News | 20 luglio 2025

Aspettando la Vuelta a Limone Piemonte: tra storie, vignette e grande ciclismo (Terza tappa)

Con il suo tratto ironico e pungente, Riverso svela il lato più umano e sorprendente del grande ciclismo, offrendo una lettura originale e divertente dell’evento sportivo che si appresta a fare la storia.

La Vuelta a España nasce nel 1935, ispirata dal successo del Tour de France e del Giro d’Italia. In quella prima, pionieristica edizione, i corridori affrontarono 14 tappe, un formato ambizioso per l’epoca, che sancì l’ingresso della Spagna tra le grandi nazioni del ciclismo. Tuttavia, lo scoppio della Guerra Civile spagnola interruppe bruscamente il cammino della corsa, che riprese solo a tratti nei decenni successivi, fino a trovare una continuità stabile a partire dal 1955.

Un segno distintivo della Vuelta è la maglia del leader della classifica generale, che oggi è di un intenso rosso fuoco. Ma non è sempre stato così: fino al 2010, la maglia era dorata, scelta che richiamava il sole spagnolo e il prestigio del primato. Il cambio di colore fu deciso proprio per differenziare la Vuelta dalle altre grandi corse, in particolare dalla maglia gialla del Tour de France, con l’obiettivo di darle una nuova identità visiva forte e riconoscibile.

A lungo, la corsa si è svolta quasi esclusivamente all’interno dei confini spagnoli, salvo rare eccezioni. Una delle prime incursioni oltre frontiera risale al 1997, quando una tappa approdò nel piccolo Principato di Andorra. Nel 2009, invece, la partenza avvenne addirittura nei Paesi Bassi, segnando un importante passo verso l’internazionalizzazione della gara.

Il 2025 sarà un anno storico: per la prima volta in 90 anni, la Vuelta a España prenderà il via dall’Italia, e più precisamente dal Piemonte. Una scelta che rafforza i legami culturali e sportivi tra i due Paesi, e che consacra la regione piemontese come uno dei luoghi simbolo del ciclismo mondiale: già sede di partenze del Giro d’Italia e del Tour de France, ora accoglierà anche la terza delle grandi corse a tappe.

Marina Salvetto