Il Gran Premio di Monza non è soltanto velocità, adrenalina e tifo. Quest’anno, a pochi passi da quell’asfalto che ha consacrato leggende della Formula 1, si respira anche il profumo di un distillato senza tempo. Glenfiddich, il Single Malt Scotch Whisky, rafforza la propria alleanza con Aston Martin Formula One, la scuderia di Fernando Alonso e Lance Stroll: in occasione del Gran Premio di Monza del 7 settembre, ha presentato un’edizione limitata del suo distillato, prima di una serie dedicata che unisce due mondi solo apparentemente distanti: la tradizione artigianale e la tecnologia d’avanguardia. La partnership, ufficializzata nel 2024 a Las Vegas, si consolida nel tempio della velocità, con una bottiglia pensata non come semplice celebrazione, ma come manifesto di valori condivisi: la ricerca dell’eccellenza, il culto del dettaglio, la capacità di innovare senza tradire le radici.
Il protagonista di questa collaborazione è Glenfiddich 16 Years Old, invecchiato nello Speyside in botti di rovere americano che hanno contenuto vino, in botti vergini e in ex-bourbon di secondo riempimento. È un whisky che racconta pazienza e precisione: al naso sprigiona note di sciroppo d’acero, zenzero caramellato e miele, accompagnate da delicate sfumature di frutta secca, agrumi canditi e vaniglia tostato. Al palato si rivela morbido e complesso, con richiami a frutta fresca, crema Chantilly, mandorle tostate e un leggero tocco speziato di cannella e noce moscata; il finale è lungo, armonico e avvolgente, testimone della sua lunga maturazione.
Glenfiddich, la valle dei cervi e delle idee visionarie
Fondata a Dufftown nel 1887 dal tenace William Grant, Glenfiddich – che in gaelico significa “la valle dei cervi” – nasce con un atto di coraggio: costruire una distilleria a mano, pietra dopo pietra, insieme alla propria famiglia. La prima distillazione avvenne il giorno di Natale e da lì cominciò una storia che avrebbe rivoluzionato il whisky scozzese. Glenfiddich è stato il primo Single Malt a uscire dai confini nazionali con una strategia di esportazione audace, e oggi è venduto in oltre 180 paesi pur restando nelle mani della famiglia Grant.
Curiosità: negli anni Sessanta Glenfiddich introdusse la celebre bottiglia triangolare, un design inedito per il settore. I tre lati della bottiglia si ispirano a tre degli elementi fondamentali per la produzione del whisky: l'aria, (per l'invecchiamento del whisky); l'acqua, (dalla fonte Robbie Dhu) ed il malto d'orzo (la materia prima).
Aston Martin, il mito che non smette di accelerare
Se Glenfiddich rappresenta l’anima delle Highlands, Aston Martin è il cuore pulsante dell’automobilismo britannico. Fondata nel 1913 da Lionel Martin e Robert Bamford, la casa di Gaydon ha scritto pagine epiche delle corse: dal debutto nel Gran Premio del 1922 alla vittoria assoluta a Le Mans nel 1959, fino al ritorno in Formula 1 nel 2021 grazie alla visione di Lawrence Stroll. Oggi il team corre con Alonso e Stroll, ma soprattutto guarda al futuro: il nuovo AMR Technology Campus a Silverstone ospita una galleria del vento di ultima generazione, pronta a entrare in funzione proprio nel 2025. È la conferma che Aston Martin non vive solo di memoria, ma coltiva un futuro dove ingegneria, sostenibilità e design si fondono con lo spirito competitivo.
Curiosità: Il logo di Aston Martin, con le sue iconiche ali, trae ispirazione dal dio egizio Khepri, simbolo di rinascita e viaggio. Dal 1927 rappresenta velocità, libertà e lusso, rendendo il marchio uno dei più iconici al mondo. Ma oltre alla pista, Aston Martin ha costruito un immaginario globale grazie al cinema: la DB5 guidata da James Bond in “Goldfinger” del 1964 è ancora oggi uno dei veicoli più iconici mai comparsi sul grande schermo.
Monza, la bellezza oltre l’autodromo
Questa città regale, che unisce storia, letteratura e vitalità, fondendo il fascino del passato con il presente, ai più è nota solo per le corse: solo chi si avvicina scopre che il circuito è meravigliosamente immerso nel Parco di Monza, il più grande parco recintato d’Europa, con oltre 700 ettari di estensione e un perimetro di mura napoleoniche lungo quattordici chilometri. Nato come tenuta agricola modello e riserva di caccia, oggi è un polmone verde che custodisce alberi monumentali e una biodiversità sorprendente, dove platani secolari, liriodendri e cedri dialogano con specie rare e preziose. Tra i suoi viali si erge la Villa Reale, esempio raffinato di architettura neoclassica, che insieme alle cascine storiche e all’Autodromo disegna un paesaggio in cui natura e cultura convivono in armonia.
Curiosità: La Villa Reale di Monza fu tra le prime residenze al mondo ad essere illuminata elettricamente, appena un anno dopo la prima centrale di Milano nel 1884. Grazie alla lungimiranza della casa reale austriaca e poi di Umberto I, la villa unì innovazione tecnologica e prestigio rappresentativo.