News | 02 febbraio 2022

Milano: l'Ariosto Social Club garantisce accoglienza perfetta e ottima cucina a pochi passi dal centro

Il bistrot, affidato allo chef due stelle Michelin, Pino Cuttaia, che porta con entusiasmo anche a Milano il suo format “Uovo di Seppia”

Milano: l'Ariosto Social Club garantisce accoglienza perfetta e ottima cucina a pochi passi dal centro

Nel cuore della Milano dai palazzi in stile liberty, vicino alla chiesa Santa Maria delle Grazie, è nata la realtà dell’Ariosto Social Club. Un nuovo concept polifunzionale, suddiviso fra aree esperienziali dedicate all’accoglienza turistica, alla cura di sé stessi e il bistrot gastronomico, situato in Via Ariosto 20, lontano dai rumori della città, ma a pochi passi dal centro.

Arrivando, ci si accorge sin da subito delle atmosfere silenziose e rilassanti, che caratterizzano la struttura. Elegante, con architetture leggere, come gli ingressi delle case di inizio 900, incorniciata da elementi di decoro che si adattano perfettamente ad uno stile attento ai dettagli.

L’intento, senza dubbio, è quello di far sentire i viaggiatori come se si trovassero a casa propria, avendo dotato i 22 appartamenti di ogni comfort. Esclusivi, realizzati con materiali sostenibili e pensati per affitti brevi: queste le caratteristiche principali, nell’’offerta di accoglienza, pensata dall’ Ariosto social club. 17 bilocali e 3 trilocali, da 70 a 80 mq, uno dei quali è dotato di una splendida terrazza che si affaccia sul cortile interno, con ingresso indipendente. La struttura offre insieme all’offerta di servizi utili e funzionali quali ad esempio il Tv sat a schermo piatto e il wi fi gratuito, anche lavastoviglie e lavatrice.

Una caratteristica interessante e di cui l’Ariosto si eleva a capofila italiano in questo tipo di offerta è quella legata allo “shoppable apartments”: il cliente acquista l’oggetto del desiderio e gli arriva direttamente a casa. Un concetto di shopping semplice e chic allo stesso tempo, che si sta facendo largo tra i clienti soprattutto internazionali.  L’attenzione alle varie esigenze è stata allargata al soggiorno in maniera totale: ecco che, quindi, sono state create aree wellness, innovative nella loro filosofia di realizzazione, dedicate al raggiungimento o al mantenimento del benessere fisico e mentale.

Il progetto che vi è alla base è denominato “ Infiniteness” - a cura di Edoardo Vicini e Stefano Airaghi- e prevede un approccio di stampo olistico adatto a raggiungere il perfetto equilibrio tra mente e corpo attraverso un allenamento personalizzato e finalizzato agli obiettivi da raggiungere. Questa zona è accessibile anche agli esterni all’hotel e, parimenti, vi si offre la possibilità di richiedere il servizio di personal coach: l’allenatore non solo ha il compito di tenere in esercizio il corpo ma soprattutto veste la figura del “motivator coach” che può creare un percorso di facilitazione mentale adatto a favorire il reale raggiungimento del benessere generale. Alla palestra, suddivisa in varie aree di allenamento ognuna con attrezzi adatti e all’avanguardia, è possibile anche abbinare i percorsi SPA di sauna e bagno turco, al termine dei quali, nell’area relax dedicata, si possono degustare corroboranti tisane di alta qualità, in modo da rendere l’esperienza benessere, totalizzante.

Come nella vita quotidiana, anche lo shopping ha la sua importanza: ed è così che, all’interno di questo luogo dai tratti quasi fiabeschi, non poteva mancare una boutique. Uno spazio fortemente voluto da Valeria Benatti, ex voce di RTL 102.5, che unisce ai caratteri di un modo di acquistare semplice e divertente, quelli della sostenibilità e dell’attenzione ai valori etici del non spreco. 

Gli oggetti e i capi d’abbigliamento che si possono trovare suscitano particolari emozioni: in particolare, la selezione delle varie proposte fanno seguito alla sua esperienza con “Salina Mon amour”, la boutique che aveva aperto a Salina nel giugno del 2020 (dunque, in piena pandemia e quindi...chapeau!)  e che proponeva gioielli originali, kimono, vestiti dai materiali morbidi e avvolgenti, tessuti naturali, che ha voluto proporre in un contesto urbano ma in un luogo che suscita ricordi legati al proprio vissuto. Come all’Ariosto, come a casa.

Anche i momenti del lavoro fuori dalla propria città e dalle proprie abitudini, possono assumere caratteri “famigliari”: i loft, appositamente creati per incontri di lavoro riservati, e inseriti in contesti di design e tecnologici, possono diventare spazi dedicati a un vero e proprio “smart working” con tutte le attenzioni di cui necessità l’attività. Sono prenotabili anche da chi non è cliente dell’hotel ed è inoltre possibile organizzare piccoli party privati, pranzi o cene per occasioni particolari e importanti.

L’area che, all’eleganza della struttura si unisce con i valori importanti che un certo tipo di ristorazione sa offrire, è il bistrot, affidato allo chef due stelle Michelin, Pino Cuttaia. È stato coinvolto nel progetto dell’Ariosto con il suo format gastronomico “Uovo di Seppia” a Licata e che ha portato con entusiasmo anche a Milano. Lo stesso chef dichiara a proposito: “Finalmente è iniziata la mia avventura a Milano. Amo questa città e Ariosto social club è uno spazio particolare, innovativo, che racchiude in un unico luogo, stile e comfort. E farò la mia parte che consentire agli ospiti di vivere un’esperienza da ricordare. La mia sarà una cucina domestica ma pensata da uno chef. La brigata che ho selezionato, proveniente da culture diverse, conferma l’entusiasmo nel proporre una cucina ricca di stimoli e scoperte. A Milano, in particolare, punto di partenza per la i più importanti scambi finanziari e commerciali, ho compreso quanto i modelli che voglio offrire siano esportabili e proponibili ovunque.

A queste parole, aggiunge: “Proprio nel freddo nord ho voluto ricreare le atmosfere della mia cucina della calda Sicilia. Io sono figlio di immigrati. Ed in questo viaggio ho assorbito le abitudini, alimentari e non, di entrambe le regioni.  Al nord, in particolare in Piemonte, ho trovato un forte equilibrio, nelle varie proposte culinarie, dove si combinassero i sapori intensi e forti del nord, con quelli delicati ma robusti del “mio” mare, della mia terra, la Sicilia. Nei miei piatti c’è anche tanto racconto delle tradizioni gastronomiche a cui sono affezionato: ed è come intendo io la cucina, un eterno racconto di territori ed esperienze personali, dove questo possa essere condiviso anche con gli ospiti alla mia tavola. Come a casa, appunto.

La cucina – secondo Pino Cuttaia, cui è affidato il bistrot – “deve avere due ingredienti: deve rassicurare e deve disarmare. Da un cuoco stellato non ci si aspetterebbe un piatto di “casa “: io, come custode della tradizione, mi faccio mamma. E come tutte le mamme che cucinano, con il proprio sapere a loro volta tramandato, mi sento di dovere conservare, omaggiare tutte queste esperienze che fanno parte del nostro bagaglio culturale e non sono da perdere.  Secondo il mio punto di vista, da cuoco stellato, appunto, la cucina non dev’essere ostentazione ma semplicemente un dialogo fra me e il cliente, aspetto che ritengo manchi un po’ nella cucina di alto livello.  La mia proposta nella formula del bistrot è un percorso che ho intrapreso con coraggio ma con coscienza del fatto che i tempi e le persone sono cambiati, e io, col mio contributo gastronomico, sono felice di lasciarne un ricordo “

Ariosto Social Club si trpva a Milano in via Lodovico Ariosto, 22, Tel. 0248517597 sito: ariostosocialclub.com

Fine prima parte

 

Chiara Vannini