Nell’affascinante centro storico di Ventimiglia Alta, nella caratteristica Piazza della Fontana, da circa un anno e mezzo è nata un'osteria nei locali storici di un’antica farmacia.
Grazie alla passione dei due giovani titolari, Samuele e Paolo, e alla loro intraprendenza, l’osteria si è aggiudicata un posto d’onore nel panorama della ristorazione della città di frontiera, che attira moltissimi turisti, soprattutto dalla vicina Francia, sempre attratti dalle specialità gastronomiche del Ponente ligure.
Il locale ha una sala molto raccolta all’interno, arredata in modo sobrio, ma elegante, con arredamento vintage e quadri d’autore, all’esterno c’è un ampio dehors che si affaccia sulla via principale. I titolari, forti di una precedente positiva esperienza nel loro paese d’origine, Castel Vittorio, propongono una cucina dell’entroterra, ricca di profumi e prodotti del territorio.
Paolo, lo chef, trae spunto anche dagli insegnamenti della mamma, Terry, abile cuoca che ha gestito un rinomato ristorante proprio a Castel Vittorio.
Il menù alla carta, cambia quasi giornalmente, nell’ambito della stagione ed è ovviamente condizionato da ciò che offrono i contadini e il mercato locale. Qui è possibile gustare il famoso “turtun” castelluzzo, preparato con le erbe spontanee e le zucchine trombette nella bella stagione oppure di patate in inverno, squisiti entrambi, avvolti nella pasta croccante e cotti al forno senza teglia.
Negli antipasti troviamo la tartare di fassona, una particolare testa in cassetta di cinghiale e dei ravioli ispirati alla tradizione giapponese (gyoza), perchè cotti in padella, che avvolgono verdure di stagione con acciughe del Cantabrico serviti con un carciofo alla romana (dai 15 ai 12 euro).
I primi sono di pasta fresca, fatta in casa, come la s’ciancàa, in dialetto ligure “strappata” in quanto è un ritaglio di pasta, spesso quella usata per i ravioli, che viene staccata a pezzi non regolari e buttata nell’acqua bollente, originaria dell’entroterra imperiese, dove prende vari nomi, ad esempio “streppa e caccialà” a Mendatica, patria della cucina bianca, o “sciancui”.
Il condimento è a base di olio, aglio e verdure, quelle di Paolo sono state condite con broccoli, foglie di cavolo, carciofi con parmigiano, olio e aglio, una delizia! Sicuramente da provare i ravioli con il pizzico ripieni di patate, piatto tipico dell'alta Val Nervia.
Molto interessanti anche le tagliatelle verdi con la bottarga e il risotto allo zafferano con gremolada. I prezzi dei primi variano dai 14 ai 20 euro.
Nei secondi da assaggiare il cinghiale, morbido e gustoso, con la sua salsa accompagnata dalla purea di patate nostrane, oppure lo stufato di vitello con le verdure di stagione e per chi preferisce le verdure, il cavolfiore speziato con salsa allo yogurt piccante ( dai 12 ai 18 euro). Non mancano proposte invitanti dei dolci dello chef, come la torta babà, o la mousse di miele o la crostata al cedro con marmellata di kiwi (tutti a 7 euro).
La cantina è curata in modo molto attento da Samuele, che si occupa anche dell’accoglienza e della sala, le sue preferenze si esprimono nella carta dei vini orientata a cantine del territorio, piccoli e intraprendenti viticoltori, ma si possono trovare anche etichette di altre regioni, e Samuele sa consigliare il cliente con competenza e simpatia.
Un locale giovane, che pur prendendo spunto dalla tradizione, propone anche piatti innovativi, ben cucinati e presentati con garbo e cortesia.
Presenti sui social, organizzano serate con aperitivi e musica dal vivo.
Il locale si trova a Ventimiglia in piazza della Fontana, telefono 320 823 8152 e pagina facebook