News | 16 luglio 2024

Il Rododendro: la pianta che tinge le montagne di rosa

La fotografa Valentina Pulinetti accompagna i nostri lettori alla scoperta della flora spontanea ligure

Il Rododendro: la pianta che tinge le montagne di rosa

Il Rhododendron è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Ericaceae, che comprende circa 1000 specie diverse organizzate in sottogeneri, sezioni e sottosezioni, note con il nome comune di Rododendro o Azalea. Il genere, ufficialmente istituito da Linneo nel 1753, comprende piante arbustive sempreverdi, che vanno da 40 cm ad 1 m d’altezza, con chiome dal portamento compatto. Il genere è diffuso in Europa, Asia e America. In Italia le specie spontanee rappresentative sono soltanto due: il Rhododendron ferrugineum (Rododendro rosso) e il Rhododendron hirsutum (Rododendro peloso), che differisce dal primo principalmente per via delle sue foglie. Queste, infatti, non presentano la caratteristica pigmentazione rosso-ruggine nella pagina inferiore e sono interamente ricoperte da una folta peluria. Il nome Rhododendron deriva dalle parole greche "rhodon" cioè rosa, e "dendron" ovvero albero e non stupisce dunque che gli venga attribuito comunemente anche il nome di "Rosa delle Alpi".

In Liguria è presente soltanto il Rhododendron ferrugineum la cui peculiarità come anticipato, sono le foglie. L'epiteto "ferrugineum" deriva infatti dalla colorazione color ruggine della pagina inferiore delle foglie lanceolate che contraddistingue questa specie. L’arbusto si presenta con rami legnosi eretti ai cui apici sono posizionate sia le piccole gemme vegetative, che daranno vita sia a nuovi rami nel periodo di crescita, che le più grandi gemme fiorali. I fiori sono raggruppati in infiorescenze racemose a corimbo. La corolla è generalmente rosa intenso. I petali sono 5, saldati alla base e liberi all'estremità così da dare una forma campanulata e stretta al fiore. Cresce ad un’altitudine compresa fra i 1500 ed i 2300 metri, prediligendo i terreni acidi e silicei. Si può trovare nei pascoli alpini e nelle foreste di larici, nei versanti freschi ed esposti a nord ad innevamento prolungato.

 I rododendri assolvono anche alla preziosa funzione di piante pioniere, in grado di colonizzare aree pietrose ed instabili di notevoli dimensioni, consolidandole con le loro radici e valorizzandole con i grandi fiori rosati. La fioritura avviene nei mesi di giugno e luglio ed è in grado di colorare i prati letteralmente di rosa. La nostra regione può vantare un primato eccezionale, ovvero la più estesa fioritura a livello europeo di Rhododendron ferrugineum presso il Monte Saccarello, cima più alta della Liguria. È bene sapere che il Rododendro allo stato fresco è una pianta tossica, per via della presenza, al suo interno, di tannini e altre sostanze nocive.

Secca perde buona parte delle sue proprietà tossiche e può essere prudentemente utilizzata per la sintesi di medicinali (ricordando sempre che, come narra il famoso proverbio, "è la dose a fare il veleno"). Le api, ghiotte del suo abbondante nettare producono un miele che, in dosi abbondanti, può risultare anch'esso lievemente tossico (anche se molto meno della pianta in sé poiché, dato che le api utilizzano il nettare di molti fiori per produrre il loro dolce liquido, le proprietà tossiche vengono attenuate). Attorno a questi splendidi arbusti alpini sono immancabilmente sorte numerose leggende popolari, nate forse durante le lunghe veglie invernali, quando la nostalgia dell'estate riportava alla mente le ampie distese fiorite.

 Nelle Alpi i Rododendri sono infatti considerati i fiori dei Giganti, sicuramente un retaggio di preesistenti leggende nordeuropee che li dedicavano al Dio sassone Irminsul, definito la “Grande trave divina che sorregge nove mondi”, nelle cui insegne era raffigurato il fiore rosso del rododendro. Da alcuni secoli i sempreverdi rododendri sono dappertutto utilizzati come piante ornamentali. In particolare le specie coltivate sono principalmente quelle originarie dell’America e dell’Estremo Oriente, che si distinguono per le grandi fioriture che risultano eccezionali per abbellire i nostri giardini, grazie anche ai colori brillanti e appariscenti dei fiori.

I botanici, specialmente inglesi, hanno selezionato nel tempo una serie infinita di ibridi dai colori più svariati, bianco, roseo, rosso-porpora, blu e lilla. Il valore simbolico loro attribuito è quello della bellezza delicata ed illusoria, riconducibile alla fragilità delle splendide fioriture che possono in breve tempo essere distrutte anche dal minimo acquazzone ma anche di cautela dovuta alla sua tossicità.

Valentina Pulinetti è nata a Sanremo nel 1993. Dopo la maturità Sociopsicopedagogica al Liceo C. Amoretti di Sanremo, ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Genova, discutendo una tesi sui diritti delle donne.  Grande appassionata di cavalli pratica l’equitazione fin dall’infanzia.   Ama praticare l’escursionismo in montagna. Da circa 10 anni con la sua reflex immortala la flora e la fauna in particolare del Ponente ligure. Ha partecipato a diversi concorsi fotografici nazionali ottenendo alcuni premi e riconoscimenti.

Contatti: e-mail valep93@virgilio.it

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Valentina Pulinetti