Cucinare con i fiori è un’arte raffinata che unisce bellezza, gusto e creatività in ogni piatto. Sempre più chef di talento e appassionati di cucina si lasciano conquistare dalla magia dei fiori eduli, utilizzandoli non solo per donare vivacità e colore alle loro creazioni, ma anche per arricchirle con sapori e aromi unici e indimenticabili. In questo contesto, tra le realtà più autorevoli e innovative del settore, si distingue “Metti un fiore”: un’azienda italiana, che si è affermata come leader nella produzione di fiori eduli freschi e, recentemente, anche disidratati.
Per scoprire più da vicino questa affascinante realtà, abbiamo avuto il piacere di fare una visita presso la loro sede, a Mira in provincia di Venezia, accompagnati dallo chef ortocentrico Claudio Di Dio, rinomato specialista nell’utilizzo culinario dei fiori eduli. Durante l’incontro, abbiamo avuto occasione di intervistare Sara Menin, rappresentante di “Metti un fiore”, per approfondire le innovazioni e le opportunità che questa materia prima preziosa può offrire a chef, pasticceri e appassionati di gastronomia.
Sara Menin, rappresentante di “Metti un fiore”
Può raccontarci qualcosa sulla vostra azienda e sul ruolo che ricoprite nel mercato dei fiori eduli in Italia?
“Metti un fiore” è oggi un punto di riferimento in Italia per la produzione e vendita di fiori eduli. Da anni lavoriamo con passione per offrire prodotti freschi, sicuri e di altissima qualità, pensati per soddisfare le esigenze di chef, pasticceri e appassionati di cucina creativa. La nostra missione è quella di valorizzare i fiori non solo come elemento decorativo, ma come veri e propri ingredienti, portando innovazione e nuove possibilità in cucina.
Avete introdotto poi un’interessante novità: la disidratazione dei fiori. In che modo questa tecnologia rappresenta un vantaggio?
La nuova tecnologia di disidratazione ci consente di prolungare la vita del fiore fresco, mantenendone inalterati colore, forma e caratteristiche organolettiche. Il processo avviene a temperature inferiori a 40°C e dura circa 24 ore: al termine, otteniamo un fiore con un’attività dell’acqua che non supera il 3% e questo significa nessuna possibilità di contaminazione. È un'innovazione importante, soprattutto per chi lavora in cucina e ha bisogno di fiori con caratteristiche costanti e stabili.
<figure class="image image_resized" style="width:98.64%;"></figure>Quali sono i benefici pratici per chi utilizza questi fiori in ambito professionale?
I vantaggi sono molti. I fiori disidratati non hanno bisogno di refrigerazione e si conservano a lungo in un luogo fresco e asciutto. Questo garantisce grande praticità e flessibilità: chef e pasticceri possono pianificare le loro creazioni con più libertà, senza il rischio che i fiori si deteriorino. Inoltre, l’aspetto estetico e il sapore restano invariati, permettendo di mantenere alta la qualità delle preparazioni. Possono esser inseriti in impasti per lunghe lievitazioni, sopportano le temperature elevate di cottura così’ come il congelamento.
State lavorando a nuovi progetti?
Assolutamente sì. La ricerca e sviluppo è parte integrante del nostro lavoro quotidiano. Oltre alla disidratazione, stiamo studiando nuove tecniche di conservazione che ci permettano di valorizzare ulteriormente i nostri prodotti, senza comprometterne le proprietà nutrizionali e sensoriali. L’obiettivo è continuare a offrire soluzioni sostenibili e innovative per il mondo della cucina contemporanea. Dai fiori dried sono nate qualche mese fa le polveri di fiori, miscele naturali di 4 colori differenti, completamente prive di chimica che colorano qualsiasi cosa a cui vanno a contatto. In pasticceria hanno fatto il loro debutto per le ricorrenze pasquali.