma con qualche spunto creativo, con i prodotti dei contadini locali, la carne dell’amico allevatore, i formaggi dei pastori delle vicine montagne. In stagione sempre presenti funghi e tartufi. Serate a tema con il bollito, con la polenta, le lumache e a volte con il pesce. Spesso sono proposti momenti musicali, anche se l’intrattenimento è garantito da Fulvio, che suona la chitarra e canta allegre canzoni piemontesi accompagnato da un caro amico. Presente il menù degustazione a 30 euro e la scelta alla carta, tra cui citiamo tra gli antipasti la battuta di Fassone, il tonno di coniglio, l’uovo pochè con fonduta, il millefoglie di patate e funghi. Da non perdere i tajarin al ragù di salsiccia e i risotti di stagione, tra i secondi una squisita guancia di vitello e il brasato al nebbiolo. Ottima anche la degustazione dei formaggi abbinati alle marmellate e miele. Deliziosi anche i dolci, tutti fatti in casa. Buona scelta di vini, soprattutto del territorio.

Cherasco (CN) Ristorante Madama Piola

Replica dell’omonimo locale di Torino, propone una cucina piemontese con piatti ispirati al territorio. Cherasco è la capitale della elicicoltura, quindi la cucina riserva una particolare attenzione alle preparazioni a base di gustose lumache. Ambiente caldo, muri ed archi di mattoni a vista, tavoli ed illuminazione in armonioso contrasto classico e moderno, garantiscono un particolare charme. Tipici antipasti piemontesi: dai tomini in salsa verde o rossa, acciughe al verde, salame della rosa, vitello tonnato, presentato come nel locale di Torino a fagottino, tonno di coniglio, peperoni con bagna Cauda, cipolla al forno ripiena di salsiccia amaretti e grana e ovviamente lumache bourguignonne “Metodo Cherasco”. Fra i primi: paste fatte in casa, agnolotti plin e gnocchi conditi al ragù, sugo d’arrosto, burro e salvia o in brodo. Tra i secondi protagoniste sempre le lumache proposte in umido rosso. Una speciale menzione al bollito misto: biancostato, testina, lingua, cotechino e gallina serviti con le tradizionali salse e mantenuto caldo nel brodo di piccole zuppiere. Inoltre guancia brasata al nebbiolo o costata alla griglia con verdure di stagione. Dessert classici: Tiramisù in tazza, Zabaglione caldo con biscotti di meliga, torta di nocciole con crema. Ampia varietà di vini con un occhio di riguardo ai migliori Piemontesi. Menù degustazione a 40 € bevande escluse.

Igliano (CN) Le Piemontesine

All’interno di una casa di campagna elegantemente ristrutturata si trova questo ristorante, circondato dalle dolci colline dell’Alta Langa. Aperto da una coppia italo-francese Charlotte Launay, che accoglie i clienti nella luminosa e raffinata sala, e il marito Jerome Migotto, che si occupa della cucina. La proposta gastronomica si basa sui prodotti del territorio, seguendo il ritmo delle stagioni e con la coltivazione in proprio degli ortaggi, delle erbe e della frutta. Due i menù proposti, uno della “scoperta” con quattro portate a 35 euro, vini esclusi, e quello della “degustazione” con sei portate firmate dallo chef a 52 euro oppure a 70 euro con quattro calici di vino. Antipasti invitanti come le lumache di Cherasco croccanti o le cosce di rane impanate con crema di carote e zenzero; fra i primi i tradizionali agnolotti del plin con la variante di coniglio e i risotti gourmet. Nei secondi da provare il piccione “Rossini” con polenta croccante e l’agnello in crosta di erbe. Dolci speciali creati dallo chef con la frutta di stagione come le pere della vendemmia o l’invitante meringata Monte Bianco, con i sorbetti sempre diversi. La carta dei vini molto ben assortita con un occhio di riguardo ai migliori prodotti delle Langhe e Roero. Nella stessa struttura si trova l’hotel 4 stelle con 10 camere per riposarsi e lasciarsi coccolare.

 

Lequio Tanaro (CN) Trattoria Da Anna

In una zona caratterizzata dalle vigne e da affascinanti colline, che ospitano borghi e paesi ricchi di castelli e di storia, questa trattoria di campagna si propone una cucina classica di Langa, rispettando la stagionalità, valorizzando i prodotti del territorio, con prezzi onesti. Tutte le proposte gastronomiche sono preparate dallo Chef utilizzando ingredienti a km 0. La conduzione familiare è alla terza generazione: il giovane Luca con passione ha raccolto il testimone dalla mamma Silvia e dalla nonna Anna, che ancora lo seguono e consigliano dietro ai fornelli. L’accoglienza è calda ed informale, l’ambiente presenta due grandi sale, arredate con semplicità. Il menù lo troviamo sulla lavagna all’ingresso con i piatti tipici: vitello tonnato, tartare di Fassone, insalata russa, peperoni in bagna cauda, tajarin e ravioli del plin fatti in casa, arrosti, brasati e per finire bunet e panna cotta. Dal lunedì al venerdì c’è il menù “operaio” a pranzo con un primo, secondo con contorno, dolce, acqua o vino e caffè a 13€. La sera e nei fine settimana due menù degustazione: “Basta così” a 26€ con antipasti, 2 primi, secondo con contorno dolce e caffè e “Non ce la faccio più” a 31€ che prevede il giro completo degli antipasti e un secondo in più. In alternativa si può scegliere alla carta lasciandosi consigliare dal personale di sala sempre sorridente e disponibile. Serate a tema con l’ottimo gran fritto alla piemontese protagonista. Buona scelta di vini locali.

Lequio Tanaro (CN) Trattoria Ca’veja

Se passando in questi luoghi, dove ogni paese merita una visita, volete assaggiare la vera cucina langarola, la trattoria Cà Veja non vi deluderà. La trattoria si trova in una tipica casa di campagna, con la veranda dove d’estate si può mangiare all’ombra. L’interno è rustico ed accogliente, soffitto a volte con mattoni a vista, arredamento in legno, con il camino acceso nei giorni freddi; accoglienza sempre con il sorriso di Cinzia, che vi proporrà i piatti cucinati, con passione, dalla mamma Marisa e dal fratello Massimo. Il menù degustazione a € 27, bevande escluse, prevede 4 antipasti, 2 primi e 2 secondi, con l’assaggio di tre dolci. Antipasti classici piemontesi con salumi locali, battuta al coltello, zampone con lenticchie, i primi sono imperdibili come i tajarin fatti da Marisa con le 30 uova e conditi al burro e fiori, agnolotti del plin, cisrà ovvero minestrone di trippa e ceci. Nei secondi vi delizieranno le carni piemontesi, cucinate nelle ricette tipiche, come il bollito, lo stracotto, la finanziera e il fritto misto. I dolci sono deliziosi e tutti fatti in casa come il bunet e la torta di nocciole, così come il pane cotto nel forno a legna. La cantina attinge alle vicine Langhe e ai suoi migliori produttori. In stagione naturalmente troverete funghi e tartufi. Ottimo il rapporto qualità-prezzo.

Monchiero (CN) Tra Arte e Querce

Tra i vigneti e i boschi, nel cuore delle Langhe, si trova questa locanda punto d’incontro tra l’arte di pittori e scrittori, e le querce, dove crescono tartufi e funghi. Gestita da diverse generazioni da una famiglia con esperienza nella ristorazione e passione nella ricerca dei tartufi, la locanda ha 6 camere accoglienti e confortevoli. Ezio Costa, esperto trifulau, vi accompagnerà, con i suoi fidati cani, alla ricerca del prezioso frutto della terra. La moglie Clelia propone piatti tradizionali langaroli, utilizzando le ricette della mamma, come la “carpionata”, l’insalata russa di sole verdure, “l’uriot”, frattaglie di maiale con verdure. Le verdure sono della zona e le carni di allevatori di fiducia. La specialità è il tartufo, bianco nel periodo da metà settembre a dicembre e quello nero negli altri periodi. Organizzano serate a tema per riscoprire gli antichi sapori, con attenzione anche ai vegetariani. Il menù degustazione è proposto a € 25/30, ma si può anche scegliere alla carta. Tra gli antipasti spiccano le acciughe verdi senza aglio, i primi comprendono paste fresche tutte fatte in casa; nei secondi le costine di maiale al Barbera, sono famose per il loro segreto metodo di cottura; fra i dolci il bonet, la torta di nocciole di produzione propria, le torte e le creme alla frutta. Carta dei vini con interessanti etichette della zona

 

Narzole (CN) Ristorante Venaria Reale “Da Matteo”

Siamo alle porte delle Langhe, sulla sponda sinistra del Tanaro, La Venaria in origine era una locanda per cacciatori diventata Reale nel ‘700 per nobili frequentazioni. Qui dimorò Napoleone nel 1796 in occasione dell’armistizio di Cherasco, e da lui Narzole ricevette l’investitura per la tradizionale Fiera di novembre e la “Venaria Reale” diventò punto di riferimento per alloggiare e ristorarsi, e lo è ancora oggi con camere a prezzi equi (60 – 80 euro). Il ristorante annesso ha assunto il nome del titolare che, con l’aiuto del figlio Luca, lo gestisce da oltre 40 anni mantenendo vive le origini. Qui si gusta la vera cucina piemontese, come i tradizionali antipasti, esposti in vetrina, come la battuta di Fassone, vitello tonnato, insalata russa, salsiccia di Bra, lingua salmistrata, paté di fegatini, cotechino con fonduta, ecc. con presenza di tartufi tutto l’anno nero o bianco a seconda della stagione. Tra i primi: ravioli burro e salvia o al ragù, risotto con fonduta, taglierini alla Langarola con funghi, e zuppe di verdure. Fra i secondi l’immancabile arrosto alle nocciole, il brasato, la fonduta con i tartufi. Tra i dessert classici la panna cotta, il bunet, le pesche all’amaretto. I vini con prevalenza di rossi Piemontesi di produttori delle vicine Langhe. Per un pranzo completo senza limiti di quantità spenderete non più di 30 euro esclusi vini (salvo in stagione di tartufi bianchi il cui prezzo sarà determinato dal mercato)

 

Neive (CN) Cantina del Rondò

La “Cantina del Rondò” rappresenta il sogno di Emanuela e Francarlo, un sogno che si è concretizzato nel 1999 quando hanno aperto il ristorante. Il desiderio era quello di proporre una cucina del territorio, preparata con prodotti genuini e biologici, seguendo le stagioni, e offrendo il vino fatto da loro, con grande passione. Nipote di Carlo Arpino, uno dei grandi cuochi e pasticcieri di Langa, Emanuela, anche oggi che Francarlo non c’è più, ha deciso di continuare a portare avanti quel sogno, con l’aiuto di Viola, la figlia, e coadiuvata da Gabriella, diventata socia e Franca, sua valida collaboratrice. Le ricette sono quelle tradizionali, come il «vitel tuné alla borghese», l’insalata di carne cruda, la straordinaria finanziera reale con 10 frattaglie nobili di toro, gallo e coniglio; o i tajarin al ragù di salsiccia, i ravioli del plin, il coniglio di cascina al «bagnet» secondo l’antica ricetta dell’Alta Langa. In stagione funghi e tartufi e da non perdere gli aspic di frutta. Il Rondò produce vini importanti come Nebbiolo, Barbera e Barbaresco, che si trovano in mescita. C’è un menù degustazione a €45, alla carta si spende poco di più. L’ambiente è suggestivo. Si mangia nell’antica cantina con le volte a vela e i muri spessi rosati, la sera a lume di candela e in estate nel dehors di fronte alla bellezza delle Langhe.

 

Santuario Vicoforte (CN) Ristorante Cucina Gambaro

Dopo l’esperienza alla “Crota” di Mondovì, lo chef Daniele Gambaro con la moglie Alessandra si è trasferito ora a Vicoforte nel locale che ospitava il ristorante “Moretto”. La sala è stata rinnovata con stile elegante, ma informale, presenta colori caldi. L’accoglienza è curata da Alessandra sempre gentile ed attenta a spiegare ai clienti i piatti e i prodotti utilizzati. Daniele propone una cucina creativa con ingredienti del territorio e senza nascondere le sue origini liguri. Erbe aromatiche, pesto e focacce, si intrecciano con il pesce fresco che arriva dalla Liguria e le eccellenze locali, in particolare formaggi, carni e ortaggi. In un corretto rapporto qualità/prezzo troviamo fra gli antipasti un Fagottino croccante al sesamo con pere e bra tenero (9€) o il baccalà mantecato con olio Evo con salsa verde e panizza fritta (12€). Tra i primi gli Gnocchi di patate al cacao ragù bianco di fagiano e tartufo nero (18€) e Trofie al pesto in stagione arricchito con patate e fagiolini (12€). Fra i secondi lo Stracotto di vitello al latte e nocciole (16€), il Filetto di spigola in crosta di porcini, crema di patate allo zafferano (20€). Dolci fatti in casa come il Cremoso alla rosa e cioccolato bianco e amarena e una deliziosa cheesecake con salsa di lamponi e biscotto alle arachidi (7€). La cantina garantisce una buona scelta di vini locali, serviti anche al bicchiere.

 

Claudio Porchia

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