Il prossimo fine settimana, 23 e 24 agosto 2025, le strade del Haut-de-Cagnes si trasformeranno in campi di gioco per ospitare la 44ª edizione del Campionato del Mondo di boules carrées, un appuntamento ormai storico che richiama ogni anno centinaia di appassionati e curiosi.
Nato quasi per caso all’inizio degli anni ’80, il torneo affonda le sue radici nella storia del borgo medievale. Quando il vecchio club di bocce dovette lasciare il posto a un parcheggio, un gruppo di amici ebbe l’idea di reinventare il gioco adattandolo alle strade ripide e lastricate del paese.
Le sfere tradizionali non avrebbero retto sulle pendenze, così nacquero i cubi di legno: le “boules carrées”. Da subito, l’evento venne battezzato con ironia “campionato del mondo”.
Oggi la formula resta fedele allo spirito originario: due giorni di gare, con oltre 130 squadre iscritte.
Le qualificazioni si disputano il sabato, mentre la domenica è riservata alle fasi finali e a un torneo di consolazione per chi non ha superato i turni iniziali. Il percorso principale resta la Montée de la Bourgade, che collega la piazza del Castello al municipio, trasformata per l’occasione in un’arena a cielo aperto.
L’atmosfera è quella di una grande festa popolare. Tra i partecipanti non mancano i veterani del luogo, ma anche turisti affezionati: da trent’anni, ad esempio, tre giocatrici olandesi tornano puntualmente a Cagnes.
Folta anche la presenza di svedesi, belgi e svizzeri, senza contare chi si cimenta per la prima volta. Perché, se la tattica conta, la fortuna resta l’ingrediente decisivo.
Le regole sono quelle della pétanque, ma adattate a strade con pendenze dal 2 al 15%, spesso irregolari e bombate. Le boules, realizzate ogni anno dall’associazione organizzatrice, sono identiche per tutti: cubi di legno che talvolta regalano traiettorie imprevedibili.
Con il tempo, il torneo si è imposto come simbolo dell’identità di Haut-de-Cagnes. Nonostante il titolo “mondiale” resti soprattutto goliardico, la fama della competizione ha superato i confini locali, con esperimenti simili anche in Italia e notizie di partite disputate persino a New York.
A garantire lo spirito conviviale, alcune regole non scritte: niente doping, niente trucchi, e niente alcol, dopo un passato in cui le cose erano sfuggite di mano. Resta invece la certezza di un fine settimana unico, dove sport, tradizione e convivialità si fondono sotto le mura del castello medievale.