Il genere Globularia comprende circa 22 specie di piante della famiglia delle Plantaginaceae, originarie dell'Europa centro-meridionale, dell'Africa nord-occidentale e dell'Asia sud-occidentale. Sono piante perenni o arbusti sempreverdi di bassa statura che formano densi tappeti fioriti. Sono cinque le Globularie presenti nella flora spontanea della Liguria: Globularia alypum (Globularia cespugliosa), Globularia bisnagarica (Globularia allungata), Globularia cordifolia (Globularia a foglie cuoriformi), Globularia incanescens (Globularia canescente) e Globularia repens (Globularia strisciante).
Le nostre Globularie abitano preferibilmente le zone gravitanti il bacino del Mediterraneo, tuttavia dalle rive del mare salgono ai 2000 metri del gruppo delle Alpi Liguri, dove le minuscole specie alpine, dal portamento cespuglioso, ramificato ed appiattito fra le rocce, ai primi tepori primaverili si coprono di fiori. Caratteristica del genere è la presenza di un glucoside, la globularina, che ha una decisa azione purgante e diuretica e come tale veniva impiegata dalla medicina popolare, ma è bene sapere che a dosi elevate diventa tossica. È stato il botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (1656- 1708) ad attribuire loro il nome per descrivere la forma dei caratteristici capolini. Il nome Globularia deriva dal latino globus che significa appunto globo, sfera. I fiori delle Globularie possiedono infatti una particolare forma sferica ed hanno una colorazione che va dall’azzurro al blu violetto, raramente bianco.
Di particolare interesse risulta essere la specie Globularia alypum la quale grazie all’abbondante fioritura, prolungata nel tempo, si presta ad essere coltivata come pianta da giardino in ambienti rocciosi. Essa è un cespuglietto ramoso con portamento arbustivo, a corteccia brunastra e fusti in genere eretti, alti sino ad 80 cm. Cresce prevalentemente nei terreni argillosi e aridi, tra le scogliere costiere e nelle fasce dove sono presenti gli ulivi, da 0 a 600 m s.l.m. Ha foglie che arrivano sin sotto i capolini, alterne ed oblunghe, di colore ceruleo-verdastro, terminanti con una punta spinosa. La Globularia alypum è la specie più precoce del suo genere ed è anche una delle pochissime piante in assoluto a presentarsi coperta di fiori già prima di Natale; una virtù che dovrebbe riservarle ancor più fortuna e considerazione nel campo orticolo. Le altre specie sono di dimensioni più ridotte della Globularia alypum e vivono nelle località pietrose montane ed alpine.
La Globularia bisnagarica fiorisce da aprile a giungo nei prati e pascoli aridi e sassosi, da 0 a 1500 m s.l.m. Al centro di una rosetta di foglie basali ovate nasce il fusto fiorale, alto fino a 20 cm, che è avviluppato da piccole foglie appuntite; esso porta al termine un capolino blu caratteristico del genere.
La Globularia cordifolia cresce sulle rocce e nelle località pietrose dai 200 sino ai 2600 m. È una specie che tende a formare tappeti con fusti sdraiati che si fissano al suolo con radici avventizie, alti sino a 15 cm. Ha foglie basali raccolte in piccole rosette, brillanti, spesse e leggermente carnose, con il margine in genere dentato. Ha fiori con brattee pelose ed il labbro superiore della corolla è ben sviluppato. La Globularia incanescens predilige quote da 600 a 1300 m di altitudine, ha un’altezza che va da 3 a 12 cm con fusto strisciante, breve e legnoso. Le foglie basali sono coriacee, glabre, di un verde lucente, con lamina arrotondata. La ristrettezza del suo areale (Appennino Tosco-Emiliano e Liguria di Levante) fa pensare che abbia perso la capacità di espandersi ulteriormente e pertanto è una specie protetta dalla legge.
La Globularia repens, un tempo classificata come Globularia nana, cresce nelle ghiaie e sulle rupi dai 1000 sino ai 2000 m s.l.m. È una pianta strisciante che si sviluppa tappezzando le rocce. Ha fusti brevi come le foglie, alti sino a 5 cm. I fiori di un bel indaco, risultano molto addensati tra loro.
Valentina Pulinetti è nata a Sanremo nel 1993. Dopo la maturità Sociopsicopedagogica al Liceo C. Amoretti di Sanremo, ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Genova, discutendo una tesi sui diritti delle donne. Grande appassionata di cavalli pratica l’equitazione fin dall’infanzia. Ama praticare l’escursionismo in montagna. Da circa 10 anni con la sua reflex immortala la flora e la fauna in particolare del Ponente ligure. Ha partecipato a diversi concorsi fotografici nazionali ottenendo alcuni premi e riconoscimenti.