Itinerari | 12 settembre 2025

Alpes Maritimes: alla scoperta di Saorge e della Bassa Val Roya (Foto)

Un itinerario con le foto di Danilo Radaelli

Pedalata in Valle Roya per Danilo Radaelli che ha voluto raccontarci, con le sue foto, la bassa valle e, soprattutto, quel vero gioiello che è Saorge.

Poi non si è negato l’ennesima scalata per tornare a Nizza affrontando il Col de Braus.
Il contachilometri racconta la sua performance. 



Saorge
Arrivare a Saorge è come compiere un viaggio fuori dal tempo. Il borgo, interamente classificato e inserito tra i Plus Beaux Villages de France®, si arrampica come un anfiteatro naturale sul fianco della montagna, sospeso sopra le gole vertiginose della Roya.

Non a caso viene spesso descritto come un “villaggio tibetano” delle Alpi Marittime, con le sue case in pietra dai tetti viola e verdi adagiate su più livelli e i vicoli che si snodano tra archi e scalinate.

Le prime tracce scritte di Saorge risalgono al 1092, quando viene citata la chiesa di Sainte-Marie, oggi Madonna del Poggio. In epoca medievale fu una roccaforte strategica, difesa da tre castelli e conosciuta come il “chiavistello della Roya” per la sua posizione inespugnabile.

Nel corso dei secoli passò dai conti di Ventimiglia a Carlo d’Angiò e infine ai Savoia, vivendo periodi turbolenti tra guerre, saccheggi, incendi e terremoti.

Il fascino di Saorge si coglie percorrendo la strada panoramica che sale da Fontan: un tracciato spettacolare sospeso sulle falesie.

Dal municipio si raggiunge la piazza Ciapagne, vera terrazza sulla valle, e da lì si imbocca la carrera de l’Incisa, scavata nella roccia nel 1436.

Vicoli e ripide scalinate conducono al cuore del borgo, fino al convento francescano fondato nel 1633, tra gli ultimi esempi di architettura monastica barocca della regione. Il chiostro rettangolare, ornato da affreschi e meridiane dipinte, è oggi residenza per scrittori e musicisti, un rifugio d’arte e di silenzio.



Pochi minuti bastano per raggiungere la cappella della Madonna del Poggio, costruita su uno sperone roccioso all’incontro tra la Roya e la Bendola, mentre nel centro del paese si erge la chiesa di Saint-Sauveur con un organo ottocentesco dei fratelli Linciardi di Pavia.

A completare il percorso spirituale, la cappella di Saint-Jacques, un tempo sede dei Penitenti Bianchi.

Tra storia, natura e spiritualità, Saorge resta un luogo sospeso, dove ogni pietra racconta secoli di resistenza e bellezza, e dove il tempo sembra davvero essersi fermato.


 

Beppe Tassone