Fondata nel 2005 da Lorenzo Fonzone Caccese, medico chirurgo animato da un profondo amore per la sua terra, l’azienda nasce come progetto di vita prima ancora che vitivinicolo. Fin dagli esordi sceglie un percorso di rispetto ambientale e sostenibilità integrata, in vigna come in cantina, guidata dall’idea che un grande vino sia frutto di equilibrio, ascolto e pazienza. Ogni etichetta racconta la generosità dell’Irpinia attraverso vini bianchi, rossi e rosati dal carattere profumato, cremoso e capace di attraversare il tempo, espressione sincera dei ritmi di madre natura e della ricchezza di biodiversità che la circonda. Oggi la nuova generazione della famiglia Fonzone Caccese — i figli del fondatore insieme alle loro compagne — prosegue quel cammino con la stessa dedizione, raccogliendo l’eredità di Lorenzo e trasformandola in un laboratorio di ricerca sull’eccellenza. Nella tenuta di 30 ettari prendono vita le varietà simbolo dell’Irpinia: Aglianico (circa 12 ettari), Fiano di Avellino (2 ettari), Falanghina (3 ettari) e Greco di Tufo (1,5 ettari).

Ogni gesto agricolo risponde a una logica di armonia e rispetto: la difesa fitopatologica segue i principi della lotta integrata, i terreni vengono nutriti con concimi organici e sovesci, e la potatura si concentra sull’equilibrio della pianta, garantendo rese contenute e uve di qualità superiore. Tra i filari cresce un manto erboso naturale di piante spontanee, gestito con la tecnica dell’inerbimento e con sfalci calibrati per preservare l’equilibrio tra leguminose, graminacee e altre specie. Le essenze erbacee piantate lungo i bordi offrono rifugio agli insetti impollinatori, rendendo il vigneto un ecosistema vitale e pulsante. Accompagnata dall’esperienza dell’enologo Luca D’Attoma, tra i pionieri della viticoltura biologica e profondo conoscitore dei principi biodinamici, insieme all’enologo residente Francesco Moriano, l’azienda sta completando il percorso verso la certificazione biologica, traguardo che sancirà ufficialmente una filosofia da sempre praticata sul campo: quella di un vino che nasce dalla cura, dall’osservazione e da un legame autentico con la natura irpina.

Nel cuore dell’Irpinia, a Paternopoli (AV) sorge l’azienda agricola Fonzone Caccese, incastonata tra le colline che disegnano l’areale della DOCG Taurasi, uno dei territori più intensi e identitari della viticoltura campana. La cantina, in gran parte sotterranea e progettata per integrarsi nel paesaggio, si trova sulla sommità di un colle appartenente alla sottozona dei Campi Taurasini, in una posizione privilegiata, circondata dai borghi di Villamaina, Castelfranci e Gesualdo, dove la storia contadina si intreccia con quella feudale e il paesaggio conserva la quiete dell’Irpinia più autentica.
I vigneti si distendono sui due versanti dell’altura, tra i 360 e i 430 metri di altitudine, beneficiando di esposizioni multiple che favoriscono la complessità aromatica delle uve e un perfetto equilibrio tra maturazione e freschezza. La collina presenta suoli argilloso-calcarei alternati a terreni più sciolti di origine sedimentaria, un mosaico geologico che offre ai vini struttura e finezza minerale. Ai piedi del colle scorrono i torrenti Fredane e Ifalco, conservatori di un microclima unico, segnato da forti escursioni termiche che esaltano la fragranza e la profondità aromatica dei vitigni irpini.

Nel sottosuolo, la presenza di polveri vulcaniche — residuo delle antiche eruzioni del Vesuvio trasportate dal vento — arricchisce la terra di minerali preziosi, conferendo ai vini una sottile tensione sapida, cifra distintiva dell’area. A completare il mosaico paesaggistico, i vigneti di San Potito Ultra, Parolise, Altavilla Irpina e Tufo, dove le altitudini raggiungono i 650 metri sul livello del mare, raccontano la varietà e la profondità di un territorio che sa esprimere, in pochi chilometri, un intero universo di sfumature

Le Mattine Irpinia Falanghina DOC 2022 apre le serate tra amici con freschezza e armonia, profumi di agrumi, fiori di ginestra e leggere note di pasticceria, accompagnando antipasti, crostini e formaggi stagionati con vivacità e leggerezza. La Vigilia di Natale richiede un vino più profondo, come Elle Effe Ci Greco di Tufo DOCG Riserva 2020, minerale e agrumato, con note delicate di frutta bianca: perfetto con baccalà, crostacei e primi leggeri, esaltando la tradizione senza sovrastare i piatti. Per il Pranzo di Natale, con tavole imbandite e piatti importanti, serve un vino strutturato come Mattodà Irpinia Campi Taurasini 2021, Aglianico armonioso dai tannini eleganti, ideale con arrosti, brasati e paste al forno, sostenendo i sapori intensi della giornata. Infine, il cenone di Capodanno trova il suo protagonista nel Legare Taurasi DOCG Riserva 2019, complesso e profondo, frutto di un lungo affinamento tra cocciopesto, botte grande e bottiglia, che accompagna carni elaborate e formaggi stagionati chiudendo l’anno con carattere e intensità. Fiano di Avellino DOCG 2024 porta i frutti di un’annata equilibrata, raccolta a metà ottobre: agrumi e fiori bianchi si aprono su un nucleo sapido e elegante. Alzando ulteriormente il livello, diamo spazio alle varie annate di Sequoia – Fiano di Avellino Riserva DOCG: la 2023 esprime frutta matura e resina leggera, finale dolce, legni calibrati e personalità definita; la 2022 porta acidità vibrante, sorso ordinato, legno integrato con equilibrio e longevità; la 2021 fa da ponte tra 2022 e 2023, con contrasti sottili tra freschezza minerale e morbidezza aromatica, per un risultato complesso e armonico.

Calice dopo calice, Fonzone racconta l’Irpinia attraverso vini sartoriali, frutto di un approccio sostenibile che valorizza al massimo le varietà autoctone come Aglianico, Falanghina, Fiano di Avellino e Greco di Tufo, senza puntare sui grandi numeri ma sulla qualità e sull’identità del territorio. Siamo una grande famiglia unita da un sogno comune – dice la produttrice Silvia Campagnuolo Fonzone – quello di realizzare vini capaci di raccontare l’Irpinia e i suoi vitigni straordinari. Lorenzo Fonzone, oltre alla passione per il vino, ci ha trasmesso valori importanti come l’impegno, la precisione, l’ordine e il rispetto per la natura. Noi vogliamo fare tesoro di questi insegnamenti e seguire il solco che lui ha tracciato per poi trasmettere questa preziosa eredità ai nostri figli. Abbiamo scelto di fare vino e di farlo bene, con cura e amore.










Fulvio Tonello



