Danilo Radaelli ci racconta oggi un percorso in bicicletta che “tocca” alcune vette storiche, più volte scalate da importanti corse a tappe: il Col de Braus, il Col de l’Orme e il Col de Turini.
Ci porta anche in alcuni villaggi che meritano di essere conosciuti: Touët-de-l'Escarène, Peïra-Cava e La Bollène Vésubie.
Un percorso di 129,8 chilometri, con un’altezza massima toccata di metri 1642 e un dislivello di 2388 metri.
C’è una strada che scivola tra le pieghe delle Alpi del Sud, dove la memoria storica incontra il respiro lento della montagna. È la Route Napoléon, che da Digne-les-Bains sale al Col de l’Orme, un valico a 732 metri, nel cuore delle Alpes-de-Haute-Provence. Nome poco noto, ma familiare a ciclisti e appassionati di motori: qui passano il Tour de France e il Rally di Monte-Carlo.
Dove passano i campioni (a pedali o su quattro ruote)
Classificato come salita di 4ª categoria, il Col de l’Orme ha visto passare Moncoutié (2005), Kreuziger (2008), Cousin (2020). Ma non è solo terreno di corsa: strade e sentieri lo collegano a Lucéram, Sospel e al Col de l’Ablé, disegnando rotte ideali per chi viaggia in bici. In inverno, è teatro di sfide ghiacciate tra le curve del rally, spesso gelide e insidiose.
Peïra-Cava: dove lo sci incontra la storia
Oltre il colle, ecco Peïra-Cava, villaggio a 1.450 metri che agli inizi del ’900 fu la prima stazione sciistica delle Alpi Marittime. Il nome, in lingua nizzarda, significa “pietra concava”: un richiamo poetico per un luogo che fu amato da aristocratici, alpinisti e pionieri del turismo invernale.
Qui, grazie ai cacciatori alpini stanziati per motivi strategici, nacque la passione per lo sci nordico. Il 24 gennaio 1909 si tenne la prima gara di sci di fondo del dipartimento, mentre il villaggio cresceva con caserme, hotel e una linea di autobus da Nizza.
Tra Alpi e Mediterraneo, lentamente
Peïra-Cava è oggi un balcone naturale tra le valli della Bévéra, Vésubie e Paillon. Da qui, nelle giornate limpide, lo sguardo spazia fino alla Corsica. Le piste da sci, mai affollate, sono perfette per principianti, famiglie e ciaspolatori in cerca di silenzio. La sera, escursioni notturne svelano paesaggi incantati sotto cieli stellati.
Una bellezza fuori dal tempo
Il villaggio ha conosciuto la guerra – fino a 1.000 soldati ospitati durante la Seconda guerra mondiale – ma anche la quiete dei viaggiatori e dei poeti. Come Victor de Cessole, pioniere dello sci e presidente del Club Alpino di Nizza, che contribuì a far conoscere questo luogo autentico.
Oggi, Peïra-Cava è una meta da raggiungere senza fretta. In sella, a piedi o con gli sci: l’importante è prendersi il tempo di ascoltare la montagna.
Come scrivevano già nel 1907: “Quel pays merveilleux où l’on va de l’hiver le plus rigoureux au printemps le plus doux…”. Nulla, per fortuna, è cambiato davvero.