Itinerari | 13 aprile 2023

La Galbusera Bianca, un'oasi di serenità e benessere a La Valletta Brianza (LC)

Oasi Galbusera Bianca, a La Valletta Brianza (LC), è un Relais Bio di charme immerso nel verde di un’Oasi WWF per la biodiversità, un Relais per chi desidera soggiornare in ambienti incantevoli e vivere assimilando il richiamo della Terra nel ritmo naturale delle stagioni.

La Galbusera Bianca, un'oasi di serenità e benessere a La Valletta Brianza (LC)

Ora, dove un tempo sorgeva un piccolo borgo contadino, si può ammirare un relais di charme circondato da ampie coltivazioni di prodotti biologici. “Dove c’era abbandono, ho visto accoglienza. Dove c’era silenzio, ho sentito risate. Dove c’erano rovi, ho immaginato il candore dei meli in fiore”. Gaetano Besana descrive così la Galbusera Bianca. Lui che conosce la Brianza molto bene: attualmente ci vive stabilmente, ci ha vissuto nella sua infanzia e nella sua adolescenza durante i periodi estivi, quando la famiglia del nonno Conte Gaetano e del padre Giovanni si trasferivano per la stagione a Sirtori, nella Villa ereditata nel 1899 dalla cugina Camilla Prevosti.

Libero ed eclettico pensatore, perennemente entusiasta e attratto dalle forti emozioni che la vita può dare se ci credi e ti ci dedichi, dopo la laurea in architettura si lega al mondo del design e della moda milanese. Gaetano Besana lavora per le firme di moda più in auge e pubblica servizi per tutte le riviste italiane. Un lavoro scelto con passione, anche se osteggiato dalla famiglia che lo considera trasgressivo. Intorno al 1996 però comincia ad avvertire segnali di disagio.

Come racconta lui stesso, la moda inizia a virare da una dimensione “seduttiva, sorridente, ammaliante, divertente, con una femminilità che ispira gioia, esperienza, viaggi, scoperta di mondi e sensazioni positive, verso una modalità che rappresenta la donna finta, efebica, androgina, non comunicativa”. Un cambio di rotta che non lo convince e si trasforma nel primo passo verso nuova vita. È la svolta!

 

Dalla sua visione, ha preso forma un progetto che è diventato realtà: l’oasi di serenità e benessere in un’area protetta della Brianza, tra le colline del Parco della Valle del Curone. Dall’idea iniziale all’inaugurazione del borgo rinnovato, sono serviti tredici anni per vedere realizzato il progetto Galbusera Bianca: cinque cascine storiche delle colline lombarde circondate da 20 ettari di vigneti e frutteti, prati, orti e boschi. Nel 2011 sono state completati quattordici appartamenti, tutti costruiti o ristrutturati in bioarchitettura: intonaci in calce idraulica naturale, pavimenti in cotto fatto a mano, muri e legni impregnati con prodotti naturali. I consumi energetici sono bassissimi, con zero emissioni di CO2, per via degli impianti di riscaldamento a pavimento e raffrescamento estivo con deumidificatori alimentati da 21 pozzi geotermici profondi 150 metri e tre pompe di calore da 40 kW.

Oasi Galbusera Bianca, a La Valletta Brianza (LC), è un Relais Bio di charme immerso nel verde di un’Oasi WWF per la biodiversità, un Relais per chi desidera soggiornare in ambienti incantevoli e vivere assimilando il richiamo della Terra nel ritmo naturale delle stagioni. Oasi è sentirsi a Casa, il luogo dove arrivare, partire e poi ritornare: per un istante di serenità, per appagare fame o sete, per vivere emozioni da ricordare, attimi di riposo, notti in atmosfere magiche. Offre un Ristorante Bio, dove serve prodotti coltivati nella sua azienda agricola biologica e biodinamica, una sala meeting perfetta per corsi olistici e meeting aziendali, un servizio catering per matrimoni e celebrazioni, trattamenti benessere e svariate esperienze personalizzate.

Nella cucina, a capo della brigata c’è la chef Cristina Redaelli, una giovane ragazza brianzola che mette nei suoi piatti il risultato delle sue esperienze, dei suoi sacrifici e della sua passione. Cristina si racconta così: “Ho lasciato Oasi anni fa per apprendere nuove tipologie di cucina e così crescere personalmente e professionalmente. Oggi, forte delle mie esperienze, sono contenta di essere tornata in questo luogo di pace e tranquillità con lo scopo di aggiungere il mio tocco personale a una cucina tradizionale ricca di prodotti autentici coltivati negli orti della Galbusera Bianca”.

Il ristorante può disporre di materie prime che arrivano dagli orti e dal frutteto coltivati nell’Azienda (curate, raccolte e conservate, secondo i ritmi stagionali del territorio) e da produttori limitrofi; i menu propongono piatti per diverse esigenze alimentari e si rivolgono quindi anche a vegetariani, vegani e intolleranti. I pranzi e le cene sono organizzati nelle sale con camino, e all’esterno, nella Corte, sulla terrazza del Fienile, sotto la Tenda dei sognatori o i Gazebo del frutteto. Il Bistrot del Parco offre un menu più semplice da consumare sul posto o nei prati intorno all’oasi.

La proposta di menu “Picnic” è infine perfetta per accompagnare una gita (magari in e-bike) alla scoperta delle Piramidi di Montevecchia, tre colline a gradoni costruite molto probabilmente dall'uomo, e oggi avvolte dalla vegetazione, dalla cui cima si domina tutta la valle (nelle belle giornate si riescono anche vedere i grattacieli di Milano). Dal celebre borgo di Montevecchia questi rilievi sono visibili ad occhio a nudo, e potrebbero sembrare tre semplici colline, ma un’osservazione aerea del 2001 ad opera dell'architetto Vincenzo di Gregorio ha permesso di individuarne la conformazione geometrica.

In seguito, sono state effettuate diverse misurazioni ed è stato accertato che hanno tutte e tre la stessa inclinazione e dimensioni simili: una coincidenza molto improbabile in natura, ma ancor più sorprendente è che hanno lo stesso orientamento astronomico delle Piramidi di Giza in Egitto... esatto, parliamo di Egitto a pochi passi dal fiume Adda in Lombardia!

Escludendo finalità agricole (il terreno in questa zona non è adatto alla coltivazione, tanto da essere chiamato "Prati Magri" proprio per le difficoltà nel renderlo agricolo), la tesi più probabile avvalorata dagli esperti è che un'antica civiltà abbia modellato le colline per farle diventare delle vere e proprie piramidi, utilizzate probabilmente per scopi religiosi-astronomici similarmente ad altre civiltà del passato.

Imperdibile dunque la visita di questi luoghi, così come l’esplorazione del Parco Regionale di Montevecchia e della valle del Curone, un territorio attraversato da una fitta rete di sentieri e mulattiere, spesso acciottolate, a ricordarci del passato di questa terra di Brianza, circondati da muri a secco che sorreggono terrapieni coltivati a vite (frutto di secoli di lavoro manuale), attraversando selve castanili che davano frutta pregiata per le povere popolazioni contadine della allora poco ricca Brianza: insomma uno scorcio della propria cultura tradizionale, spesso incredibilmente salvata in mezzo ad un tessuto industriale di livello internazionale.

 

FULVIO TONELLO