Gibellina: un connubio di Arte e Vino per creare il Futuro

Narrando la propria storia e quella della pittoresca Gibellina (Ibbiḍḍìna in siciliano), situata del libero consorzio comunale di Trapani in Sicilia, attraverso cinque nuove etichette create nel contesto del progetto “Opificio Gibellina”, sotto la guida di Stefano Pizzi. Questo connubio tra arte e vino riflette l'essenza della cantina siciliana e la contemporaneità della città di Gibellina.

Presentata in anteprima già lo scorso novembre presso Identità Golose di Milano, l’iniziativa rappresenta un’interessante collaborazione tra Tenute Orestiadi e l’Accademia di Belle Arti di Brera, segnando l’inizio di un percorso volto a rinnovare il legame con la cultura mediterranea e l’entroterra trapanese. Il risultato di questa collaborazione sono state cinque bottiglie d’autore, una per ciascuno degli artisti coinvolti: Gaetano Grillo, Nicola Salvatore, Pietro Coletta, Enzo Esposito e lo stesso Stefano Pizzi.

Il valore estetico delle opere dei cinque artisti non è finalizzato esclusivamente al profitto aziendale, ma mira a contribuire al benessere della società nel suo complesso. Come dicevano i greci, “kalos kai agathos”, ciò che è bello non può prescindere dall’essere buono, ed ecco che questo progetto diventa non solo un momento di valorizzazione del territorio, ma anche occasione di attività di beneficenza a sostegno di enti locali di valore etico e sociale.

Queste cinque espressioni creative celebrano memoria e futuro in un territorio con una forte tradizione vitivinicola, che è anche il più grande museo a cielo aperto d’Italia, arricchito dalla presenza di istituzioni culturali di rilievo come la Fondazione Orestiadi e il MAC, Museo d’Arte Contemporanea.

Il connubio tra vino e arte trova la sua massima espressione nell’edizione limitata di un Sicilia DOC rosso Riserva, le cui uve vengono coltivate con cura nella Valle del Belìce, selezionate a mano. Dopo diciotto mesi in tonneaux e un affinamento finale in bottiglia di almeno sette mesi, si ottiene un prodotto fresco, equilibrato e dai sentori fruttati che riflettono l’essenza del territorio.

La 56esima edizione del Vinitaly è anche l'occasione perfetta per assaporare una novità destinata a diventare il nuovo fiore all'occhiello delle Tenute Orestiadi: il PaxMentis bianco 2023, un blend di Chardonnay e Viognier. Questo vino presenta riflessi dorati e offre un'esperienza gustativa piacevole, con note di agrumi, pesca e albicocca.

La giovane cantina si impegna a offrire un'esperienza sensoriale e di gusto con vini di alta qualità, che riflettono l'identità del territorio e sono il risultato di pratiche colturali sostenibili e monitoraggi continui. Tenute Orestiadi valorizza l'intero patrimonio viticolo della Sicilia, includendo sia i vitigni autoctoni della tradizione che quelli internazionali, creando così un mosaico unico di sapori e aromi.

"Siamo entusiasti di partecipare ancora una volta al Vinitaly di Verona, guardando verso il futuro con occhi nuovi," spiega l’Amministratore di Tenute Orestiadi, Rosario Di Maria. "Stiamo narrando la storia di un territorio unico. Gibellina rappresenta l'emblema della Sicilia resiliente, un'opera visionaria concepita da Ludovico Corrao subito dopo il terremoto del Belìce del '68. I segni dell'arte si fondono con i nostri vigneti, comunicando nel linguaggio universale della rinascita che cerchiamo di trasmettere di calice in calice."

Al Salone Internazionale dei Vini e Distillati Tenute Orestiadi condivide dunque le ultime tendenze e ad esplorare il futuro, aprendosi a nuove opportunità commerciali in uno degli eventi più attesi dell'anno, dove il Made in Italy è al centro di un programma ricco di conferenze, workshop, degustazioni, focus sulla sostenibilità, sulle innovazioni tecnologiche e sui mercati.