News | 30 luglio 2025

In Costa Azzurra Yacht e velieri diventano B&B.È questa l’idea alla base di Bed Boat, una piattaforma online

La piattaforma permette di dormire a bordo di yacht e velieri ormeggiati nei porti, ma la concorrenza ai professionisti del settore fa infuriare gli operatori storici. Mentre il mercato cresce, si accende la battaglia per le regole

Sembra una rivoluzione silenziosa, eppure potrebbe cambiare per sempre il volto dell’accoglienza turistica in Costa Azzurra. 

Dormire su uno yacht ormeggiato, come si farebbe in un appartamento su Airbnb. È questa l’idea alla base di Bed Boat, una piattaforma creata tre anni fa da Félix Nacache, giovane imprenditore di Nizza, insieme a due soci. 

L’obiettivo? Sfruttare l’enorme patrimonio di barche private inutilizzate per offrire un’alternativa affascinante (e spesso più economica) agli alloggi tradizionali.



Vacanze sull’acqua, a prezzi accessibili
Per molti turisti, dormire in barca rappresenta un’esperienza unica: per 250 euro si può festeggiare l’anniversario su un veliero di 15 metri. 

Prezzi alla mano, l’offerta si rivela spesso più conveniente di un classico affitto turistico, con il vantaggio di una location suggestiva e insolita.

In un contesto dove un noleggio barca standard nei porti delle Alpes-Maritimes può superare facilmente i 600 euro al giorno, la proposta di Bed Boat rappresenta una piccola rivoluzione... ma non per tutti.

Professionisti in rivolta: “Concorrenza sleale”
Se da una parte il fenomeno cresce, dall’altra alimenta tensioni fortissime tra i professionisti del settore nautico, che denunciano una concorrenza selvaggia e deregolamentata.

A Mandelieu-la-Napoule, uno dei porti simbolo della Costa Azzurra, l’umore è teso. Il fatturato è calato del 20%, anche se i prezzi non sono stati aumentati: competere con chi affitta senza regole si rivela un’impresa ardua.

Il problema, spiegano, è doppio: da un lato i privati affittano senza sostenere costi di sicurezza, manutenzione e tasse; dall’altro, i controlli restano sporadici, e le autorità fanno fatica a contenere il fenomeno. 

Le contromisure dei porti
Proprio a Saint-Laurent-du-Var, uno dei pochi comuni ad aver reagito concretamente, le autorità portuali hanno imposto una redevance supplementare ai proprietari che affittano le proprie imbarcazioni, chiedendo loro anche una contabilità da impresa. 

In due anni si è passati da 30 a oltre 100 barche messe in affitto, tuttavia, per molti operatori le misure non bastano. La portavoce dei professionisti locali, denuncia la mancanza di controlli sistematici da parte della polizia portuale e della gendarmeria marittima: “Non si può competere con chi non rispetta regole, costi e sicurezza. Per loro è solo denaro che entra, senza responsabilità”.

Un mercato in espansione... e senza freni?
Secondo le stime, in Francia ci sono oltre un milione di barche, ma mediamente utilizzate solo per dieci giorni l’anno.

Un patrimonio dormiente, che la sharing economy ha iniziato a risvegliare. Nel 2023, il solo mercato delle locazioni tra privati ha generato oltre 28 milioni di euro di fatturato dichiarato, ma il sommerso è difficile da stimare.

Nel frattempo, il numero di affitti brevi su Airbnb nelle Alpes-Maritimes ha superato quota 47.000, mentre il mercato della locazione a lungo termine resta in sofferenza.

Tra esigenze di regolamentazione, economia circolare e nuove abitudini turistiche, la Costa Azzurra si trova di fronte a un bivio: accogliere l’innovazione o tutelare le sue economie tradizionali?









 

Beppe Tassone