I narcisi volgarmente chiamati anche giunchiglie o tromboni sono piante bulbose appartenenti alla famiglia delle Amaryllidaceae. Originarie del bacino del Mediterraneo, col tempo si sono naturalizzate in tutta Europa ed in Asia. Il nome scientifico Narcissus deriva dal greco narkao, termine che significa “stordire, inebriare”, in riferimento al profumo intenso e penetrante di questi bellissimi fiori.
A questo genere appartengono circa una sessantina tra specie e sottospecie ed oltre 25000 ibridi selezionati nel corso di millenni di coltivazione da parte dell’uomo; un numero davvero sorprendente che dimostra la grande passione per questo fiore. Onde consentire la classificazione del copioso numero di ibridi, la Royal Horticultural Society di Londra ha riunito i narcisi in 13 divisioni a seconda della forma del fiore.
La tredicesima divisione è completamente dedicata alle specie spontanee. I narcisi sono piante in genere molto rustiche e, a parte le zone di alta montagna, non hanno problemi a superare anche gli inverni più rigidi. È per questo che crescono spontanei in buona parte del nostro Paese. Prediligono le posizioni soleggiate, ma non disdegnano le zone a mezz’ombra. Il narciso è uno dei primi fiori a sbocciare, annunciando così l’imminente arrivo della primavera. I bulbi hanno dimensioni medie, che vanno dai 5 ai 10 cm di diametro.
A partire dalla fine dell’inverno fino all’inizio della primavera producono sottili foglie nastriformi ed erette; tra le foglie si eleva un sottile fusto carnoso, che porta uno o più fiori di dimensione variabile, a seconda della specie. I fiori sono caratterizzati da una coppa centrale, a forma di piccola trombetta, contornata da una corona costituita da 5-7 petali allargati verso l’esterno.
Le due parti del fiore possono essere dello stesso colore o di colori contrastanti. In genere tutte le specie di narciso hanno colorazioni nei toni del giallo o del bianco, ma esistono varietà coltivate con sfumature rosate e arancioni. Dalle specie profumate si estrae normalmente l'essenza destinata all'industria dei cosmetici; mentre sono sconsigliabili tutti gli utilizzi curativi perché i bulbi contengono la narcissina, un potente alcaloide che, se ingerito, agisce sul sistema nervoso e può essere letale anche in minime dosi. In Italia sono presenti una decina di specie.
Nel nostro territorio ligure sono presenti le seguenti specie e sottospecie: Narcissus pseudonarcissus (Narciso trombone); Narcissus pseudonarcissus subsp. provincialis (Narciso trombone sottospecie provinciale); Narcissus tazetta (Narciso tazzetta); Narcissus tazetta subsp. italicus (Narciso tazzetta sottospecie italiana); Narcissus tazetta subsp. aureus (Narciso tazzetta sottospecie dorata); Narcissus papyraceus (Narciso papiraceo); Narcissus poeticus (Narciso poetico). Il Narciso è uno dei fiori più celebrati nella mitologia greca e romana, infatti ha ispirato poeti e scrittori, facendo nascere diverse leggende: la più famosa racconta del bellissimo Narciso, figlio del Dio fluviale Cefiso e della ninfa Liriope.
Del giovane ragazzo si erano innamorate moltissime donne, ma la sua proverbiale indifferenza aveva addolorato una in particolare, l’incantevole ninfa della montagna Eco. Narciso era tanto fiero della propria bellezza, che gli pareva cosa di poco conto occuparsi di una semplice ninfa. Il rifiuto di Narciso angosciò talmente la povera Eco, che si lasciò morire d’amore. Narciso non ne fu affatto addolorato. Fu allora che intervennero gli dei per punire tanta ingratitudine. Un giorno, mentre il superbo ragazzo si bagnava in un fiume, vide per la prima volta riflessa nell'acqua limpida l'immagine del suo viso.
Se ne innamorò perdutamente e per vederla meglio, si sporse talmente tanto che perse l'equilibrio cadendo nelle acque, le quali si richiusero per sempre sopra di lui. Il corpo fu trasformato in un fiore di colore giallo dall'intenso profumo, che prese il nome di Narciso. Ancora oggi, l'emblematica floreale assegna alla giunchiglia il valore simbolico dell’egoistico amore per sé stessi.
Valentina Pulinetti è nata a Sanremo nel 1993. Dopo la maturità Sociopsicopedagogica al Liceo C. Amoretti di Sanremo, ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Genova, discutendo una tesi sui diritti delle donne. Grande appassionata di cavalli pratica l’equitazione fin dall’infanzia. Ama praticare l’escursionismo in montagna. Da circa 10 anni con la sua reflex immortala la flora e la fauna in particolare del Ponente ligure. Ha partecipato a diversi concorsi fotografici nazionali ottenendo alcuni premi e riconoscimenti.
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