Il Natale è un momento magico, in cui ci si riunisce attorno alla tavola. E se è vero che sempre più famiglie scelgono il ristorante per il pranzo del 25 dicembre, per molti il pasto natalizio a casa resta un rito irrinunciabile. Nonostante qualcuno provi a sminuirli o a relegarli al passato, i riti e le feste tradizionali continuano a vivere. E per fortuna: custodiscono simboli, memoria e affetti, riportandoci ogni anno al piacere dell’incontro e della condivisione. Il Natale, in tutto il mondo cristiano, è il culmine di questa ritualità, quando la famiglia si raccoglie intorno a una tavola imbandita per condividere un pasto ricco di significato.
Dopo i consigli sui regali di Natale, abbiamo chiesto a Barbara Ronchi della Rocca, esperta di galateo, di aiutarci ad apparecchiare la tavola per il grande giorno.

La tavola natalizia: molto più di un semplice luogo del gusto
La tavola di Natale non è solo il palcoscenico dei sapori: è un gesto d’amore verso chi invitiamo. I piatti più belli, i bicchieri eleganti, la tovaglia ricamata o comunque ben intonata compongono un’armonia che parla di cura e attenzione.
Ma attenzione: la bellezza non coincide con il lusso. Il Natale non richiede ostentazione, e l’idea “più spendo, più faccio bella figura” è uno dei malintesi più diffusi.
Lusso sì, ma senza errori di stile
La ricerca del lusso a ogni costo può portare a scelte poco funzionali. Accade spesso di vedere tavole bellissime ma scomode, come quelle di alcuni ristoranti stellati, dove enormi piatti piani — difficili persino da lavare — rubano spazio ai commensali. Oppure posate dal design scandinavo, spettacolari ma poco coerenti con la nostra tradizione gastronomica: forchette dai rebbi cortissimi che non trattengono gli spaghetti, cucchiai “a paletta” inadatti ai minestroni, coltelli troppo tozzi per una bistecca. E per tacere dei bicchieri quadrati, belli da vedere ma impossibili da usare.

Il classico a Natale non passa mai di moda
Per una serata speciale, nulla vieta di recuperare dal corredo la tovaglia di pizzo traforata e appoggiarla su un tessuto lamé oro o rosso, in armonia con la mise en place.
Il tovagliolo, piegato a triangolo o rettangolo, può essere collocato sul piatto — non a sinistra — e decorato con un nastrino, una piccola pallina di vetro o un rametto d’abete. Una semplice cura che può sostituire il centrotavola se il tavolo è stretto o dialogarne armoniosamente.

Segnaposti: un tocco natalizio che fa sempre piacere
I segnaposti sono ormai rari nelle occasioni formali, ma a Natale trovano nuova vita. Bastano cartoncini bianchi scritti a mano o, meglio ancora, piccoli disegni realizzati dai bambini di casa, appoggiati su un rametto di vischio o agrifoglio. Se non desideriamo segnaposti veri e propri, possiamo predisporre uno schema dei posti e suggerire agli ospiti dove sedersi, senza però insistere troppo.

Come distribuire i posti a tavola
Non è fondamentale alternare uomini e donne, ma è importante evitare che si creino “schieramenti” per genere. I bambini piccoli dovrebbero sedere accanto a un adulto, mentre i più grandi possono stare tutti insieme su un lato della tavola, o persino a un tavolino dedicato, con tovaglioli e bicchieri infrangibili.
La tavola racconta la storia del Natale
La tavola apparecchiata con servizi classici ha un fascino insuperabile: racconta la storia di famiglia, custodisce ricordi, tradizione, nostalgia.
Usiamo dunque senza timore il servizio “bello” o le posate d’argento ereditate: la difficoltà di pulizia è un falso problema, e il rischio di “consumarli” è un timore superato dal valore affettivo.
Oggi l’eleganza consiste nel creare una mise en place originale e armoniosa, accostando stili diversi proprio come avveniva nei secoli passati.

Piatti e posate: come armonizzare stili diversi
Il fascino dei servizi spaiati è ormai un classico delle tavole più glamour del mondo.
Per replicare questo stile con equilibrio bastano poche regole:
- posate anche diverse tra loro, purché dello stesso materiale;
- piatti di servizi differenti a ogni portata, ma uguali per tutti i commensali;
- tovaglioli anche colorati, purché armonizzati a una tovaglia neutra.
L’obiettivo è creare una tavola vive, non caotica.
I bicchieri: trasparenza e leggerezza prima di tutto
Il vecchio trittico “acqua – vino rosso – vino bianco” appartiene al passato. Oggi si scelgono bicchieri diversi a seconda del vino servito: tulipani, ballon, calici ampi o stretti.
Via libera anche ai bicchieri spaiati, purché siano:
- sottili,
- perfettamente trasparenti,
- adatti a valorizzare il colore del vino e la danza delle bollicine.
I bicchieri colorati? Perfetti per l’acqua.
La cura dei dettagli: ciò che distingue una tavola elegante
Nulla compromette l’atmosfera quanto una tazza sbeccata, un coltello con ruggine, un bicchiere opaco di calcare o un tovagliolo rammendato.
La cura è un gesto di rispetto, prima ancora che di estetica.
Per il pranzo di Natale è obbligatoria l’apparecchiatura “alla latina”:
tovaglia grande, al posto delle singole tovagliette americane, e un morbido mollettone sottostante che protegge il tavolo e attutisce i rumori.
La tovaglia perfetta
La caduta ideale è di circa 30 cm: le tovaglie che toccano terra possono sembrare scenografiche, ma sono scomode per chi si siede.
Per rendere natalizia una tovaglia bianca o beige basta un “sotto” rosso o dorato, perfetto se in tessuto da fodera.

Il tovagliolo come piccolo dono
Sul piatto disponiamo il tovagliolo piegato a rettangolo e decorato come un piccolo regalo: pigne dorate, palline, fiocchi.
Un fiocco può decorare anche lo stelo dei calici.
Il Natale, per una volta, autorizza ciò che il bon ton solitamente vieta: candele anche a pranzo, colori allegri e un pizzico di spettacolarità.
Sottopiatti e appoggiaposate: meglio evitarli
I sottopiatti, un tempo indispensabili, oggi sono fuori moda. Meglio riporli e attendere tempi migliori.
Gli appoggiaposate, invece, non sono coerenti con il galateo: le posate vanno appoggiate sul piatto — a 8:20 durante la pausa, e a 12:30 quando si è finito.

Centrotavola: un piccolo eccesso è concesso
A Natale la tavola può osare.
Sì a candele, fiori, frutta, composizioni fai da te.
Un’idea semplice e scenografica: una ciotola piena di castagne, noci, vischio e agrifoglio spruzzati d’oro.
Oppure uno specchio come base, su cui disporre statuine del Presepio e piccole candele.
O ancora un grande piatto con panettone e pandoro, già affettati, circondati da dolcetti.

La ghirlanda: il benvenuto più natalizio
Accogliere gli ospiti con una ghirlanda sulla porta è un gesto di pura atmosfera.
Che sia vera o artificiale, costosa o economica, basta personalizzarla con qualche ramo o fiore.
Una coppa piena di mele rosse lucide nell’ingresso crea subito magia.
E perché non copiare dagli inglesi i festoni carichi di bigliettini d’auguri? Anche un po’ kitsch: a Natale è concesso perfino un tocco di “cattivo gusto”.


Claudio Porchia



