Eventi | 10 agosto 2025

La Vuelta a Limone Piemonte: pedalate e... calorie! Storie e vignette di Tiziano Riverso (Sesta tappa)

Con il suo tratto ironico e pungente, il cartoonist svela il lato più umano e sorprendente del grande ciclismo, offrendo una lettura originale e divertente dell’evento sportivo che si appresta a fare la storia.

Vi state chiedendo cosa mangeranno i ciclisti spagnoli nelle tappe piemontesi?

Quando la Vuelta arriverà a Limone non è solo una questione di chilometri, salite e crono. È anche – e soprattutto – una questione di forchette. Perché è noto che il vero nemico del ciclista non è il dislivello positivo, ma la nonna piemontese che ti aspetta all’arrivo con agnolotti, brasato e un bicchiere di Barbera “che fa bene al sangue”.

 Dimenticate quindi le barrette energetiche e le bevande isotoniche. Qui si va di polenta concia a colazione, vitello tonnato nei rifornimenti volanti e, per il dopo corsa, un bel piattone di tajarin ai 40 tuorli con sopra più burro che chilometri percorsi.

 

Per il recupero muscolare? C’è chi giura sull’efficacia del bollito misto con le sette salse, che sostituisce brillantemente qualsiasi integratore proteico. E per reidratarsi dopo la tappa? Altro che sali minerali: qui si serve Nebbiolo giovane, servito fresco, magari in borraccia.

 

Il team medico della Vuelta è già nel panico: “Non sappiamo se ingrasseranno di più i corridori o le loro biciclette.” Pare che alcuni atleti abbiano chiesto di sostituire le ruote in carbonio con quelle in ghisa, “tanto ormai siamo abituati al peso”.

 

E poi ci sono i dolci. I nutrizionisti avevano previsto un “piccolo dessert a base di frutta secca”. Peccato che in loco “frutta secca” significhi torta di nocciole, bunet, pere al vino e zabaione al Moscato, il tutto con crumble di meliga e panna non richiesta ma gentilmente aggiunta “ché sennò è troppo asciutto”.

 

Conclusione? La vera sfida della Vuelta in Italia non sarà la salita al Colle delle Finestre, ma resistere al tris di agnolotti offerto in ogni rifugio alpino. E chissà che alla fine, sul podio di Madrid, non vedremo ciclisti con la pancia piena, il sorriso largo e un’inequivocabile sfumatura di Barolo sulle labbra.

Buon appetito... ehm, volevo dire... buona corsa!

Marina Salvetto