News | 26 luglio 2025

Allarme nel Parco delle Préalpes d’Azur: la natura soffre il turismo estivo

Sovraffollamento, incendi, rifiuti e danni agli ecosistemi: il Parco naturale lancia un appello al rispetto delle regole per proteggere un patrimonio fragile e condiviso

Ogni estate, le meraviglie naturali del Parco regionale delle Préalpes d’Azur attraggono migliaia di visitatori. Dai canyon del Loup e della Siagne alle alture del Baou de Saint-Jeannet, i siti più iconici dell’entroterra nizzardo diventano meta di escursioni, picnic e bagni rinfrescanti. Ma questa affluenza crescente porta con sé problemi sempre più evidenti: inciviltà, parcheggi selvaggi, fuochi accesi abusivamente, rifiuti abbandonati e incursioni su terreni privati.

La pressione turistica estiva minaccia l’equilibrio di un territorio che, oltre a essere una meta naturalistica, è anche luogo di vita e di lavoro.

In aree classificate come Natura 2000 o insignite del marchio Rivière Sauvage, la convivenza tra turismo e tutela ambientale si fa ogni anno più difficile. Le tensioni con i residenti e con i pastori, l’aumento del rischio incendi e i danni alla biodiversità spingono il Parco a richiamare l’attenzione di tutti.



Un patrimonio da rispettare
Esteso su quasi 90.000 ettari e comprendente 48 comuni, il PNR delle Préalpes d’Azur rappresenta un ecosistema ricco e delicato, che necessita di protezione attiva. Specie rare come la vipera d’Orsini, per esempio, sono minacciate dal passaggio di veicoli fuori pista e dalle alterazioni degli habitat fluviali, causate anche da dighe improvvisate nei torrenti.  Per questo motivo, il Parco ha rafforzato la presenza sul territorio con dodici agenti di sensibilizzazione, tra cui otto guardie forestali regionali. Il loro compito: educare i visitatori al rispetto dell’ambiente, promuovere buone pratiche e prevenire comportamenti dannosi.



Regole semplici ma essenziali
Restare sui sentieri segnalati, evitare di accendere fuochi, non abbandonare rifiuti (nemmeno organici), rispettare la quiete e i confini delle proprietà private: sono gesti fondamentali per garantire una fruizione sostenibile dei luoghi. Anche il rispetto dell’attività pastorale è centrale, soprattutto in funzione della prevenzione incendi. Troppo spesso, però, le app di escursionismo indirizzano i turisti su percorsi inadeguati, esponendoli a rischi o a conflitti con gli animali da pascolo.

L’informazione passa anche dai social
Il Parco, pur non avendo poteri sanzionatori, sfrutta anche i canali digitali per diffondere messaggi di prevenzione, commentando post su Instagram e collaborando con gli operatori turistici della Côte d’Azur, spesso responsabili dell’afflusso verso l’entroterra. L’obiettivo è costruire una comunicazione coerente e condivisa, che metta al centro la responsabilità collettiva. 
Sebbene non si sia tornati ai picchi di presenze post-Covid, i numeri restano alti, sia in termini di visitatori che di impatti ambientali. Di qui l’urgenza di una presa di coscienza generalizzata, per evitare che le bellezze naturali del territorio diventino vittime del loro stesso successo.


 

Beppe Tassone