Partito, al solito da Nizza, Danilo Radaelli si è concesso un altro tour ciclistico “importante” nel Dipartimento delle Alpi dell’Alta Provenza.
Innanzi tutto una prima sosta al villaggio di Peyroules, dove ha ricaricato la batteria della bicicletta, poi, transitando attraverso Castellane è giunto al primo lago della giornata, quello di Castillon.
Di qui, percorrendo una strada in ripida salita ha scorto e fotografato il Lago di Chaudanne. Poi discesa fino a Saint Julien du Verdon per risalire al Col de Toutes Aures, quindi Entrevaux e il rientro a Nizza.
Lago di Chaudanne
C’è un punto, poco prima che il Verdon si addentri nelle celebri gole, dove il paesaggio si ammorbidisce senza perdere il carattere ruvido delle Alpi provenzali.
Qui, salendo in bicicletta da Castellane verso Demandolx, si incontra il lago di Chaudanne: uno specchio d’acqua artificiale, placido e chiuso tra falesie calcaree, silenzioso come pochi altri luoghi nel cuore dell’estate.
Il Verdon nasce molto più a nord, tra il Col d’Allos e il Colmars, e attraversa vallate alpine prima di fermarsi a Saint-André-les-Alpes, dove comincia la trasformazione artificiale del paesaggio: dighe e sbarramenti hanno disegnato laghi, alterando il corso naturale del fiume ma contribuendo a un’estetica nuova, a tratti spettacolare.
Costruito nel 1953, il lago di Chaudanne è il secondo bacino idrico lungo il Verdon. Con i suoi 70 ettari e 74 metri di profondità, rimane ben più raccolto rispetto al vicino lago di Castillon.
Ma è proprio questa scala ridotta, unita alla sua natura più selvaggia, a renderlo unico.
Niente barche, niente rafting, niente motori. Solo acqua ferma e azzurra, pendii scoscesi e la vista discreta del borgo di Demandolx, arrampicato in alto come un sentinella che veglia senza disturbare.
In bicicletta, l’ascesa fino al lago è breve ma intensa. Si può partire direttamente da Castellane, in pochi chilometri, lungo una strada che serpeggia tra rocce e boschi.
Un’alternativa piacevole anche a piedi, per chi preferisce la lentezza. Ma la vera ricompensa arriva una volta giunti sulle sponde: il silenzio, l’ombra rada degli alberi e il riflesso delle falesie sull’acqua immobile.
La balneazione è vietata, così come ogni tipo di navigazione. Solo la pesca è consentita, con le dovute autorizzazioni, per chi cerca lucci o sandri.
Per chi cerca attività più dinamiche, è sufficiente pedalare un po’ più in là. Il vicino lago di Castillon, oppure quello ben più celebre di Sainte-Croix, offrono tutto l’arsenale dell’estate acquatica: canyoning, kayak, paddle, rafting, bouée tractée, e sentieri d’acqua immersi nei paesaggi più scenografici delle Alpi dell’Alta Provenza. Le gole del Verdon, naturalmente, restano il punto d’attrazione principale per gli escursionisti, con percorsi spettacolari a picco sul fiume verde.
Ma il lago di Chaudanne, pur restando nell’ombra, possiede un fascino tutto suo: un invito alla contemplazione più che al divertimento. Un luogo da raggiungere lentamente, magari su due ruote, per fermarsi e ascoltare il silenzio di un’acqua che non cerca spettatori.