Navigar mangiando tra terra e acqua dolce: al Molo sull’Adda sbarcano le eccellenze del territorio lombardo
Cronaca di una serata-evento in uno dei luoghi più suggestivi dell’Adda, fiume amato e dipinto da Leonardo da Vinci, dove a fine Ottocento i Crespi – famiglia di illuminati cotonieri lombardi – hanno lasciato alcuni autentici gioielli architettonici. Qui Francesco Palieri ha ospitato intorno al suo tavolo un tris di specialità del territorio lombardo: Agroittica Lombarda, Molino Colombo e Azienda Vinicola Panizzari. Ed è proprio qui che una cena può trasformarsi in un viaggio nel tempo e nella storia…
Alessandro Manzoni l’ha celebrato nei Promessi Sposi, Leonardo da Vinci l’ha raffigurato nelle sue opere e ha realizzato progetti per ottimizzare la sua navigabilità: è il fiume Adda. In uno dei suoi scorci più suggestivi si trova lo storico ristorante Al Molo Sull'Adda, fondato nel 1959 da Pietro Comotti, noto come "Pedrin", uno dei pescatori più abili e rinomati della zona. In quegli anni, Pedrin vendeva il pescato dell'Adda con un "baracchino mobile" sull'Alzaia. Con il tempo, grazie a tanto impegno e dedizione, ha aperto il ristorante, specializzandosi in piatti a base di alborelle, anguille, rane e altri pesci del fiume.
Dal 2012, il ristorante è gestito da Sonia (nipote di Pedrin) e dal marito nonché chef Francesco Palieri. Insieme hanno ripreso e valorizzato la tradizione, offrendo pesce d'acqua dolce e le specialità tipiche della zona di confine tra le province di Bergamo e Milano. La loro filosofia si basa sulla qualità delle materie prime provenienti dalle risorse agricole locali.
Al Molo non è soltanto un luogo per gustare ottimi piatti, ma anche un punto di partenza per escursioni che permettono di scoprire il territorio, la sua storia e i personaggi che l'hanno caratterizzato, come i Crespi e Leonardo. Grazie alla collaborazione con Navigazione Interna S.r.l., società che gestisce la navigazione sui fiumi lombardi, i clienti del ristorante possono esplorare l'area con il battello "Al Corbara", un originale bistrot galleggiante dove sono benvenuti anche gli amici a quattro zampe.
Una sera sull’Adda con partner d’eccezione
Ed è cominciato proprio così l’evento ideato e condotto da Giusva Napolitano e dallo Chef Palieri lo scorso 14 giugno: con una suggestiva navigazione sul fiume a bordo del Corbara durante la quale gli ospiti hanno avuto il piacere di assaporare l’aperitivo nella storia, un format ideato dalla Proloco di Trezzo sull’Adda. L'aperitivo era composto da due focacce: una con pomodoro e origano, l'altra marinara con sarda di lago. Il tutto era accompagnato dal vino Lilius dell’azienda Panizzari, uno Chardonnay puro, servito sul ristorante del battello.
La navigazione si è conclusa con il “saluto” dell'imponente centrale idroelettrica Taccani, realizzata nel 1906 dal costruttore Cristoforo Crespi, imprenditore tessile ideatore del Villaggio di Crespi d’Adda, insieme ad Alessandro Taccani: un impianto affascinante, oggi di proprietà dell’ENEL e ancora funzionante.
Caviale, Pasta & Vino
Dopo la navigazione, la serata è proseguita sulla terra ferma presso il ristorante Molo sull’Adda, dove tre aziende leader nei loro rispettivi settori – l’Agroittica Lombarda di Calvisano (BS), il Molino Colombo di Paderno d’Adda (LC) e l’Azienda Vinicola Panizzari di San Colombano al Lambro (MI) – sono state riunite dallo Chef Francesco Palieri per una serata che ha superato i confini della classica cena e del convivio.
Durante l'evento sono stati affrontati temi come l’acquacoltura, con particolare attenzione a un pesce un tempo molto presente nel fiume Adda: lo storione, le cui preziose uova producono il rinomato Caviale. A rappresentare questo pregiato prodotto, durante la cena è intervenuto Giancarlo Ravagnan con il celeberrimo Calvisius, marchio prestigioso di caviale prodotto dall'azienda bresciana Agroittica Lombarda, leader mondiale nella produzione di caviale. Situata a Calvisano, l'azienda utilizza tecniche innovative e sostenibili per allevare storioni e produrre caviale di alta qualità. Calvisius è rinomato per il suo caviale pregiato, apprezzato dai gourmet e presente nei migliori ristoranti internazionali.
La sorprendente pasta degustata durante la serata è frutto della produzione di Molino Colombo, azienda con cui lo chef Palieri collabora proficuamente da tempo, rappresentata in questa sede dall’amministratore unico Andrea Ottolina. L'evento ha messo in particolare risalto Farina Intera®, una farina 0 ideale per tutti, che risponde ai problemi delle farine raffinate grazie al suo basso indice glicemico. Molino Colombo è riuscita a eliminare la fibra insolubile, ottenendo così una farina bianca non raffinata, ideale per il pane, con una maggiore percentuale di fibra solubile rispetto alle farine tradizionali. Le caratteristiche uniche del prodotto hanno portato la versione Oro a essere riconosciuta dalla Fondazione Umberto Veronesi per le sue eccezionali proprietà nutritive.
E infine il vino portato da Davide Panizzari, titolare dell’omonima azienda vinicola, la sola produttrice dell’unica vera DOC “vini di Milano”. L’Azienda Agricola Panizzari è una storica azienda familiare nata alla fine dell’Ottocento, fondata da Giovanni Battista e passata successivamente al figlio Angelo, per poi giungere ai nipoti Davide, Giorgio e Angelica, che attualmente la gestiscono. I vini dell'azienda agricola Panizzari incarnano l'eccellenza del territorio con il loro carattere distintivo e l'equilibrio perfetto, espressione autentica della tradizione vitivinicola milanese e provenienti dai vigneti della collina di San Colombano al Lambro (MI) che si estende anche parzialmente nelle vicine provincie di Pavia e Lodi.
La combinazione dei gusti in tavola
I piatti creati dallo chef Palieri hanno offerto un'esperienza gastronomica raffinata e diversificata. L'antipasto è stato un'ostrica rosa del Delta del Po accompagnata dal caviale Calvisius, servita con lo spumante metodo classico 40 Lune, Chardonnay in purezza. Successivamente, è stata proposta la pasta alla carbonara con trota di fiume affumicata dallo chef, abbinata al vino Altea, un vino sorprendente prodotto con uve Malvasia di Candia.
Il secondo piatto è stato un carpaccio di vitello storionato, abbinato a un grande rosso di San Colombano Doc riserva del 2017. Infine, per concludere in dolcezza, lo chef ha preparato una cartellata al vin cotto accompagnata da una perla di cioccolato ripiena di sarda di lago, abbinata al passito Meditando, Malvasia dolce. Questa sequenza di piatti ha esaltato le specialità locali e valorizzato le eccellenze enogastronomiche presenti nel territorio dell’Ecomuseo Adda che abbraccia l’area attraversata dal fiume.
Si può dire che l’esperienza enogastronomica di questa giornata-evento sia stata un vero e proprio viaggio del tempo e nella storia dell’Adda, che ha ispirato l’idea della cena e del menu del ristorante Al Molo. Molto di più di una esperienza di gusto, una profonda e insolita immersione nella cultura del luogo.
Il viaggio prosegue tra le meraviglie dell’Ecomuseo Adda
L'Ecomuseo Adda di Leonardo, forse poco conosciuto a chi non risiede delle vicinanze, rappresenta un meraviglioso patrimonio naturalistico, architettonico e storico legato al fiume Adda. Questa area, dove Leonardo da Vinci visse all'inizio del Cinquecento, si estende lungo il corso del fiume, da Imbersago (LC) e Villa d’Adda (BG) a nord fino a Cassano d’Adda (MI) a sud. È facilmente esplorabile attraverso un percorso ciclo-pedonale di 21 chilometri che segue il fiume e si connette ad altri itinerari nelle province di Lecco, Bergamo, Monza e Milano. (www.piste-ciclabili.com/itinerari/109-crespi-dadda-imbersago).
Questo museo all’aperto valorizza il territorio e i suoi tesori, celebrando il genio di Leonardo Da Vinci nei luoghi dove condusse i suoi studi, inventò e contemplò la natura. Giunto a Milano nel 1482, Leonardo offrì i suoi servigi a Ludovico il Moro come ingegnere militare, rimanendo al suo servizio per quasi due decenni. Durante questo periodo, dedicò parte del suo tempo allo studio dei corsi d’acqua.
Il percorso ha inizio al traghetto leonardesco che collega Imbersago e Villa d’Adda, culminando al Radun di Groppello, che rappresenta la porta sud dell’Ecomuseo. Lungo questo itinerario, si possono scoprire testimonianze storiche che spaziano dalle vestigia celtiche, longobarde e romane, fino alle opere idrauliche medievali, castelli, chiese, santuari, centrali idroelettriche, filatoi e opifici cotonieri. Imperdibile il sito UNESCO del Villaggio operaio di Crespi d’Adda (BG), un vero e proprio tuffo nel passato a cielo aperto.
L’Ecomuseo ha come centro principale lo Stallazzo a Paderno d’Adda (LC), originariamente un rifugio e punto di cambio cavalli per i barconi. La seconda sede ecomuseale è il Santuario della Rocchetta, una chiesa del XIV secolo situata in posizione panoramica sull’Adda, luogo che ispirò Leonardo per lo sfondo della Vergine delle Rocce. Attraversando l’Ecomuseo lungo il corso del fiume Adda, i visitatori compiono un vero e proprio viaggio nel tempo, rivivendo i secoli che ci separano dall’epoca di Leonardo Da Vinci e riscoprendo i luoghi che l’artista stesso esplorò e ammirò.