Nel cuore dell’alta Val Nervia, a Castelvittorio – piccolo borgo arroccato tra ulivi secolari e le cime delle Alpi Marittime – resiste un luogo dove la cucina parla ancora il linguaggio semplice e profondo delle origini. Nel centro del paese, lungo la via che porta alla piazza principale, si trova l’Osteria Il Portico, un indirizzo imperdibile per chi cerca l’autenticità della tradizione ligure.
È stato uno dei primi ristoranti dell’entroterra ligure che ho visitato, anni fa, quando i miei figli erano ancora piccoli e, come tanti bambini, innamorati dei ravioli. Fu un amico a consigliarmelo, raccontandomi di quei ravioli di patate, che da soli valevano il viaggio. E così è stato. Da allora, tornare al Portico è un appuntamento felice perché ritrovo la stessa qualità, la stessa cura, la stessa accoglienza calorosa.
Non è un caso che proprio qui si riunisca ogni anno la giuria del concorso dedicato al Turtun, la De.Co.di Castelvittorio. Ed il pranzo al Portico è la meritata e gustosa ricompensa per chi è chiamato a giudicare i Turtun in gara.
Questa osteria a conduzione familiare, oggi giunta alla quinta generazione, è molto più di un ristorante: è una storia di una famiglia, di un territorio e di un grande amore per la cucina contadina.
Appena varcata la soglia del locale arredato con gusto e semplicità, con vista incantevole sulla vallata, si viene accolti dal sorriso di Ylenia, perfetta padrona di casa.
Con la sua gentilezza e cura per i dettagli, trasforma ogni visita in un momento speciale. In cucina c’è la mamma, Serena, che porta avanti con passione la tradizione di una cucina genuina, fatta di sapori contadini, mani esperte e memorie di famiglia.
Il menù de Il Portico è un viaggio nei sapori dell’entroterra, una celebrazione delle ricette tramandate e dei prodotti che nascono da un’agricoltura eroica.
Gli antipasti sono un omaggio alla terra e alle conserve fatte in casa: salumi, lingua con salsa verde, vitello tonnato, accanto a sott’oli gustosi come funghetti, pomodori secchi e carciofi, e un piccolo trionfo di specialità calde – torta di patate, Turtun, cipolle al forno, frittelle di spinaci.
Ma è con la pasta fresca che l’osteria rivela tutto il suo legame con il territorio. Da non perdere i ravioli di verdura al ragù o quelli ripieni di patate con crema di funghi, insieme alle tagliatelle al cinghiale.
E poi c’è lei: la pasta sciancáa, piatto ormai raro, ma che qui ha trovato casa.
Si tratta di rombi irregolari di pasta fresca, strappati a mano, spesso nati come ritagli della sfoglia dei ravioli, oggi conditi con verdure di stagione. Una preparazione antica, figlia di una cucina povera ma sapiente, diffusa in tutto l’entroterra imperiese con nomi diversi: streppa e caccialà a Mendatica, sciancui a Sanremo. In ogni versione, resta un inno alla semplicità e alla sostanza.
I secondi piatti rendono omaggio alla cucina di montagna: coniglio alla ligure con le olive, agnello in umido, capra e fagioli, cinghiale al vino rosso, lumache con pomodoro e menta, oppure il più classico roast-beef, accompagnato da patate fritte e insalata. Tutto è preparato con ingredienti selezionati, privilegiando sempre le verdure locali e di stagione.
A chiudere il pasto, una selezione di dolci fatti in casa: torte e crostate fragranti, tiramisù, panna cotta e creme caramel.
Il menù completo è proposto a 35-40 euro, ma è possibile ordinare anche solo alcuni piatti, mantenendo comunque una spesa contenuta e accessibile.
La cantina, seppur piccola, offre una selezione curata di etichette locali, affiancate da alcuni rossi piemontesi e da un vino bianco della casa servito in caraffa. Valter , il papà di Ylenia saprà consigliarvi al meglio.
La prenotazione è sempre consigliata, anche durante l’estate, quando il dehors allestito nella vicina piazza offre qualche coperto in più e consente di gustare i piatti immersi nella suggestiva atmosfera del borgo.
L’Osteria Il Portico si trova a Castelvittorio in via Umberto I, n.6 Telefono 0184. 241352 dispone di un sito internet e una pagina facebook