Regali di Natale: galateo e bon ton per non sbagliare
Il periodo natalizio porta con sé luci, colori, profumi… e una certa ansia da regalo. I doni, infatti, possono trasformarsi in vere e proprie bombe a orologeria: spesso rivelano il cattivo gusto di chi li fa e diventano il terreno di un tacito confronto, quasi un duello in cui vince chi sceglie il pacchetto più grande o più costoso. Capita così che ci si ritrovi con regali obbligati, impersonali e a volte del tutto fuori luogo.
Per orientarci in questo campo minato abbiamo interpellato Barbara Ronchi della Rocca, esperta di bon ton, che ci ha aiutato a capire come affrontare il difficile tema dei doni natalizi con eleganza e intelligenza.
Il tour de force dei regali
Anche chi all’inizio dell’autunno afferma deciso «Quest’anno niente festeggiamenti e niente regali» finisce, verso la fine di novembre, per avvertire un sottile disagio. Intorno al 15 dicembre il malumore si intensifica e, puntuale come un orologio svizzero, arriva la sindrome del 23 dicembre: un’impennata di sensi di colpa e ansia che ci spinge a precipitarci nei negozi acquistando senza riflettere, spesso prosciugando tredicesime e conti correnti. Secondo Ronchi della Rocca, questo accade perché tendiamo a procrastinare: «Il modo migliore per affrontare il problema dei regali – spiega – è evitare di cominciare a pensarci soltanto dal 1° dicembre. La programmazione è fondamentale».
Regali sì, ma senza esagerare
La prima soluzione pratica è mettersi d’accordo in anticipo con amici non intimi e colleghi di lavoro per non scambiarsi regali, nemmeno simbolici. Molti accoglieranno la proposta con sincero sollievo. Ridotto così il numero di destinatari, resta comunque da risolvere la questione più spinosa: che cosa regalare. Ed è qui che, come osserva la nostra esperta, si manifesta una vera e propria “guerra dei sessi”. Le donne, infatti, tendono a scegliere per gli uomini regali che piacerebbero a loro stesse, ottenendo spesso risultati disastrosi. Il principio “dona ciò che vorresti ricevere”, pur nobile, non tiene conto delle evidenti differenze di genere. L’ideale sarebbe distribuire gli acquisti durante tutto l’anno: ogni volta che vediamo un oggetto perfetto per uno dei nostri destinatari “istituzionali”, possiamo acquistarlo, confezionarlo subito e annotarlo in una lista dedicata. Questo metodo previene le dimenticanze e alleggerisce la corsa finale ai regali. Un po’ di consumismo natalizio è inevitabile, ma va accompagnato da simboli, ritualità e dal recupero del vero significato del dono: un’esperienza affettiva, non un mero scambio materiale.
Cosa regalare a un uomo?
Secondo Ronchi della Rocca, pochissimi uomini apprezzano i capi di abbigliamento scelti da altri. Camicie troppo alla moda, sciarpe “carinissime”, maglioni unici scovati in boutique ricercate: spesso sortiscono solo un educato “grazie”. Le cravatte, poi, sono un caso a parte: sono l’unico capo davvero “parlante” dell’abbigliamento maschile e andrebbero perciò scelte esclusivamente da chi le indosserà. Le difficoltà aumentano quando ci si avventura nel campo dei cosiddetti “oggetti non deperibili”. Ronchi della Rocca racconta di un’amica che ha speso quasi duemila euro per una miniatura di Lamborghini ricoperta di cristalli Swarovski, ricevendo in cambio dal fidanzato più un insulto che un ringraziamento.
Il Galateo dei regali: le regole da seguire secondo Barbara Ronchi della Rocca
Esiste un vero e proprio galateo dei regali, fatto di accortezze semplici ma fondamentali.
1. Scegliere ciò che piace al destinatario
Non ciò che piace a noi.
Se non conosciamo bene la persona, evitiamo oggetti troppo personali: meglio un best seller, una scatola di dolci artigianali o una pianta fiorita.
2. Evitare ciò che porta “sfortuna”
Anche le persone colte spesso conservano piccole superstizioni. Meglio evitare fazzoletti, spille, oggetti appuntiti, piume, lampade e regali “spiritosi”: non tutti condividono lo stesso senso dell’umorismo.
3. Libri e dischi sono sempre adatti
Chi ama la grande letteratura o la musica colta eviti di imporre i propri gusti: i best seller e i successi della stagione sono sempre appropriati.
Importante: mai scrivere dediche sulla copertina, così potranno essere cambiati.
4. Sì ai regali “mangerecci”, purché di qualità
Non si tratta di rifornire la dispensa, ma di regalare un piccolo peccato di gola particolare e ricercato. Anche una semplice pagnotta rustica, se artigianale, può essere un dono raffinato.
5. Il valore deve essere proporzionato
Un regalo non deve essere sproporzionato rispetto alle nostre possibilità. Anche se siamo molto benestanti, un dono eccessivamente costoso rischia di mettere in imbarazzo il destinatario, che secondo galateo dovrebbe ricambiare con un oggetto di pari valore.
Un regalo non è – e non deve diventare – una cambiale da onorare.
6. Niente lamentele, ironie o pretese
Il dono, qualunque esso sia, non deve mai diventare motivo di discussione, risentimento o narrazione polemica con amici e parenti.
La scorta di emergenza
Per evitare imbarazzi durante visite improvvise, è consigliabile preparare una piccola scorta di doni unisex, gradevoli ma non costosi. Qualche idea: candele profumate, cornici, libricini motivazionali, marmellate fatte in casa, un best seller, una scatola di dolci, una pianta fiorita. Regali perfetti da tenere in casa come “pronto soccorso natalizio”.
Regali tra parenti: come regolarsi
Per non appesantire il budget, si può decidere di fare regali solo ai bambini e agli anziani, oppure stabilire un tetto massimo di spesa per ciascun dono. Una tradizione interessante da imitare è quella sudamericana dell’Angelito:
una lotteria in cui ognuno pesca un nome e prepara un regalo anonimo per quella persona. Così tutti ricevono qualcosa, senza favoritismi e senza gravare su portafogli già messi alla prova dalle festività. Un sistema perfetto per grandi famiglie o feste numerose, ma anche per i bambini.
Fiori e piante: un classico intramontabile
A Natale regalare fiori e piante è sempre una scelta elegante. Si può optare per le specie simboliche della festa – vischio, agrifoglio, elleboro, melograno – oppure per ciclamini e rose bianche, arricchiti da tocchi decorativi come bacche rosse, pungitopo o pigne dorate. Piccoli dettagli che richiamano immediatamente l’atmosfera natalizia.
Come e quando ringraziare
Se il regalo ci viene consegnato di persona, è buona norma aprirlo subito e ringraziare con garbo, anche se non è di nostro gusto. Mai dire «non era il caso», né mostrare delusione se il dono è modesto. Se riceviamo dolci, vanno subito aperti e condivisi con i presenti. E se siamo a dieta? Assaggiamo almeno un pezzetto: un regime alimentare non deve mai diventare un atteggiamento scortese. Il modo più elegante per dimostrare apprezzamento è usare o esporre subito il regalo, sistemare i fiori in un vaso o mettere in tavola quanto ricevuto. Se il dono arriva in nostra assenza, il galateo richiede una telefonata di ringraziamento entro 24 ore.


Claudio Porchia



