La Côte d’Azur archivia un’estate da incorniciare sul fronte turistico. Secondo i dati diffusi da Côte d’Azur France Tourisme, tra giugno e agosto gli hotel del litorale hanno registrato un tasso medio di occupazione vicino all’85%, con picchi che hanno sfiorato il tutto esaurito durante il weekend di Ferragosto (98%).
Un risultato che conferma l’attrattiva della destinazione anche al di fuori dei mesi clou: già a maggio, grazie a festival e competizioni internazionali, l’occupazione aveva superato il 77%, mentre giugno ha segnato un record storico dell’85%.
Anche le residenze turistiche e gli affitti brevi hanno beneficiato dello stesso trend, così come le località di montagna, che hanno raggiunto un tasso medio del 50%, con punte del 62% a metà agosto.
A trainare la stagione è stata soprattutto la clientela internazionale, che ha rappresentato oltre la metà delle presenze: il 55% delle notti prenotate a luglio e il 58% ad agosto. In testa gli statunitensi, con una spesa media giornaliera di 170 euro a persona, più del doppio rispetto ai turisti francesi (75 euro).
Se il settore dell’ospitalità può festeggiare, non è così per la ristorazione. I dati raccolti dall’Umih 06 parlano di un calo della clientela tra il 15 e il 20%, con punte negative del 25% nei ristoranti tradizionali. Una tendenza in linea con quanto accade a livello nazionale.
«I risultati confermano la forza della nostra strategia collettiva e l’attrattiva unica della Côte d’Azur, ha dichiarato Alexandra Borchio-Fontimp, presidente di Côte d’Azur France Tourisme, ma sappiamo anche ascoltare le preoccupazioni degli operatori della ristorazione».
L’organismo ha annunciato che a ottobre verrà presentato un piano d’azione 2026 per rafforzare la strategia e sostenere un turismo sempre più distribuito lungo l’intero arco dell’anno.