Il vecchio progetto di un metro sotterraneo tra Nizza e Ventimiglia, passando per Monaco, è tornato d’attualità.
A rilanciarlo è stata la Federazione delle imprese monegasche (Fedem), che ha ribadito la necessità di nuove infrastrutture per alleggerire gli accessi al Principato, oggi ostacolati da traffico intenso, ritardi ferroviari e scarsità di alloggi per i lavoratori nelle zone limitrofe.
Per la Fedem, il metro rappresenterebbe la soluzione più realistica: oltre 17.000 dipendenti monegaschi risiedono a Nizza, molti altri in Italia, e le infrastrutture attuali non sarebbero più adeguate.
Le strade non possono essere ampliate, il telelavoro resta parziale e trasporto marittimo o ferroviario non garantirebbero risposte durature.
Anche il patronato azzurro, attraverso l’UPE06, si è espresso a favore del progetto, sottolineando come problemi di mobilità e di alloggi influiscano negativamente sull’attrattività del territorio.
Secondo i dati, oltre il 70% delle imprese ha visto candidati rifiutare un posto di lavoro per queste ragioni. Per gli imprenditori, la linea sotterranea potrebbe rappresentare non solo un servizio per i pendolari ma anche un’infrastruttura per il trasporto merci, con possibilità di estensione futura verso ovest.
Più prudente la posizione dei governi. A Monaco, il ministro di Stato Christophe Mirmand ha indicato come prioritaria la modernizzazione della rete ferroviaria, mentre in Francia il ministro dei Trasporti Philippe Tabarot ha definito complesso e poco realistico un progetto di tale portata nel contesto finanziario e normativo attuale, preferendo una combinazione di soluzioni più mirate.
Il costo stimato resta il principale ostacolo: due grandi gruppi francesi hanno quantificato in circa 4 miliardi l’investimento complessivo, comprensivo di un tunnel di dieci chilometri.
Le imprese sostengono tuttavia che con studi approfonditi e il sostegno di fondi europei il progetto potrebbe diventare fattibile.
Per ora, il metro transfrontaliero rimane un’ipotesi ambiziosa, sospesa tra le pressioni del mondo economico e le cautele delle istituzioni.


Beppe Tassone



