Cibo | 01 gennaio 2022

Ventimiglia: Confesercenti promuove il 'Fagiolo di Nonna Fina'. Può essere un forte richiamo per turisti alla ricerca di eccellenze enogastronomiche

Un fagiolo bianco, dalla buccia molto sottile e dal sapore straordinario. Viene coltivato nella zona di Villatella, Latte e Sealza dalle aziende agricole Ballestra, Maccario e Romagnone.

Ventimiglia: Confesercenti promuove il 'Fagiolo di Nonna Fina'. Può essere un forte richiamo per turisti alla ricerca di eccellenze enogastronomiche

Il turismo gioca un ruolo importante nello sviluppo sostenibile dei territori e concorre a valorizzare le risorse ambientali, sociali ed economiche. Oggi la sensibilità ai temi della sostenibilità è sempre più presente fra i turisti e non si limita al solo ambiente, ma anche ai comportamenti ed alla gastronomia. In questo contesto di grande cambiamento assume ancora più interesse la proposta della Confesercenti di Ventimiglia di promuovere il riconoscimento della De.Co. (Denominazione Comunale) al fagiolo di Nonna Lina.

 Nei giorni scorsi presso l'Agriturismo Vecchio Frantoio di località Villatella, una frazione dell'entrotera di Ventimiglia, è stata presentata la richiesta del riconoscimento della De.Co per i fagioli di 'Nonna Fina', un poco conosciuta eccellenza dell'agricoltuira locale.

L’incontro organizzato dalla Confesercenti di Imperia, ha registrato la presenza dei numerosi soggetti coinvolti in questa importante iniziativa a partire dall’assessore regionale Gianni Berrino, che nel suo intervento di saluto ha sottolineato l’importanza dei prodotti De.Co per attrarre nuovi flussi turistici sempre più alla ricerca di eccellenze enogastronomiche e dei valori e della cultura che le accompagnano.

Flavio Ballestra dell'agriturismo Vecchio Frantoio di Villatella

Introdotti dal rappresentante provinciale di Confesercenti Sergio Scibilia si sono poi alternati: Mauro Merlenghi del Circolo della Castagnola, che ha sottolineato l’esigenza di collegare i prodotti al territorio e ricordato la positiva esperienza della Castagnola;

il presidente del consiglio comunale di Ventimiglia, Andrea Spinosi, appena tornato dalla prima riunione del Consiglio provinciale, ha espresso un giudizio positivo sull’iniziativa e, partendo dall’esperienza personale come coltivatore di Zafferano, ha espresso l’auspicio che la nuova de.co. possa far tornare i giovani alla coltivazione della terra e nello stesso tempo portare nell’entroterra un turismo di qualità;

Marco Scullino della Cumpagnia d'i Ventemigliusi, ha ricordato l’importanza del fagiolo nella cucina contadina, non solo come accompagnamento dei piatti di  pasta o con la carne di capra,  ma anche come elogio del valore della “lentezza” nella sua coltivazione, che è difesa del paesaggio e della sua preparazione in cucina che è insieme storia e cultura; Giovanna Maccario importante produttrice di Rossese ha presentato il vino Dolceacqua “Dei sette cammini” ottenuto con le uve coltivate in un ettaro e mezzo di vigna di una zona che si trova a 550 metri sul libello del mare e che garantisce uve dal sapore unico e dalle caratteristiche straordinarie, a partire dalla longevità e dalla possibilità di abbinamento con piatti di pesce, come la Zuppa o il Polpo con fagioli.

Giovanna Maccario

I docenti di Orticoltura e Floricoltura-Università di Torino, Silvana Nicola e Marco Devecchi, hanno portato un contributo scientifico alla discussione dando la disponibilità a collaborare per la stesura del disciplinare di coltivazione e richiamando le interessanti caratteristiche del fagiolo, oggetto della richiesta di de.co. Hanno anche avanzato la interessante proposta di inserire la zona di coltivazione fra i “paesaggi rari e storici” riconosciuti dal Ministero dell’Agricoltura. In chiusura dell’incontro è stato annunciato il patrocinio della FAO l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura e che il fagiolo di Nonna Fina è stato inserito all'interno delle iniziative dell'Anno Internazionale della Frutta e della Verdura  (AIFV), creato per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della frutta e della verdura per l’alimentazione umana, la sicurezza alimentare e la salute, nonché per realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU.  

Insieme alle De.Co. di Ventimiglia, la Pisciadela e la Castagnola, il fagiolo è stato portato in degustazione da Flavio Ballestra titolare dell’agriturismo Vecchio Frantoio, che non si limita solo alla coltivazione di questo legume, ma anche a cucinarlo secondo le ricette di famiglia ed in particolare la ‘Capra e fagioli di Villatella’. Il tutto accompagnato da un bicchiere dell’apprezzatissimo Dolceacqua dei Sette Cammini della cantina Maccario.

La conservazione a Ventimiglia della specie di questo fagiolo è stata possibile grazie a Giuseppina Lorenzi detta ‘Fina’, nonna di Flavio Ballestra di Villatella, che durante la seconda guerra mondiale aveva nascosto nel vecchio fienile una scorta di fagioli, che dopo la fine della guerra hanno permesso una ripresa della coltivazione.

A continuare la produzione e la tradizione oggi è Flavio, che li coltiva sia per consumo familiare ma anche per cucinarli e proporli ai clienti della sua azienda agrituristica ‘Vecchio Frantoio’. Insieme alla famiglia Ballestra anche le aziende agricole Romagnone e Maccario delle vicine Latte e Sealza, coltivano questo fagiolo dalla buccia sottilissima e dal sapore unico.

Il riconoscimento del marchio De.Co., certificando il luogo di coltivazione del prodotto, si presenta come un elemento di marketing territoriale e uno strumento di salvaguardia un'eccellenza locale.

Claudio Porchia